Ds-Asinello, a Bologna l'ora dei sospetti di Fabio Martini

Ds-Asinello, a Bologna l'ora dei sospetti Il leader dei Democratici torna improvvisamente in città per fronteggiare l'offensiva di Tura, il «nuovo Guazzaloca» del Polo Ds-Asinello, a Bologna l'ora dei sospetti E' allarme per Parisi: arriveranno i voti della Quercia? Fabio Martini ROMA Por ora la "crisi" di governo si è infilata su un binario morto e così il suo artefice, il professor Arturo Parisi, ieri pomeriggio ne ha profittato per prendere un Pendolino e tornarsene a Bologna. Un ritorno a casa a metà settimana che ha anche un motivo politico: il tam tani da Bologna ò sempre più insistente e ripete che lo sfidante di l'arisi nel collegio 12 di Bologna, il professor Sante Tura, è partito in quarta, In pochi giorni, rematolo (jo sostenuto dal Polo si è proposte ai bolognesi come un nuovo Guaz zaloca, riuscendo a coagulare una coalizione elettorale insidiosa: Tura si presenta esplicitamente come il candidato del cardinal Biffi («Mi ha dotto auguri....»), del popolarissimo sindaco e del Resto del Carlino. E nelle ultime oro, a rendere più complicato il cammino dell'ex braccio destro di Prodi, contribuisce anche l'affiorare nei Ds di un umore anti-Asinello: «Sicuramente sostiene Alessandra Servidori, della direzione regionale Ds - alcuni diessini pensano di non essere coinvolti nella eventuale sconfitta dell'altezzoso professor Parisi, già consigliere di molti principi e che parla ai bolognesi con lo stesso accento di Cossiga». Morale della storia: l'esito del duello tra i due professori diventa di ora in ora più incerto. li' la prima volta che Arturo Parisi, una vita da Richeliou, si cimenta in una campagna elettorale. Che capita in un momento difficile: è vero chi; in poche settimane il professore è riuscito ad affermarsi come l'"uomo nuovo" della politica italiana, ma è pur vero che nei prossimi giorni la tensione tra l'Asinelio e i Ds potrebbe acuirsi. Certo, se fosso stato per Parisi, probabilmente avrebbe preferito rimandare la scesa in campo ad un'altra occasione. Ma dentro l'Asinelio bolognese si era creata una situazio¬ ne spiacevole: proprio quando sembrava decollare la candidatura di Giulio Santagata, amico personale di Prodi e organizzatore dell'avventura del pullman ulivista, i democratici di Bologna hanno acceso semaforo rosso. E Parisi, da leader dei Democratici non può rinviare molto il suo ingresso in Parlamento, si ò trovato a decidere nelle condizioni peggiori: con un movimento diviso e con una crisi di governo da lui stesso aperta con un'intervista al Corriere della Sera comparsa il 18 ottobre, ad appena 24 ore dalla decisione sul collegio. Parisi ha sciolto la riserva in zona Cesarmi, ma la quasi-crisi da lui innescata lo ha trattenuto a Roma. E a Bologna, nel frattempo, San¬ te Tura ha macinato consensi. Accrditandosi come il candidato del cardinale Biffi («Tra di noi c'è da tempo un'affettuosa amicizia», «ci siamo visti e mi ha fatto gli auguri») e cercando di ripetere lo stileGuazzaloca: il professore è affabile, non si lascia etichettare («Alla Camera non so a quale gruppo mi iscriverei») e lancia (come faceva Guazzaloca) grandi messaggi di simpatia all'elettorato di sinistra: «Ho tanti amici nel centro-sinistra, tra i popolari, tra i Ds: sarei felicissimo di avere i loro voti»). Sassarese di nascita ma bologneie di adozione, Parisi è conosciutisiimo a Bologna e in particolare nel collegio 12, quello lasciato libero da Prodi e dove il professore vive. Incardinato sull'asse di via di Santo Stefano, il "12" è un collegio interclassista (il nucleo centrale è di buona borghesia, ma ci sono aree di ceto medio e anche popolari) che in occasione delle Europee ha dato ai partiti dell'Ulivo il 47%, ma che nel secondo turno delle comunali ha preferito Guazzaloca alla diessina Bartolini. Situazione incertissima, tanto più che Parisi sa quanto insidiosa sia la diffidenza di un certo elettorato diessino. «Parisi - dice Giuliano Cazzola, l'ex dirigente Cgil che stava per diventare il candidato del Polo - può contare sicuramente su un sentimento diffuso nell'elettorato di sinistra di Bologna che è quello di rivalsa rispetto alla destra che è andata al potere. Ma questo senso di rivalsa, gli elettori diessini lo spenderanno per Arturo Parisi?». Tra i diessini c'è diffidenza per il Professore di origine sassarese «Parla ai bolognesi con lo stesso accento di Cossiga...» Il coordinatore dei Democratici Arturo Parisi: è candidato dell'Ulivo alle suppletive di Bologna nel collegio lasciato libero da Romano Prodi