Prova della verità per il pillolo di Marina Verna

Prova della verità per il pillolo Il contraccettivo maschile potrà essere venduto tra un anno Prova della verità per il pillolo Test in Italia e in altri cinque Paesi Marina Verna ROMA Il «pilloio» è in dirittura d'arrivo. A dire il vero è un'iniezione e non una pasticca, ma difficilmente si scrollerà di dosso quel nomignolo, che riassume una definizione - contraccettivo orale maschile - e stabilisce una parità: evitare una gravidanza indesiderata assumendo ormoni non sarà più onere esclusivo della donna. Ma in cambio di eventuali effetti collaterali, l'uomo potrà rallegrarsi di avere ben saldo il controllo della riproduzione - e la cosa forse non gli dispiacerà. Il farmaco di cui si è parlato ieri al Convegno europeo di Immunologia della Riproduzione, organizzato dalla cattedra di Andrologia dell'Università La Sapienza di Roma, è allo studio da cinque anni all'Università di Bologna. E' una combinazione ottimale di ormone prcgestinico, che blocca la produzione di spermatozoi (dai 20 ai 30 milioni ogni millilitro di liquido seminale), e testosterone, indispensabile per reintegrare la «dotazione» naturale di questo ormone e restituire il desiderio sessuale, che un eccesso di progesterone inibisce. Il problema maggiore è stato proprio il dosaggio reciproco dei due ormoni. «Oggi è un problema superato - spiega Maria Cristina Meriggiola, coordinatrice della sperimentazione italiana all'Ospedale Sant'Orsola di Bologna -. Anche a basse dosi il progestinico blocca completamente la produzione di spermatozoi, con una sicurezza contraccettiva totale». Più difficile è stata la soluzione alla caduta di libido indotta dal progesterone. «Inserire il testosterone sembra l'uovo di Colombo - dice Meriggiola - ma arrivarci non è stato facile». Difficile è stato anche trovare la percentuale ideale: troppo poco non rimedia al calo del desiderio, troppo forse accresce il rischio di tumore alla prostata. «Anche qui non servono dosi massicce», conclude Meriggiola. Finora hanno provato il pilloio 25 uomini, tutti volontari, selezionati al Centro Studi sulla contraccezione maschile del Sant'Orsola. Ora se ne cercano altri 180, di età compresa tra 18 e 45 anni, per una nuova serie di test che partiranno a dicembre. E' un programma coordinato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che oltre a Bologna coinvolge altri cinque centri internazionali: Munster per la Germania, Manchester per la Gran Bretagna, Seattle per gli Stati Uniti, Vancouver per il Canada e Nuova Delhi per l'India. Uno degli obiettivi è quello di prolungare l'effetto dell'iniezione dalle attuali otto a dodici settimane. La sua reversibilità, comunque, è già stata ampia¬ mente provata. E cosi pure l'assenza di effetti collaterali, limitati a un piccolo calo di emoglobina. Ma lo prenderanno poi, gli uomini, il pilloio? «Temo che lo prenderanno in pochi - dice l'andrologo Aldo Isidori, dell'Università La Sapienza - anche se gli studi ne proveranno l'efficacia. In materia di contraccezione la natura è stata decisamente maschilista: per la donna basta bloccare un ovocita al mese e non si tocca la libido. Per bloccare la produzione di spermatozoi occorre invece bloccare tutto il meccanismo cbe c'è dietro, eccitazione compresa. Per questo prevedo una certa riluttanza». Anche la sessuologa Alessandra Graziottin vede un possibile scontro tra la chimica e le fantasie - o i fantasmi - sessuali. «L'uomo, assai più della donna, resiste all'idea di usare qualcosa che va a toccare la sfera della genitalità, scindendo la capacità di fecondare dalla potenza sessuale». Nell'immaginario collettivo, l'assenza di spermatozoi viene ancora identificata con l'impotenza. Quanti avranno il coraggio di sfidare il pregiudizio e fidarsi della scienza? E' un'iniezione che blocca la produzione di spermatozoi ed è efficace 8 settimane La ricercatrice: nessun calo del desiderio PILLOLA 17% E' la media nazionale delle donne in età fertile che sceglie la contraccezione orale. Ma al Nord sono il 25 per cento (in linea con le percentuali europee), al Sud il 5-7 per cento, al centro il 17% PRESERVATIVO 23,5% E' sempre il contraccettivo più usato: dalle donne come dagli uomini COITUS INTERRUPTUS 20,2% Snatura il rapporto, ma dà all'uomo il senso del controllo SPIRALE 13,6% Ha una percentuale altissima di sicurezza (99 per cento), ma alcune controindicazioni che ne scoraggiano l'uso NESSUN METODO 1»% METODI NATURALI 3,7% Giorni fertili calcolati non solo con la temperatura basale o l'osservazione del muco, ma anche con piccoli computer che non dovrebbero fallire. Ma pochi si fidano. DIAFRAMMA 1,3% Un sistema economico, che però richiede una buona conoscenza del proprio corpo LA CONTRACCEZIONE IN ITALIA

Persone citate: Aldo Isidori, Alessandra Graziottin, Maria Cristina Meriggiola, Meriggiola