Tangentopoli, i politici processano D'Ambrosio

Tangentopoli, i politici processano D'Ambrosio Polemica sul procuratore, che precisa: «Mai detto che Mani pulite ha dato ragione a Craxi» Tangentopoli, i politici processano D'Ambrosio Paissan: Violante difenda l'onore dei partiti «puliti» MILANO Per Ir; suo «aperture» al rientro di Craxi, in contrapposizione alle «chiusure» del procuratore {'.onerale Borrelh, Gerardo D'Ambrosio si definisce con ironia un buono, «come quei poliziotti (lei telefilm». Ma per tre (piarti del Parlamento italiano, il procuratóre capo di Milano sembra di più un «cattivo», uno che in un colpo solo e con due itasi - «Da leggere in un contesto più generale», precisa che ò sera - riesce a tirare in ballo tutti i partili negli affari di corruzione, come (liceva Craxi quando sedeva in Parlamento. E cosi provoca una nuova richiesi.;! di commissione su Tangentopoli e una serie di domande insidiose sul passato del pool. A partire da Gianfranco Pini, che- in due parole rilancia: «Se è vero che i soldi li hanno presi tutti - dice il leader di An -, perchè i magistrali di Milano non hanno indagalo anche a sinistra? A questo punto ci vuole una commissione parlamentare, allargata anche al finanziamento sovietico all'ex Pei». E allora sono davvero in pochi, a dirsi d'accordo con D'Ambrosio. C'è Marcello Pera, responsabile Giustizia per l'orza Italia che in passato si è più volte incontrato con D'Ambrosio quando non era ancora procuratore capo. Che adesso sostiene: «La valutazione di D'Ambrosio è realistica, quando parla di un finanziamento illecito diffuso, di cui si avvalevano alcuni parliti. Mentre altri, avevano finanziamenti esleri». C'è, con qualche distinguo, Achille Occhetto. Per l'ex segretario del Pds «c'erano forme diverse di finanziamento. Ma un conto sono i fatti minori, per cui ci sono state molte assoluzioni tra i pei e i pds, un altro conto è il sistema di potere in cui all'arroganza, in certi casi, si mescolava l'arricchimento personale». l'iii forti lo prese di posizio- ne decisamente contrarie al D'Ambrosio-pensiero, quando cita Bettino Craxi. Il primo a chiedere la "tutela" del presidente della Camera Violante è Mauro Paissan dei Verdi: «D'Ambrosio dice il falso e sa di dire il falso. E' intollerabile che sostenga il coinvolgimento di tutti i partiti nel sistema della corruzione. Violante deve difendere l'onore e la storia di quei partiti mai lamnbiti da Tangentopoli». E più o meno sono le stesse parole dell'ex sindaco di Torino Diego Novelli oggi diessino, che respinge ogni coinvolgimento in Tan¬ gentopoli: «Non tutti i partiti erano responsabili, non tutti erano ladri. Quando votai l'autorizzazione a procedere per Craxi, non volli assolutamente perseguitare nessuno, volevo solo collaborare al raggiungimento della verità e della giustizia». Un fiume di critiche che Gerardo D'Ambrosio cerca di arginare con una mezza precisazione, dettata a sera alle agenzie: «Ho solo voluto dire che l'invito di Craxi a riconoscere il coinvolgimento di molti partiti è andato perso. Non ho mai pensato di affermare che la storia di Mani pulite ha dato ragione a Craxi». Paroledestinate a cadere nel vuoto, dopo il terremoto innescato dalle sue precedenti dichiarazioni a ruota libera. Tanto che l'unico a cogliere nel segno, è Antonio Di Pietro, ieri nel Pool oggi tra i Democratici di Prodi: «Bisogna vedere qual era la domanda, quale l'esatta risposta, quale l'intercalare...». Net¬ to invece il giudizio sul problema Craxi, da parte del senatore dell'Asinelio: «Conosco le carte a menadito, chi ha preso soldi ha commesso reati. Quindi su Craxi, pur valutando la questione umanitaria, non si possono usare due pesi e due misure: Craxi aveva conti esteri». Alle parole di D'Ambrosio si attacca anche Tiziana Parenti, ex magistrato del Pool: «Sono stata demonizzata e privata dalla possibilità di indagare sulle tangenti rosse. Molti reati non sono ancora in prescrizione, si riapra qualche fascicolo d'indagine». Mentre Pierferdinando Casini del Ccd, rilancia la commissione d'indagine: «L'unico modo per ristabilire la verità attorno a quegli anni, dopo l'enfasi giustizialista». E se la Lega si tira ancora una volta fuori - «Ci hanno implicato, ma non c'entravamo nulla» - Popolari, Sdi e cossighiani chiedono anche loro una commissione d'indagine, [f. poi.] Fini: «Allora perché il Pool non indagò anche a sinistra?» E Diego Novelli «Non tutti erano ladri. E quando ho votato l'autorizzazione a procedere per Craxi non volevo per nulla perseguitare alcuno» Ma c'è anche chi si schiera col magistrato Pera (Forza Italia): «Sì, c'era un finanziamento illecito diffuso» Più cauto Occhetto: c'è del vero ma bisogna distinguere fatti minori dal sistema di potere e dagli arricchimenti Il procuratore di Milano D'Ambrosio

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