Il tabù della sinistra

Il tabù della sinistra A DIECI ANNI DAL CROLLO DEL MURO Il tabù della sinistra Barbara Spinelli RIPENSARE l'essenza della guerra fredda sta diventando un'impresa scabrosa e perciò accuratamente schivata, dieci anni dopo la caduta del Muro di Berlino. Scabrosa per la socialdemocrazia tedesca, che in quell'epoca edificò la sua Ostpolitik, la sua strategia di distensione e di convergenza anche dottrinale con il comunismo reale. Scabrosa per le democrazie del vecchio continente, che si abituarono a vivere in un'isola di separatezza dai fratelli sequestrati a Est, e pretesero il raggiungimento di una pace europea del tutto inesi- QUEL 9 NOl'Ho di gioiaCOmer Gre EMBRE '89 di spavento A PAGINA 19 stente oltre cortina: nessun testo redatto dall'Unione si ripromette quel che i tedeschi occidentali iscrissero nel preambolo costituzionale sin dal dopoguerra, e cioè la futura unificazione con la parte perduta d'Europa, sacrificata a Yalta, e consegnata ai despoti. L impresa è infine scabrosa per i postcomunisti dell'Ovest - italiani in prima linea - che nell'89 vollero cambiar nome, e scelsero la socialdemocrazia tedesca come modello da imitare, come elisir suscettibile di conferire storica innocenza, e duratura immunità da ogni accusa. CONTINUA A PAGINA 9 PRIMA COLONNA

Persone citate: Barbara Spinelli

Luoghi citati: Berlino, Europa, Yalta