Un terzo dell'Enel a 3,8 milioni di azionisti di Flavia Amabile

Un terzo dell'Enel a 3,8 milioni di azionisti Il Tesoro mette sul mercato il 34,5% della società e si prepara ad incassare 35 mila miliardi Un terzo dell'Enel a 3,8 milioni di azionisti Cresce l'offerta, lotti dimezzati Flavia Amabile ROMA Privatizzazione record per l'Enel. Ieri il ministro del Tesoro Giuliano Amato ha presentato i risultati dell'offerta della prima tranche dell'Enel sul mercato ed è apparso subito evidente che tutti erano molto soddisfatti. Saranno 3,8 milioni gli italiani che diventeranno azionisti dell'Enel e ognuno di loro può contare fin da ora su un pacchetto di 500 azioni con la speranza di essere sorteggiato per un altro lotto della stessa dimensione. La quota che l'Enel metterà sul mercato sarà del 34,5% e non del 23% annunciato nei giorni scorsi. La quota comprende un aumento del 10% in più, una quota aggiuntiva opzionale del 4,5% (green shoe) riservata ai collocatori e un ulteriore 1% destinato al pagamento tra un anno delle bonus share, ovvero le 10 azioni ogni 200 che i risparmiatori riceveranno gratuitamente se manterranno per 12 mesi di seguito i titoli acquistati in Opv. Il prezzo di ciascuna azione è stato fissato a 8.326 lire (4,3 euro), il tetto massimo della cifra indicata nei giorni scorsi, un livello che il ministro Amato considera «più che compatibile» e che «non dovrebbe portare a delusioni» poiché le azioni della società sono già valutate a un prezzo superiore sul grey market, il mercato non ufficiale di Londra. Con questo prezzo l'Enel debutterà domani a piazza Affari. Le azioni in vendita saranno 12,1 miliardi per una capitalizzazione totale di circa 101 mila miliardi, valore di poco inferiore a quello Telecom di 103.750 miliardi che comprende però anche le azioni risparmio. Considerando invece soltanto le azioni ordinarie, il distacco dell'Enel su Telecom è netto: 100.957 miliardi per Enel contro i poco più di 84.160 di Telecom ai corsi attuali. E' solo uno dei tanti record di questa privatizzazione che il ministro Amato ha definito «un gran successo». Grazie, dunque, alla «signora Enel» ha ammesso il ministro - per aver consentito questo «grande successo finanziario superiore alle aspettative e alle previsioni sia in rapporto al mercato sia al debito pubblico italiano». Il ministro non ha rinunciato a un parallelo con il Gran Premio di Formula Uno che si era concluso cinque ore prima della conferenza stampa. «Siamo diversi da Schumacher e da Irvine ma siamo come la Ferrari» ha affermato, spiegando i record raggiunti. Per numero di adesioni, si tratta della prima privatizzazione in Italia e la seconda in Europa: «Con 3,8 milioni di richieste ci batti; solo Franco Telecom (3,9 milioni). Ed è la prima per quel che riguarda il valore raggiunto nelle operazioni di collocamento e l'incasso realizzato dallo Stato nella cessione di una singola quota. L'operazione porterà nel- le casse dello Stato 35 mila miliardi, ben 12 mila miliardi in più di quelli ipotizzali in precedenza, risultato che permetterà ai conti italiani di concludere bene un anno che minacciava di andare non bene come avrebbe dovuto secondo le direttive europee. Nonostante tutto, dunque, «lo Stato rispetterà l'obiettivo di riduzione di tre punti del debito pubblico sul Pil», ha affermato il ministro Amato, confermando che il dato dovrebbe attestarsi sull'1,3% per il '99. «Riteniamo di poter raggiungere quel che non è venuto dalla crescita con quello che arriverà dai risparmiatori che comprano azioni Enel», ha precisato. Alla offerta pubblica di vendita sono arrivate richieste per 4,74 milioni di azioni, cinque volte superiore all'offerta originaria di 970 milioni di titoli. Hanno aderito 70 mila lavoratori del Gruppo, l'85% del totale degli occupati della società per un ammontare complessivo richiesto «pari all' 1,5% del capitale», ha spiegato il direttore generale del Tesoro Mario Draghi. Risultato che il presidente dell'Enel Chicco Testa ha particolarmente apprezza- to perché vuol dire che l'85% «dei dipendenti mostra fiducia e condivide con noi l'entusiasmo perla privatizzazione». I lavoratori potranno contare su un trattamento di favore: una maggiore bonus share, l'utilizzo del Tfr e finanziamenti a tassi agevolati. Sul fronte internazionale la richiesta ha superato «di 6 volte l'offerta» per un totale di 8 miliardi di azioni, ha proseguito Draghi. «Il 40% della domanda istituzionale è arrivata da investitori italiani mentre la restante quota dall'estero con punte del 14% dal Regno Unito, del 10% dagli Usa e dell'8% dalla Germania». L'offèrta globale dell'Enel, dunque, rimarrà «in gran parte in Italia», ha precisato Draghi. Nelle mani pubbliche rimarrà il 64,5% della società e per quest'anno non sono previste altre cessioni di quote Enel o Eni. «Per quest'anno basta così», ha spiegato Amato. Entro fine dicembre si prevede l'incasso di circa 4 mila miliardi del Banco di Sicilia e del Mediocredito Centrale, 4500 miliardi di dividendo dell'Enel e oltre 2 mila dell'Iri oltre all'eventualità che si concluda anche la privatizzazione di Autostrade: «Tengo d'occhio Gros-Pietro che per Natale qualcosa mi darà», ha spiegato il ministro Amato. Le azioni vendute al massimo: 4,3 euro Domani il debutto a Piazza degli Affari Amato spiega il record «Siamo come la Ferrari» llllll Il ministro del Tesoro Amato e il direttore del ministero. Draghi

Persone citate: Chicco Testa, Formula, Franco Telecom, Giuliano Amato, Gros-pietro, Mario Draghi, Schumacher, Tesoro Amato

Luoghi citati: Europa, Germania, Italia, Londra, Regno Unito, Roma, Usa