AL TELEFONO IL TUO SILENZIO
AL TELEFONO IL TUO SILENZIO LE NUOVE TARIFFE AL TELEFONO IL TUO SILENZIO Lietta Tornabuoni SI risparmia dall'altro ieri, dice la Telecom, se la telefonata non supera i 53 secondi. Ma chi parla per 53 secondi? Per dire cosa? Cosa si può dire in 53 secondi? Novità d'autunno, è entrata in vigore la tariffa telefonica a tempo, detta affettuosamente Tat: le conversazioni si pagano in base alla lorodurata, e non più con il precedente conteggio a scatti (uno scatto, 220 secondi, costava 127 lire + Iva). E' entrata anche in vigore (soltanto a Milano, per ora) la conversazione gratuita (Gratistel è infatti il nome civettuolo della società di gestione), la chiamata che non si paga a patto che si accettino dieci secondi di pubblicità ogni due minuti di conversazione: s'immaginano gli effetti demenziali di questa ulteriore intrusione pubblicitaria nella nostra vita. In compenso, il canone telefonico è • aumentato d 1200 lire al mese. Dunque cresce la spesa fìssa, quella sulla quale l'utente non ha il minimo controllo né alcuna possibilità di risparmiare, quella immutabile che si facciano mille telefonate oppure nessuna: e la spesa variabile... Già la gente era stordita e confusa dalla variabilità delle tariffe: se il costo d'una telefonata cambia a seconda che avvenga nella settimana o nel fine settimana, in orari mattutino-serali o nel centro della giornata, che sia fatta da apparecchio stabile, mobile, aziendale o domestico, che si tratti o no di chiamata distrettuale, l'utente ci perde la testa, rinuncia, si sente raggirato, paga e serba rancore. Al fatto che le nuove tariffe siano convenienti nessuno crede, e la sfiducia nasce dall'esperienza. In generale, si sa che termini come «ristrutturazione» o «riorganizzazione» hanno assunto da noi un suono sinistro passando a significare «licenziamenti» o «rincari». In particolare, la notevole crescita del costo del canone è l'unica cosa concreta, visibile e comprensibile dell'attuale palingenesi, mentre il resto sembra avvolto in una oscura nuvola d'ipocrisia: in un Paese di grandi parlatori come il nostro, dove circolano diciassette milioni di telefoni cellulari, ce n'era davvero bisogno? Se proprio volevano aumentare le tariffe telefoniche, non potevano aumentarle senza tante gherminelle e tante ridicolaggini? ; {
Persone citate: Lietta Tornabuoni
Luoghi citati: Milano
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Via Piave al setaccio
- Liquidato Gomulka, domata la sommossa Imminente rimpasto nel governo polacco
- I ministro Biondi: mi ha detto di non aver mai trovato obiezioni sull'ispezione
- Tris di giudici per Berlusconi
- L'Europa ai piedi dell'Italia Sacchi: però non esageriamo
- Gierek, malato, destituito nella notte Stanislaw Kania successore a sorpresa
- L'ITALIA NON CAMBIA
- Il torneo del centenario
- Insorge il popolo dei fax
- Bertela verso il titolo del pallone elastico
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- Grace Kelly ha pagalo
- Stroncato a 44 anni da overdose a Bra
- Il suo spettacolo sospeso nel più noto locale della Versilia
- L'assistenza sanitaria Ú ora uguale per tutti
- Scomparso il capobanda che era stato scarcerato
- Si scioglie un simpatico duo
- Mani pulite non va al governo
- Il Torino a Lisbona
- La sindrome di Giuda
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- Grace Kelly ha pagalo
- Stroncato a 44 anni da overdose a Bra
- Il suo spettacolo sospeso nel più noto locale della Versilia
- L'assistenza sanitaria Ú ora uguale per tutti
- Scomparso il capobanda che era stato scarcerato
- Si scioglie un simpatico duo
- Mani pulite non va al governo
- Il Torino a Lisbona
- La sindrome di Giuda
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy