«Noi, perseguitati dulia Stradale»

«Noi, perseguitati dulia Stradale» Susa, tensione per i lavori alla centrale Aem. I residenti: disagi insopportabili «Noi, perseguitati dulia Stradale» I camionisti: multati perché veniamo da Napoli Fulvio Morello SUSA Rivolta deli autisti degli autocarri di una ditta napoletana che trasportano terra in Val Susa: «La polizia ci fa troppe multe, non possiamo più lavorare». Trenta autocarri l'altro ieri si sono fermati su un piazzale alla periferia di Susa vicino alla statale 25 del Moncenisio. Gli autisti sono scesi in strada: «Vogliamo un urgente incontro con questore e prefetto - afferma Massimo Peretti, di Carmagnola - Siamo inseguiti come delinquenti da mesi. Il lavoro che facciamo non ci basta per pagare le multe che prendiamo ogni giorno per sovraccarico, targhe sporche o lampeggianti rotti». Da alcuni mesi le pattuglie della polizia stradale del distaccamento di Susa applicano rigidamente il regolamento e non passa giorno che non vengano compilati verbali ai camionisti. Le multe avrebbero toccato punte di cento al mese in particolare per trasporti in sovraccarico. Non sono mancate, però, le scorse settimane, anche le proteste di cittadini di Susa per l'eccessivo passaggio di mezzi pesanti: circa trecento al giorno. Sono infatti circa 40 gli autocarri che ogni giorno prelevano il materiale di scavo del bacino idroelettrico dell'Aem in costruzione in Val Clarea e attraversano Susa e la bassa valle per raggiungere il deposito di Caprie. La protesta è scattata martedì mattina dopo gli ultimi quattro verbali compilati a mezzi della ditta Esaco di Napoli. Due a Giovanni Lubrano: 600 mila lire per un sovraccarico di 11 quintali e 60.600 lire per aver superato la striscia bianca di centro strada. «A giugno siamo arrivati qui con 36 mezzi perchè in Meridione non c'è lavoro ma ora a causa delle continue multe siamo rimasti in quattro - affermava ieri Antonio Maiorano, autista della ditta Costruzioni e trasporti di Napoli -. Sabato prossimo torneranno a Napoli gli ultimi quattro autocarri. Con otto viaggi al giorno incassiamo circa un milione al giorno ma non vogliamo abbandonare il lavoro per lasciare il posto ai francesi che stanno già arrivando. Siamo pronti a continuare la protesta. La prossima volta bloccheremo però la circolazione su entrambe le statali».