Il principe Carlo alla crociata della bistecca di Fabio Galvano

Il principe Carlo alla crociata della bistecca Mentre in Germania cinque Laender si sono pronunciati contro la carne importata da Londra Il principe Carlo alla crociata della bistecca Difenderà l'immagine del beef pF Fabio Galvano corrispondente da LONDRA Da erede al trono ad ambasciatore della bistecca. Forse non aveva altra via, il principe Carlo, per farsi perdonare da Tony Blair dopo i ripetuti sgarri culminati sabato con una precisa presa di posizione sulla caccia alla volpe che il primo ministro vorrebbe vedere abolita. O forse, sensibile com'è ai problemi della vita rurale e perciò anche degli allevatori, ha ritenuto che fosse opportuno mettere il peso della sua immagine sulla bilancia della carne bovina, per rimediare al danno di «mucca pazza» e rilanciare un commercio reduce da anni infausti. Nelle prossime settimane, rivela il «Times», Carlo ospiterà con Blair un vertice europeo di grandi cuochi, ristoratori e dirigenti del settore alberghiero. Con lo slogan «Beef is Safe», il manzo è sano, cercherà di capovolgere un'immagine devastata: impresa non facile, perchè i circa duemila casi di «mucca pazza» ancora previsti per quest'anno non costituiscono la migliore pubblicità. Ma Carlo, che quest'anno non solo ha visitato numerosi allevamenti per esprimere la sua solidarietà, ma ha anche invitato nella sua tenuta di Highgrove i maggiori importatori europei di carne britannica, sarebbe ben disposto a diffondere in tutta Europa il verbo della bistecca inglese. Anche perchè la sentenza di Bruxelles non ha eliminato tutte le difficoltà del British Beef: proprio oggi, a Bruxelles, i ministri agricoli di Francia e Gran Bretagna si incontreranno presso la Commissione europea per limare le residue divergenze dopo la decisione favorevole a Londra. E poi si sta profilando una resistenza anche in Germania, dove cinque Laender si sono pronunciati contro la carne inglese e il governo stesso - per non parlare dei consumatori - è perplesso. Di questo si è sicuramente parlato nel colloquio che principe e primo ministro hanno avuto oggi a margine di una cerimonia «in famiglia» (Elisabetta ha concesso il suo alto riconoscimento a un fondo aperto molti anni fa da Carlo per aiutare i giovani a lanciare le loro imprese). Ma forse si è parlato anche degli screzi che stanno facendo i titoli dei gior nali. Perchè l'erede al trono, che era parso molto vicino a Blair nei mesi scuri del divorzio e poi della morte di Diana, sembra essersene allontanato ed è anzi stato protagonista di prese di posizione che hanno lasciato stupefatta Downing Street: pri ma opponendosi ai cibi transge nici, che invece il governo ap poggiava; poi rifilando uno schiaffo alla politica dell'appea sement con Pechino (plateale i. suo rifiuto di partecipare alla cena d'addio in onore di Jiang Zemin); infine facendosi foto grafare sabato con il figlio Wil barn alla caccia alla volpe, mentre Blair cerca di proibirla per legge. Forse la bistecca è suo salvacondotto. pF Elisabetta d'Inghilterra insieme al prìncipe Carlo

Persone citate: Carlo, Jiang Zemin, Tony Blair