Internet alla ricerca del suo Auditel

Internet alla ricerca del suo Auditel INFORMATICA Internet alla ricerca del suo Auditel Non fidatevi troppo delle «Hit Parade» della grande rete Qi UAL è il sito Web più popolare al mondo? Se_ condo Bill Gates è www. microsoft.com, con 120 milioni di «hit» al giorno. Forse è vero. O forse è falso. Ma non è questo il punto. Quello che voghamo discutere qui è se sia possibile verificarlo. La domanda ha un'importanza che va ben oltre la curiosità da «Guinness» dei primati. Nel numero di settembre delle Communications della Acm, una tra le più prestigiose organizzazioni professionali nel l'Information Technology, è documentata la straordinaria espansione dell'editoria on line, con uno studio che mette a confronto 48 giornali di tutto il mondo. Tutti sono finanziati da attività promozionali di vario tipo, dalla semplice pubblicità mediante «banner» alla pubblicazione di annunci ed elenchi di settore, all'inserzione di intere sezioni collegate a sponsor. Questo fenomeno però riguarda an- che tv, radio, siti tematici, riviste e periodici. Utenti e investitori pubblicitari hanno bisogno di conoscere il reale impatto dei siti in cui sono coinvolti. Ma è possibile? E' possibile sapere con certezza quanti visitatori hanno richiesto una certa pagina Web? Tecnicamente, è possibile. Ma la materia è complessa e sono frequenti grossolani errori di valutazione. I mezzi di auditing tradiziona¬ le, come quelli adottati per la tv, non sono adeguati a Internet. In primo luogo, siamo di fronte a un fenomeno di portata internazionale, basti pensare che negli Stati Uniti il 40 per cento del traffico proviene dall'estero. In secondo luogo, la dimensione e la frammentarietà dell'informazione disponibile rendono impossibile una soluzione basata su sondaggi. Una statistica affidabile richiederebbe un campione troppo vasto, anche se ci limitassimo alla valutazione dei siti medio-grandi. Di conseguenza, molti utilizzano le statistiche di accesso ottenibili direttamente dai server Web. Come esempio, il lettore può visitare security.unito-it, che riceve ebrea 500 richieste al giorno - le statistiche sono pubblicate nel sito stesso. Purtroppo questa misura è da considerarsi inaffidabile e priva di interesse per l'investitore pubblicitario. E' infatti facilissimo modi¬ ficare ad arte questi dati senza aver accesso diretto al server Web. Insomma, usare queste statistiche è un po' come chiedere all'oste se il vino è buono. In alternativa esistono tecniche un po' più sofisticate, che possono dare risposte utili. In generale, però, è necessario bilanciare l'affidabilità della valutazione con il suo costo in termini di servizio. Una tecnica, ad esempio, che è affidabile, ma poco pratica per server che devo- no avere alte prestazioni, consiste nell'inserimento nelle pagine Web di un contatore esterno. Questo purtroppo obbliga il computer del visitatore ad una doppia connessione: prima con il sito richiesto, poi con il sito-contatore. In conclusione, i siti che hanno la necessità di certificare le proprie statistiche di accesso devono individuare un servizio che abbia caratteristiche di indipendenza, sicurezza ed efficienza. Purtroppo molte soluzioni esistenti sul mercato non riescono a fornire un adeguato livello di sicurezza e affidabilità, mentre altre causano rallentamenti o incompatibilità software. Alcune buone soluzioni sono state proposte nella letteratura scientifica, ma il loro inserimento in servizi disponibili è ancora all' inizio. Francesco Bergadano Università di Torino Molti fattori elusivi influenzano le classifiche dei siti più visitati Bill Gates (foto) sostiene che il sito Microsoft è il più visitato del mondo. Ma per adesso su questi dati si può discutere. Intanto i ricercatori stanno mettendo a punto tecniche di rilevamento delle «visite» che siano davvero attendibili

Persone citate: Bill Gates, Francesco Bergadano

Luoghi citati: Stati Uniti, Torino