Bianchini: strano amore fra il Settecento e la Bugatti di Angela Bianchini

Bianchini: strano amore fra il Settecento e la Bugatti Bianchini: strano amore fra il Settecento e la Bugatti RECENSIONE Giorgio Calcagno SEMBRA tutto chiaro, nel nuovo romanzo di Angela Bianchini, Un amore scori veniente: a partire dal luminoso esordio, in una villa della collina torinese, dove arriva in visita la coppia dei protagonisti. Una scena che evoca, nella precisione dei particolari - toilett.es, tic, formule di conversazione davanti alle tazzine del tè - un novecentesco salotto tli nonna Speranza, E chiaro è il diségno del racconto, che ripercorre una storia di famiglia, sullo sfondo della storia d'Italia nella prima metà del socolo. Ma e una chiarezza illusoria. Fin dai primi cauti segnali disseminati nel capitolo introduttivo ci rendiamo conto che sotto quella superficie in apparenza così tersa sta lavorando il tarlo dell'ambiguità e della dissoluzione. Gli ospiti che scambiano complimenti di circostanza con i padroni di casa hanno già in sé le stigmate del dramma. Siamo in un'antica dimora della ricca borghesia ebraica Anni Trenta, dove fa ritorno, per poche ore, il figlio reprobo, illustre nella società letteraria, guardato RECENGioCalc con diffidenza dai suoi. È venuto dopo sette anni di assenza per presentare alla madre e agli altri la sua compagna, Flaminia: sottratta, con scandalo di tutti, a un parente del clan. Di lui, Edoardo, grande studioso del Settecento italiano e francese, crediamo di saper tutto. Di lei, Flaminia, donna bellissima, scesa da una Bugatti con una coppia di volpini al guinzaglio, come in un roman- SIONE gio gno z.o di Fitzgerald, nulla. È diritta nel profilo e conturbante nel profondo, come l'eros che sprigiona, con sorvegliata impudicizia, dal suo corpo. Il loro amore è sconveniente due volte: perché urta contro tutte le regole del gruppo e perché conte dimostrerà lo sviluppo della vicenda - non porterà vantaggi a nessuno dei due. Da dove viene lei? L'uomo che ha creduto di legarsela per la vita non riuscirà mai a saperlo. Ha saputo frugare tutte le fonti della lirica amorosa nel secolo dei Lumi; e ignora i segreti di sua moglie. L'ha conosciuta in Savoia, in casa del cugino pittore con il quale lei conviveva; l'ha portata con sé a Firenze, dove lui insegna, e dove lei si è imposta adagio adagio all'ammirazione della migliore società; ma a un certo punto ha dovuto lasciarla, quando le leggi razziali del '38 lo hanno costretto a rifugiarsi in Francia, dove lei non lo ha mai voluto raggiungere. Perché? Il solo elemento che può gettare luce sulla vita della donna è lo smeraldo che lei porta al dito. Ed è una luce pericolosa, equivoca. Quale passato si nasconde dietro quel gioiello? Dopo la guerra, quando i due fortunosamente si ritrovano, lo smeraldo non c'è più. Il fascino del romanzo è proprio in questo sdoppiamento dei piani, fra la storia che possiamo seguire e quella che l'autrice si è limitata ad alludere; nelle rifrazioni continue fra l'una e l'altra, che moltiplicano le possibilità di lettura. Sul proscenio si snoda la parabola di un uomo, la condizione dell'intellettuale ebreo, nella tragedia della guerra. Ma fra le ombre del palcoscenico ci attira la vita sotterranea della donna, che attraversa la stessa tragedia finendone più di lui travolta: personaggio forte nella sua fragilità, seducente nell'occultamento di sé, inciso a fuoco nella sua insicurezza. UN GRANDE STUDIOSO E UNA DONNA BELLISSIMA E MISTERIOSA, IL DRAMMA DELLE LEGGI RAZZIALI, LA PERICOLOSA, EQUIVOCA LUCE DI UNO SMERALDO 8 Angela Bianchini Un amore sconveniente Frassinelli, pp. 235. L. 26.500 ROMANZO Angela Bianchini

Persone citate: Angela Bianchini, Bianchini, Fitzgerald, Frassinelli, Giorgio Calcagno

Luoghi citati: Firenze, Francia, Italia, Savoia