Filo rosso con la Grecia per le bombe di Milano

Filo rosso con la Grecia per le bombe di Milano Indizi sugli autori dei 2 mancati attentati Filo rosso con la Grecia per le bombe di Milano C'è un collegamento con alcuni gruppi anarchici attivi ad Atene e a Salonicco MILANO E' un'area ben precisa, e conosciuta dagli inquirenti, quella a cui fanno riferimento gli autori dei due mancati attentati anarchici che hanno mandato in fibrillazione Milano nelle ultime 48 ore. E' stato confermato nella riunione in prefettura del Comitato provinciale per l'ordine pubblico, cui hanno partecipato i vertici della procura, delle forze dell'ordine e dell'amministrazione della città, per discutere delle misure da adottare di fronte al nuovo allarme terrorismo. Un'area monitorata fin dai tempi della bomba a Palazzo Marino (firmata da Azione Rivoluzionaria), considerata ristretta, marginale, molto lontana dal terrorismo brigatista, eppure, proprio per queste caratteristiche d'improvvisazione, sfuggente. Anarchici «rivoluzionari» e «creativi» (sicuramente titilla fabbricazione di sigle, oltre che di ordigni esplosivi) senza rapporti con movimenti di massa o centri sociali cittadini però in grado d'intessere contatti con altre realtà simili dentro e fuori dall'Italia. Si spiega cosi il riferimento, contenuto nelle rivendicazioni delle bombe, all'anarchico greco Nikos Maziotis, condannato a 15 anni di reclusione ad Atene per un fallito attentato, e alla «Angry Brigade», il vecchio gruppo anarCO-terrorista inglese, sopravvissuto ormai solo a livello virtuale grazie a Internet. Ma se per quest'ultimo si tratta, torse, soltanto di un omaggio alla memoria, per il giovane anarchico greco il discorso cambia. E non solo perchè la polizia greca ha confermato ieri che il mese scorso si erano verificati una serie cli attentati a Salonicco pacco-bomba di Milano (nel Nord della Grecia) sempre inneggianti alla liberazione di Maziotis, ma soprattutto perchè il primo contatto accertato tra anarchici greci e italiani venne monitorato due anni fa in Piemonte dai Ros cli Torino che, durante i funerali cli Edo «Baleno» Massari, l'anarchico accusato degli attentati in Val di Susa contro l'Alta Velocità, notarono la presenza di una delegazione greca formata da una quindicina cli persone. L'estate di quell'anno ci fu la serie dei pacchi bomba recapitati a politici e giornalisti, la cui fabbricazione, è stato ribadito anche ieri dagli inquirenti sia milanesi che torinesi, presenta fin troppe analogie con le bombe ritrovate a Milano in questi giorni. Inoltre, tracce che dimostrano l'esistenza di un collegamento tra alcuni anarchici greci e italiani, si ritrovano anche nell'inchiesta del pm romano Franco Ionia e Antonio Marini sulle rapine compiute da Azione Rivoluzionaria. E' questo il filo rosso che collega Milano, 'forino e Atene e sul quali; adesso si sta indagando, in collaborazione tra le varie polizie. Ieri il prefetto Roberto Sorge ha invitato i milanesi alla vigilanza e alla collaborazione con le forze dell'ordine, deplorando sia la psicosi della bomba che gli scherzi messi in atto da qualche buontempone, con telefonate allarmistiche e il ritrovamento di numerose valigette sospette che hanno costretto gli artificieri di polizia e carabinieri al lavoro straordinario. Secondo il prefetto e i magistrati, la scelta di Milano come obbiettivo ha soltanto una valenza simbolica: «La città è un grande palcoscenico dovi; ogni evento ottiene notevole risonanza, bombe comprese». Ip. col.l pacco-bomba di Milano

Persone citate: Antonio Marini, Franco Ionia, Massari, Nikos Maziotis, Roberto Sorge