CHE NOIA LA GUERRA IN SOMALIA di Domenico Quirico

CHE NOIA LA GUERRA IN SOMALIA ANALISI CHE NOIA LA GUERRA IN SOMALIA Domenico Quirico UNICA speranza dei somali, forse, è Bùi Laden. Se il miliardario-terrorista e i suoi fervidi assassini decideranno davvero, come sospettano i servizi segreti occidentali, di trasferirsi in questa terra di nessuno per avvolgersi in un nuovo, confortevole rifugio, la comunità internazionale tornerà a occuparsi della loro sfibrante odissea. Ci sono molti scheletri negli armadi del palazzo dell'Onu, ma il modo in cui è stata sepolta nell'oblio la Somalia resta un argomento di perpetua meraviglia. Da quando, nel 1995, le truppe del contingente di pace hanno ammainato bandiera sulla spiaggia di Mogadiscio, fantasma di città anemizzata dall'odio tribale, questo lembo di Corno d'Africa è diventato un fastidioso argomento da dribblare. Gli unici che, per la verità, con lodevole accanimento continuano a tessere e ritessere tele diplomatiche sono gli italiani. Proprio una settimana fa il sottosegretario Rino Serri ha avviato l'ennesimo round: stavolta, per cercare di ricomporre i mille frammenti di clan, sottoclan, tribù, bande criminali che hanno preso il posto dello Stato unitario si puntava sul benefico esempio della parte Nord, il Somaliland, uscito dal caos e, si spera, in grado di contagiare i rissosi fratelli del Sud. Invece, con atroce contrappasso, combattimenti furiosi sono ripresi proprio a Mogadiscio, dove dal '97 vige una fragile tregua tra le maggiori fazioni che teneva guerra e pace su una sottile lama di coltello. Mille, cinquemila, diecimila? Quanti sono i morti di questi anni di guerra silenziosa, simile più a un conflitto tra bande criminali che a uno scontro etnico? Ormai i clan rivali si sono talmente affondati gli artigli nella carne che paiono non poter lasciare la preda. Ma questa volta la battaglia è più complessa che il controllo di settori del contrabbando o il furto di aiuti umanitari. Nella parte Nord della città, controllata da uno scaltro affarista, Ali Mahdi, si bàttono'integralisti e clan contrari all'imposizione integrale della shari'a e dei tribunali islamici. Ali Mahdi si è appoggiato agb integralisti nella lotta contro il rivale Aidid junior, sicuro di poter poi pensionare gli alleati. Ora rischia di essere ingoiato dai suoi prepotenti amici. Il rompicapo della pacificazione rischia di restare per sempre affondato nell'ondata torbida con cui la lunga guerra civile a ricoperto la Somalia. I signori della guerra ormai sono figure secondarie. Chi comanda davvero è la mafia dei grandi commercianti, degli affaristi che in questi anni, con inaudita, fredda rapacità, hanno accumulato tesori gestendo i fondi della diaspora, speculando con slancio famelico sugli aiuti umanitari, assicurandosi '.. controllo delle telecomunicazioni, le esportazioni di banane, il contrabbando che fiorisce rigoglioso in questa Tortuga senza legge.

Persone citate: Aidid, Ali Mahdi, Rino Serri

Luoghi citati: Africa, Mogadiscio, Somalia, Somaliland