Macherio, Berlusconi assolto di Susanna Marzolla

Macherio, Berlusconi assolto Dopo il processo d'appello: «Ci sono voluti 5 anni per capire ciò che era evidente all'inizio» Macherio, Berlusconi assolto Era accusato di frode fiscale efalso in bilancio Susanna Marzolla MILANO Stavolta Silvio Berlusconi non e deluso: è stato assolto con formula piena: «il fatto non sussiste», ha decretato la corte d'appello di Milano. Non ha frodato il fisco nell'acquistare i terreni circostanti la sua villa di Macherio, in Hrian/.a; non ha falsificalo il bilancio di una sua società (Idra) e per quanto riguarda un'altra (Bonaparte) il pagamento del condono ha fatto intervenire l'amnistia. Cosi hanno sentenziato i giudici, mandando assolti Berlusconi e 13 collaboratori (tra cui Giancarlo Foscale, Livio Gironi, Salvatore Sciascia) e comminali do un'unica sanzione: al ministero delle finanze, che si era costituito parte civile e dovrà risarcire le spose processuali. Seconda vittoria in pochi giorni per Berlusconi e seconda sconfitta per la procura generali; gui data da Francesco Saverio Borrelli. Che in questo caso perde per la seconda volta: giii al processo di primo grado - in marzo, quando era ancora procuratore capo Berlusconi era stato assolto, pur se con una formula meno ampia. Il pm, Margerita Taddei, ne aveva invece chiesto la condanna a un anno e quattro mesi; la stessa pena era slata sollecitata in appello dal sostituto pg Edmondo Uniti Liberali. Ed è questa insistenza dell'accusa che viene aspramente criticata da Ennio Amodio, avvocato di Berlusconi: «C'è da chiedersi come mai abbia chiesto nuovamente la condanna in un processo che non doveva nemmeno cominciare. Era basato sul nulla: si erano elevate accuse di falso e di frode fiscale senza neppure aver eseguito una perizia contabile. Adesso viene fatta giustizia, Berlusconi viene tratta¬ to come un comune cittadino, senza forzature. E' una svolta di fondo, anche se tardiva». Silvio Berlusconi, su questo tema, va più in là: «Ci sono voluti cinque anni per capire ciò che era evidente fin dall'inizio - dice Non c'è stata alcuna frode ai danni del fisco, nò falsità dei bilanci delle società». Dopo la recriminazione sui tempi, l'attacco alla procura: «Mi cinedo in nome di quale giustizia abbia perseverato con tanta determinazione nel dipingermi davanti agli italiani come uno spregiudicato evasore fiscale. Confido ora che nei miei ulteriori appuntamenti processuali, giudici altrettanto sereni riconfermino che per le pro¬ cure è finito il tempo delle inchieste costruite in un laboratorio nel quale si distillano "verità" nell'interesse di chi vuole combattere un avversario politico». Ancora il tasto delle «Toghe rosse»? Il suo alleato politico Pierferdinando Casini non ha dubbi: «E' evidente che c'è stata una persecuzione giudiziaria e che se Silvio Berlusconi non fosse il leader del centrodestra i suoi problemi sarebbero stati archiviati molto tempo prima». Borrelli non raccoglie l'accusa di strumentalizzazioni politiche, ma neppure accetta di pronunciarsi sulla decisione: «Le sentenze non si commentano se non si vogliono commentare». Solo un accenno un po' stizzito all'atteggiamento degli imputati: «In genere le sentenze non vengono molto rispettate, se non quando sono favorevoli. Sarei molto contento se le sentenze, e non solo quelle, venissero sempre rispettate da gli interessati». Le dichiarazioni fanno intendere che le scintille tra Berlusconi e accusa non sono destinate a finire. Anzi. In fondo l'accusa per i tenoni di Macherio era secondaria rispetto a quei prossimi «appuntamenti processuali» di cui parla il leader di Eorza Italia. Dove si discuterà di cose ben più gravi (corruzione in atti giudiziari, per esempio) che una compravendita da cinque miliardi. Il leader del Polo Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Eorza Italia, Macherio, Milano