Barrichello chiede strada «Finalmente tocca a me» di Cristiano Chiavegato

Barrichello chiede strada «Finalmente tocca a me» L'UOMO DEL FUTURO pensa già' a maranello Barrichello chiede strada «Finalmente tocca a me» personaggio Cristiano Chiavegato inviato a SUZUKA COME regalo d'addio, con humour prettamente inglese, i meccanici della Stewart gli hanno preparato un enorme deflettore (spiritoso riferimento alla Malesia) con gli autografi di tutta la squadra. Rubens Barrichello ha sorriso e stretto tante mani. Il prossimo anno sarà avversario del team scozzese, che porterà il nome prestigioso della Jaguar e avrà come prima guida Eddie Irvine. «Avrò per sempre un grande ricordo di questa squadra che mi ha fatto rinascere come uomo e come pilota - dice il ventisettenne brasiliano -. Jackie Stewart è un personaggio eccezionale, unico, mi ha insegnato quasi tutto. Ma ora sono già proiettato sulla Ferrari. Ai tifosi di Maranello faccio una promessa: spero di farli impazzire di gioia, non mi risparmierò mai». Rubinho, cosi lo chiamano tutti, esibisce un pizzetto di fresca crescita e occhi fiammanti. Fra pochi giorni, già mercoledì, si sottoporrà a una visita medica: «Ho un problema di calcificazione a una costola che mi provoca, a volte, forti dolori di notte. Poiché voglio essere al massimo della forma, se sarà necessario mi farò subito operare. Desidero essere pronto per i test di dicembre, anche se non sono ancora certo di poter già guidare la Ferrari, in quanto il mio contratto con la Stewart scade a fine anno. Dipende dalle trattative in corso, Irvine è nella stessa mia situazione. Non vedo l'ora di salire sulla F399». Un sogno nato alla seconda corsa stagionale, a San Paolo, quando ci fu il primo incontro tra Barrichello e Todt. Racconta: «Trovammo subito un'intesa. Poi le trattative andarono avanti sino all'annuncio ufficiale». Barrichello non si fa pregare per raccontare la sua storia. Di origine italiana, il papà che si chiama Rubens come lui: «Abitavo a pochi passi dal circuito di Interlagos. Conoscevo tutti, a 8 anni ero sempre lì a guardare. Un giorno conobbi un ragazzino che girava con uno scooter: era Alex Barros, ora campione del motomondiale, siamo diventati amici. Come lo ero di Senna, il mio idolo». Già, Ayrton. Due giorni prima della sua morte a Imola, Rubens ebbe un brutto incidente: «Attraversai un periodo nero. Nel mio Paese tutti mi consideravano l'erede naturale di Senna. Io invece mi sentivo distrutto, non recuperavo, i due anni successivi con la Jordan furono quasi un disastro. Il team non mi seguiva. Poi alla Stewart mi sono ritrovato. Ora sono orgoglioso che Montezemolo e Todt abbiano visto qualcosa in me». Non ha timori nel dover sostituire Irvine a fianco di Schumacher? «No, il piacere è più grande della paura. L'unico problema è che dovrò stare un po' di più lontano da casa, da mia moglie Silvana. Prima il mio limite era la resistenza alla distanza. Senna mi diceva che la gioia maggiore di un pilota consisteva nell'essere capace di guidare con la stessa determinazione e lucidità dall'inizio alla fine di ima gara. Ora sono all'altezza, non mollo mai. Schumacher ovviamente non si discute. Irvine per me è stato bravo, ha saputo sfruttare bene l'occasione che ha avuto. Mi auguro di avere le stesse sue chances». Come Senna, anche Rubens è molto religioso. Quando è in Brasile va in chiesa, da don Marcelo Rossi, che fa cantare i fedeli: Barrichello in coro intona i gospel. «A Dio però chiedo solo pace e protezione, non certo di farmi vincere le gare, a quelle ci devo pensare io». Qualità e difetti? «Credo che come pilota il mio pregio sia essere piuttosto aggressivo, ma uso sempre il cervello. Più in generale, a volte mi scappa qualche parola di troppo quando mi arrabbio». Dice di non essere superstizioso. Ma un giorno andò da una sensitiva che gli raccontò di averlo visto avvolto da un'aura rossa. «Da allora - conclude Barrichello - ho sempre voluto indossare qualcosa di rosso. Ho cominciato con un paio di mutande. Ora ne ho una collezione per i weeekend di gara». Presto, di rosso, avrà anche la tuta. COSI' LA PROSSIMA STAGIONE SQUAORA QUESTANNO L'ANNO PR0SSIMQ Mc LADEN HAKKINEN-COUITHMD HAKKINEN-COULTHARD- FERRARI M. SCHUMACHER-IRVINE M. SKlMACHEft-SAeSICHELLO WILLIAMS R. SCHUMAQffMWIWOI • 45S!SJ2?2Si??P|J" JORDAN FRENTZEN-HIU ffSNTZEN-TRUUI SAUBER mmu. SHffi-SALO , ,—— ■ ARROWS KWEOSA-TAKAGI KUMSfpCi STEWART WRRICHEliO-HEiSER! IRViNE-HOTS! PROST PAMS-TRUUI AlESl-KEttfaD MINARDI GENE'-BADOEl dfNE'-BADOER? BAR VIILENEUVMOMA VftlENEUVE-ZOMIA A destra, Michael Schumacher, dominatore nelle prove; sotto, Rubens Barrichello, già ingaggiato

Luoghi citati: Brasile, Imola, Malesia, Maranello, San Paolo