I furbi dell' autorcertificazione

I furbi dell' autorcertificazione Grugliasco, il Comune denuncia 22 persone: hanno dichiarato il falso I furbi dell' autorcertificazione Proseguanogli accertamenti dei vigili urbani Nel mirino ora ci sono altri 113 casi sospetti Grazia Longo GRUGLIASCO L'autocertificazione? Lo strumento più veloce per sconfiggere le lungaggini burocratiche. Ma anche l'occasione migliore per raccontare un mucchio di frottole e ottenere sovvenzioni dagli enti pubblici. Lo ha capito bene la polizia municipale di Grugliasco, che ha denunciato 22 persone per falsa dichiarazione. «E non è escluso - aggiunge il comandante dei vigili Ugo Esposito che il magistrato proceda anche per il reato di truffa». Altri 113 casi, inoltre, sono stati inseriti in una lista di situazioni a rischio perchè ai confini con l'illegalità. «Sono tre i servizi comunali per cui è stata presentata una falsa autocertificazione dei redditi - spiega il sindaco Mariano Turigliatto -. La mensa scolastica, il soggiorno marino degli anziani e l'assegno d'indennità per disoccupati». E per il Comune di Grugliasco si tratta di un danno economico non indiferrente. «Sfiora i 300 milioni» sottolinea il vicesindaco Elide Tisi.. Sorprendente l'incoscienza di chi, pur di truffare il Comune, non ha esitato a dichiarare l'inverosimile. Come la signora che per ottenere l'esenzione dal pagamento della mensa scolastica per i tre figli ha giurato di non ricevere gli alimenti dal marito da cui è separta. Peccato però che si trattasse di una separazione fittizia, simulata solo per motivi fiscali. Quel marito, infatti, non solo vive con moglie e figli, ma è pure un affermato dentista. O come il pensionato che, pur essendo proprietario di un alloggio al mare, è riuscito ad andare gratis a Rimini per due settimane. Ma non finisce qui. C'è stato perfino chi la sera spacciava eroina e di giorno viveva con i soldi dell'assegno d'indennità ottenuto dal Cisap (Consorzio Intercomunale alla Persona). Tutte storie che sono state scoperte grazie ai pazienti e minuziosi controlli svolti dai vigili urbani. «Abbiamo effettuato delle verifiche incrociate tra Catasto, Ufficio Imposte, Camera di Commercio e Inps - precisa l'ispettrice Anna Maggio -. E così abbiamo accertato che il 20 per cento delle autocertificazioni era fasullo. E solo in pochi casi si trattava di errori commessi in buona fede». La legge sull'autocertificazione era stata accolto in Italia come una conquista dei cittadini contro le degenerazioni della burocrazia Ma nei Comuni si moltiplicano i casi di persone che ne approfittano e dichiarano il falso: un modo per ottenere sussidi pubblici o servizi a tariffa agevolata Ora dovrà pronunciarsi la magistratura