«Neanche l'esercito è servito »
«Neanche l'esercito è servito » Il SOTTOSEGRETARIO AGLI INTERNI INVIATO IN MISSIONE A TIRANA «Neanche l'esercito è servito » Maritati: gli accordi l'unica via d'uscita intervista LECCE OVANTAMILA nei primi dieci mesi di quest'anno, 25mila nello stesso periodo del '98. Il flusso di clandestini si è quasi quadruplicato. A ondate sempre massicce (kosovari, Rom, curdi, albanesi, con minorante di russi, pachistani, indiani, moldavi, cinesi), l'esodo parte dal Montenegro, dalla Turchia, ma soprattutto dall'Albania nonostante gli accordi e la collaborazione tra i governi. Dopo il naufragio di ieri, il sottosegretario all'Interno Alberto Maritati, leccese, andrà in Albania mercoledì, inviato del ministro Rosa Russo Jervolino. Allora, senatore, i numeri sono eloquenti. «Le nostre frontiere non sono chiuse. Né si può pensare di arginare l'immigrazione con i decreti o le baionette. Il fenome¬ no è sempre esistito, è un fenomeno naturale. Innaturale sarebbe elevare un muro per fermarlo. Non dimentichiamo che abbiamo anche usato l'esercito sulle coste. E non ci siamo riusciti. Quest'anno, poi, con la guerra in Kosovo, gli arrivi sono aumentati. Ma posso dire che sono stati 55mila i provvedimenti di espulsione e di accompagnamento alla frontiera. Provvedimenti effettivi, eseguiti». Che cosa fa il governo? «Il governo si muove su due livelli. Da un lato sul contenimento e il controllo del flusso migratorio. La legge non vieta l'immigrazione. Ma deve avvenire nei canali prestabiliti dalla legge. Entro l'anno verrà varato il decreto-flussi, che prevede per il 2000 l'ingresso di 50-60mila persone in Italia. Il secondo livello è la lotta al traffico di clandestini. I risultati sono evidenti. Trafficanti catturati, sequestri di decine e decine di scafi». Ma 90mila clandestini so- Non crede che il fronte sia troppo grande? Si investe in Albania e probabilmente gli immigrati, albanesi quanto cinesi, arriveranno su nuove rotte. «Certo non possiamo fare investimenti in Cina. Ma con molti Paesi dell'ex blocco sovietico i rapporti sono ottimi. In questi giorni avremo incontri in alcuni Paesi in cui più si genera il flusso. Se qualcuno mi dice che il problema non sarà risolto, io posso anche concordare. Non è di facile risoluzione. Se qualcuno dice che questo modo di governare è sbagliato, siamo aperti alle proposte, purché non siano quelle di sparare sulla gente» Dall'Albania, nonostante gli accordi, i gommoni continuano a partire. «L'Albania si sta organizzando, ma non ha strutture. Mancano ancora accordi di cooperazione giudiziaria». Sappiamo tutto del fenomeno? «Assolutamente no». [s.t.l «Sì, è vero rispetto a un anno fa il numero di arrivi è quadruplicato ma abbiamo realmente rispedito a casa 55 mila clandestini» no comunque arrivati. E parliamo di quelli intercettati, quindi una parte del flusso reale. «Ripeto, il fenomeno è complesso, non si può arginare, ma contenere sì, con un intelligente intervento repressivo e con un investimento all'estero, per far sì che cambino le condizioni per le quali matura la spinta all'emigrazione. Sono in atto programmi del governo e della comunità internazionale. E' questo il vero antidoto all'immigrazione». Due fasi delle operazioni di soccorso dei clandestini finiti sugli scogli al largo di Brindisi, forse per la velocità del gommone
Persone citate: Alberto Maritati, Rosa Russo Jervolino
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