«Ora il popolo dei fax è con noi»

«Ora il popolo dei fax è con noi» L'EX FIRST IADY«MA L'ITALIA NON CI MANCA» «Ora il popolo dei fax è con noi» La moglie: ci hanno chiamato anche Martelli e Amato intervista Aldo Cantillo inviato a TUNISI ■ L popolo del fax si è mosso anche I stavolta. Solo che adesso i fax ■ arrivano ad Hammamct. E sono sempre parole di solidarietà, di affetto. E' un messaggio dietro l'altro, una telefonata dietro l'altra. Hanno chiamato gli ex dirigenti del Psi, vecchi compagni, gli amici di un tempo, gente comune. Li ringrazio, mi hanno commossa. Vuol sapere se si sono fatti vivi anche Giuliano Amato e Claudio Martelli? Guardi, non ero io a rispondere di persona alle telefonate. Non sente che voce ho? Mi sono ammalata anch'io, sono rimasta due giorni in camera con la bronchite. Ma i miei mi hanno assicurato che si sono fatti vivi tutti. Tutti quanti». Sono le 20 in Tunisia, le 21 in Italia. Anna Craxi è tornata da pochi minuti nella sua casa di llammamet dall'ospedale militare di Tunisi, e rispondo al telefono con la voce rotta dai colpi di tosse, ina sollevata. Nella camera al quinto piano, suo marito Bettino ha appena superato una crisi respiratoria, che, secondo fonti vicine alla famiglia ma non confermate dalla signora Anna, l'avrebbe colto subito dopo che l'ex premier era stato informato degli sviluppi del dibattito politico in Italia («Soffro por la mia impotenza» avrebbe detto l'ex premier»), e ha reso necessario l'aiuto del respiratore artificiale. Signora Craxi, lei ha appena visto suo marito. Come l'ha trovato? «Mi sono fermata all'ospedale appena mezz'ora, por non affaticarlo. Non è semplice andarlo a trovare. Bisogna indossare un camice bianco, restare in piedi accanto al letto, in una piccola stanza, con tutti quei tubicini, quei monitor... Speravo di portarmelo a casa presto, ma la cosa andrà por lo lunghe. Comunque le condizioni di mio marito sono stazionarie. L'umore, invece, migliora». Come ha reagito il presidente alle notizie che arrivano dall'Italia? «Le assicuro che non ne abbiamo parlato. Né l'ho tenuto aggiornato. Stefania, prima di ripartire per Roma, gli ha lasciato un pacco di giornali. E' ancora intonso. Nella sua camera c'è il televisore, si prende Raiuno, ma Bettino non si sente ancora di guardare il tg. Sta troppo male. Non ha voluto vedere neanche il pacco di fax che sono arrivati dall'Italia. Gliel'ho lasciato in camera oggi pomeriggio, mi ha detto che l'avrebbe guardato più tardi. Ancne se non so se riuscirà a leggerli tutti: sono tantissimi, ima partecipazione popolare davvero commovente». Che impressione le hanno fatto le aperture di D'Alema e D'Ambrosio, signora? «Vede, io sono sempre stata una casalinga. Non mi occupavo di politica quando mio marito era al potere, si figuri adesso. Certo, ci sono cose chefannouncertoeffetto...». Ad esempio il dibattito sulla commissione d'inchiesta su Tangentopoli? «Ecco. Vedo che molti ora si dicono favorevoli. Ma la commissione non l'aveva già proposta mio marito, sette anni fa? Comunque mi pare ci sia un'apertura in tal senso, e questo mi fa piacere». Neanche l'ipotesi di un rientro in Italia per motivi sanitari le pare praticabile? «Non ho nessunissima idea di come stanno le cose in Italia, né di come si evolveranno. So che mio marito e la mia famiglia, che è una famiglia compatta, non hanno cambiato idea: o Bettino torna da uomo Ubero, o stiamo qua. E tante grazie». Avete fiducia nella via giudiziaria, nel ricorso alla Corte di Strasburgo? «Certo. Altrimenti non avremmo neanche avviato le pratiche. Non sarebbe la prima volta che l'Italia viene condannata per violazione dei diritti umani durante i processi». Attendete visite da Roma o Milano per i prossimi giorni? «No. Guardi che non si può far visita a Bettino. Sta male. Di notte non dorme». E rimane da solo? «Certo che no. Ai suo fianco c'è sempre Nicola Manzi, il suo collabo¬ ratore fidato dai tempi di Roma, e due infermieri fissi. Ogni due ore gli fanno prelievi di sangue. Forse anche per questo non riesce a prendere sonno. Se almeno lo lasciassero un po' tranquillo...». Signora, è certa che alla fine la nostalgia dell'Italia non prevarrà? «Non ho parlato di questo con Bettino». E a lei il suo Paese non manca? >«No. Ho sempre pensato che da vecchia, avrei vissuto in campagna Ad Hammamet sto bene, non sento la mancanza della grande città». Ma non crede che in Italia il clima sia cambiato rispetto a 7 anni fa? «Non direi. E' difficile per me dare giudizi, visto che tutto mi arriva filtrato dalla tv. Ma mi pare che i problemi siano aumentati». L'assoluzione di Andreotti non è forse il segno che il rapporto tra giustizia e politica sta mu tando? «Lei intende dire che sta cambiando il clima nei confronti di mio marito, e dell'ipotesi di un suo ritorno?». Secondo un sondaggio Datarne dia, il 44,5% degli italiani sarebbe favorevole. «Davvero? Evidentemente cominciano ad avere complessi di col pa...». «Gli italiani evidentemente cominciano ad avere complessi di colpa» Crisi respiratoria per l'ex premier che confida ai familiari «Soffro per la mia impotenza» Bettino Craxi con la moglie Anna in una foto d'archivio

Persone citate: Aldo Cantillo, Andreotti, Anna Craxi, Bettino Craxi, Claudio Martelli, D'alema, D'ambrosio, Giuliano Amato, Nicola Manzi