I cani di Bunker tra galera e rapina a mano armata

I cani di Bunker tra galera e rapina a mano armata I cani di Bunker tra galera e rapina a mano armata L'uomo che viene dalla galera: pubblicato in Italia il secondo romanzo dell'autore di «Come una bestia feroce». Delitto e morte nella Los Angeles di Ellroy e Tarantino [RECENSIONE Piero Soria EDWARD Bunkeralo straordinario autore di «Come una bestia feroce» pubblicato qualche anno fa da Mondadori e diventato poi «Vigilato speciale» nella traduzione cinematografica di Dustin Hoffman. Duro, violento, imprevedibile, rapinatore a mano annata tra coca ed eroina, galeotto da isolamento da San Quintino a Marion per metà della sua esistenza sempre ad un passo dalla follia, per qualche tempo vicino all'angoscioso ticchettio di quel Caryl Chessmann («Cella 2455, braccio della Morte») che, scrivendo bestseller», sperava di ottenere la grazia: ebbene, mentre Caryl moriva gasato, lui usciva alla vita con, alle spalle, il torbido e sconvolgente racconto dei tempi in cui era una «bestia feroce». Tra quel libro e «Cane mangia cane» sono passati 24 anni. Ed, in mezzo, ci sono stati altri romanzi (una mezza dozzina, piii una cinquantina di racconti, mai pubblicati in Italia), molto cinema (sceneggiature da «La sfida» con Pacino e De Niro a «Runaway train» di Konchalovsky con Jon Voight), alcune comparsate in film di Tarantino (è il Mr. Blue de «Le iene») e molta amicizia con James Ellroy che stravede per lui. Premesso lunga ma doverosa, questa, perché quell'immenso e tumultuoso fiume di vita trascorso nel frattempo ha vagamente corroso la furia autobiografica iniziale, l'afflato esistenzialista succhiato come nettare dalla lettura di Sartre in carcere. «Cane mangia cane» è la storia disperata di tre criminali (Charles «Diesel» Carson, Gerald «Mad Dog» McCaine e Troy Camerali I che sono divorati - e pure si divorano tra loro - alla fine di un terribile percorso di sbarre, rapine, vendette e destini che finalmente si compiono dopo anni di ambigue amicizie nate fin dal riformatorio. E' il racconto dei meccanismi del delinquere privo di etica e di alcun desiderio di redenzione da parte dei protagonisti. E' il ritratto lucido e spietato di tre animali da preda, delle loro donne, di complici, informatori, avvocati penitenziari, faccendieri e gente conosciuta un tempo, ridotti a ricordi scrostati rispetto alla realtà che riappare, improvvisa e diversa, nel momento della libertà riacquistata. E' l'inevitabilità de! fato che si accanisce contro chi, fin dall'infanzia, e stato segnato da genitori orribili, seviziami, spietati. Carne da macello morale, il karma già deciso. Ma tutto ciò, nel romanzo, rimane più nelle parole che nei fatti. Nell'enunciazione che nell'azione. Nei dialoghi (ormai troppa assuefazione al cinema?) che nei l'ondali. Sì, è vero, ci sono momenti di una caldezza visiva così intensi da far stare male (le uccisioni gratuite, le convulsioni omicide nell'obnubilazione della droga, l'esecuzione degli amici). 11 resto, però, procede con una certa ritualità da manuale: elegante , spesso raffinata, tuttavia vagamente gelida. La spiazzante durezza letteraria di «Come una bestia feroce» - cosi dolorosamente e selvaggiamente autobiografica, un urlo di liberazione e ih vendetta che esce dai precordi - si trasforma in hard boiled, nel buon romanzo cioè di uh professionista che maneggia ottimamente la materia, ma che non dà più - e soltanto - memoria e testimonianza di se stesso. Forse per questo si è scelto - convenientemente - di chiudere il romanzo con tre appendici biografiche davvero esemplari CAI" 0* Edward Bunker Cane mangia cane Trad. di Emanuela Turchetti nota di William Styron, postfazionedi Marco Scotti Einaudi Tascabili. Stile Libero, pp. 330. L 16.000 ROMANZO

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