Ora ci vogliono 5 milioni per uno Svevo che nessuno voleva

Ora ci vogliono 5 milioni per uno Svevo che nessuno voleva L COLLEZIONISTA Sandro Doma Ora ci vogliono 5 milioni per uno Svevo che nessuno voleva IL romanzo Senilità di Italo Svevo comparve per la prima volta a puntate tra giugno e settembre 1898 sulla rivista triestina L'Indipendente. Subito dopo lo stampo la Vram di Trieste in 1000 copie a spese dell'autore, le stesse condizioni alle quali il proprietario della tipografia, Ettore Vram, aveva già pubblicato nel 1H92 Una vita. L'indifferenza della critica convinse l'autore ad astenersi dallo scrivere per più di vent'anni. Non solo, ma la delusione fu tale che Svevo arrivò a negare di essere stato l'autore di Senilità, e l'editore Vram non gli fu da meno, si era addirittura dimenticato di averlo pubblicato. Perfino dopo la «scoperta» di Svevo da parte di Eugenio Montale - che lo segnalò alla critica nel 1925 come il più grande romanziere italiano dopo Verga - Senilità ebbe difficoltà ad essere ristampato, non si riuscì con Treves, Mondadori e Cappelli, infine lo ristampò Morrealedi Milano nel 1927. Di (manto gli autori conoscano le debolezze dei collezionisti e amino assecondarle, abbiamo una bella testimonianza grazie ancora a Montale che nella lettera del 20 giugno 1927 (e successive) richiede a Svevo, a nome di una signora che porta il bizzarro nome di Drusilla (diventerà poi sua moglie), «una copia di Senilità della prima edizione, con un suo autografo». Ora, un regalo come quello sollecitato da Montale può valere anche cinque milioni. Italo Svevo Senilità Ed. Vram, Trieste, 1898 L. 5 milioni (2580 euro)

Luoghi citati: Milano, Trieste