« Nel dossier Havel le carte di Moro »

« Nel dossier Havel le carte di Moro » « Nel dossier Havel le carte di Moro » Il Polo: gli scritti forse portati all'Est dalle Br ROMA Dalla Cecoslovacchia alla Svizzera, sull'«interrogatorio» e i carteggi di Aldo Moro in questi giorni si moltiplicano le ipotesi. L'ultima è stata avanzata dal senatore ds Giovanni Pellegrino, presidente della commissione Stragi: secondo lui, la copia originale del verbale dell'interrogatorio, fatto dalle Brigate Rosse ad Aldo Moro durante i 55 giorni di prigionia, potrebbe essere in una cassetta di sicurezza di una banca svizzera. Ma anche il Polo, ieri, incrociando date e rilevando coincidenze, ha messo sul piatto una nuova supposizione: e cioè che il famoso «dossier Havcl» sia, in verità, il memoriale Moro. Giovanni Pellegrino ne parla in un'intervista a Panorama in edicola da oggi. «Non escludo che le carte più segrete siano al sicuro in qualche banca svizzera», dice, «perché non si è mai indagato in quella direzione, nonostante i numerosi indizi?». E spiega: «A farmi pensare alla Svizzera sono i legami di alcun: brigatisti con quel paese. Nomi? Quello, per esempio, di un personaggio inquietante come l'italosvizzero Alvaro Lojacono, latitante per la giustizia italiana, ma appena uscito da un carcere elvetico, dov'era detenuto per omicidio». Sulle «carte» di Moro, ricollegandosi alle polemiche di questi giorni sul cosiddetto dossier Havel, il senatore aggiunge: «Penso che sia stato Mario Moretti ad aver dato il verbale dell'interrogatorio ai servizi cecoslovacchi. Ma è anche possibile che quei verbali siano stati consegnati a un servizio segreto occidentale». Sulle Br, infine, il presidente della commissione Stragi sottolinea: «Le Br hanno rappresentato il frutto avvelenato di un tragico errore di una parte della sinistra italiana. Sono state un fenomeno nazionale, ma allo stesso tempo controllate, intercettate e contaminate da servizi segreti stranieri. Da quelle dell'Est, per ragioni di affinità ideologica. E da quelli occidentali, per ragioni geopolitiche». L'intervista di Giovanni Pellegrino ieri si è incrociata con una conferenza stampa tenuta dal Polo: il dossier Havel, o almeno parte di esso, secondo il centrodestra «potrebbe corrispondere al memoriale Moro», che il presidente cecoslovacco nel 1990 avrebbe restituito al Governo italiano e del quale si parla molto in questi giorni (il presidente ceco Vaclav Havel, in particolare, ha ribadito d'avere consegnato «carte» al governo italiano alcuni anni fa, dicendo però di non ricordare il contenuto dei documenti). Sicché i parlamentari del Polo in Commissione stragi, dopo l'audizione dell'altra sera del vicepremier Sergio Mattarella, avanzano l'ipotesi che le carte di Moro, poco prima di essere «fortuitamente» ritrovate in via Montenevoso a Milano vennero consegnate da Havel ai rappresentanti delle nostre istituzioni. Questo perché nel 1978, gli scritti del presidente della De, potrebbero essere stati portati all'Est dai brigatisti. Alfredo Mantica, senatore di An in Commissione stragi, ha in particolare puntato l'attenzione sulle date: «11 20 agosto del 1990 il giudice Priore deposita la sentenza sul processo More quater. Dal 22 al 24 settembre, Havel viene in Italia e in quel! occasione consegna ai Governo un carteggio. Il 9 ottobre successivo • ha aggiunto Mantica - in via Montenevoso a Milano vengono rinvenuti i 418 fogli che costituiscono il memoriale Moro. 1 primi di novembre Aridi eotti rivela Gladio. *A questo punto non si può escludere che il dossier Havel corrisponda al memoriale stesso. Che questo sia stato portato all'Est - ha proseguito il sei itore di An - lo confermano .<i .ni indizi inolili importanti. lino di questi è il rapporto del Quesi e di Roma, Umberto Improta il quale sottolinea i contatti delle Br con servizi di sicurezze, à il Est fino alla cattura di Mitrai nel 1981». L'uscita di Mantica ha s bi sollevato polemiche. «Noi. sapendo ancora nulla di precido su questo dossier Havel è chiaro che si può dire tranquillamente tutto e il contrario di tutte, ha intatti commentato il verde Athos De Luca, anch'egli delia commissione Stragi. «Nell'audizione di Mattarella trovo che invece ci sia stato un considerevole passo avanti: il vicepresidente del Consiglio ha intani messo a disposizione deila nostra commissione tultu la documentazione che ci aveva promesso riguardante i —pporti tra Br e servizi dell'Est». L'ipotesi di Giovanni Pellegrino «L'interrogatorio dello statista custodito in una banca svizzera» Aldo Moro, il yn esidente deità i assassinato dalle Brigate Rosse

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