«I fondi alla Russia lavali su un atollo»

«I fondi alla Russia lavali su un atollo» II presidente russo Boris Eltsin tore esecutivo, come vengono verificate quelle documentazioni, vi risponde «No comment». Per chi vuole controllare, invece, è vita durissima. Non meglio specificate «autorità internazionali» citate dal «Washington Post» ci hanno provato ma si sono scontrate con il segreto sancito per legge. Nauru è un Paese indipendente ammesso all'Onu un mese fa. Anche l'articolista del giornale ha tentato di capirci di più. E' riuscito a raggiungere al telefono il presidente Rene Harris in persona, ma solo per sentirsi dire «Che c'entrate voi?». Risultato: ora Nauru è entrata nella lista dei «punti di riciclaggio mondiali» del dipartimento di Stato. «I fondi alla Russia lavali su un atollo» rimento «virtuale» dei soldi da Mosca a Nauru e il loro «ritrasferimento» altretanto virtuale a Mosca, sotto forma di crediti. A quel punto, il denaro è «pulito» e oltre tutto esentasse. Il meccanismo è estremamente semplice per i riciclatori ma molto difficile da «monitorare». Le leggi sul segreto bancario che Nauru si è data, infatti, risultano perfino più rigide di quelle già leggendarie della Svizzera o delle Isole Cayman. Tutto quello che bisogna fare per goderne è collegarsi attraverso Internet con la «Nauru Agency Corporation», pagare una «tassa di registrazione» di 5.680 dollari e una «manutenzione» annuale di 4.980 dollari. A quel punto si possiede una banca, con la quale si possono fare tutte le operazioni senza che nessuno vi possa mettere becco. Naturalmente S.B. Hulkar, che della Nauru Agency è il capo, dice che la correttezza di quelle operazioni è data dalla «rigorosa documentazione» sottomessa dai suoi clinti. Ma se chiedete a Kelly Emiu, il diret- Franco Pantrelli NEW YORK Si chiama Nauru, ha poco più di 10.000 abitanti, se ne sta sperduta nel Pacifico fra l'Australia e le Hawaii e - si scopre ora grazie al «Washington Post» - costituisce il «vero» paradiso di tutto quel denaro russo che non si riesce a capire dove sia finito. Secondo i calcoli di Viktor Melnikov, vice presidente della Banca Centrale russa, nel corso del 1998 almeno 70 miliardi di dollari (oltre 120.000 miliardi di lire, vale a dire una somma dieci volte superiore a quella trasferita nella Bank of New York su cui si sono scatenati gli investigatori) sono finiti in quell'isoletta. Ma né quel denaro né tantomeno i suoi proprietari hanno effettivamente compiuto il viaggio (alquanto difficile, visto che le comunicazioni di Nauru con il resto del mondo si riducono a un collegamento aereo con le Isole Fiji due volte alla settimana). Ciò che avviene, spiega Melnikov, è il trasfe¬

Persone citate: Boris Eltsin, Kelly Emiu, Melnikov, Rene Harris, Viktor Melnikov