«No all'Iva sulla tariffa rifiuti»

«No all'Iva sulla tariffa rifiuti» Aumenti del 10 per cento sulle spese familiari. D'Ottavio. «Spero nell'Anci» «No all'Iva sulla tariffa rifiuti» Collegno lancia la crociata Grazia Lungo COLLEGNO Tassa raccolta rifiuti addio. Dal 1 * gennaio l'imposta da pagare si chiamerà tariffa. Una parola nuova per nascondere un'amara sorpresa: l'aggiunta del 10 per cento di Iva. Il servizio non cambiare di una virgola, il prezzo si. Passibile? Eccome, a sancirlo è una legge dello Stato, il decreto Rónchi, che fissa le nuove regole in materia di spazzatura. «Un aumento che suona proprio come un'ingiustizia» afferma il sindaco di Collegno Umberto D'Ottavio, deciso a chiedere l'esenzione Iva dalla nuova tariffa. Una proposta che, nel caso fosse accolta, andrebbe a beneficio di tutti gli 8 mila Comuni del nostro Paese. «Non possiamo pretendere che i cittadini accettino di pagare più caro un servizio che di fatto resta tale e quale a prima - incalza D'Ottavio -. E' un principio del tutto inaccettabile». Possibile che non ci siano novità? In realtà è previsto qualche cambiamento. Riguarda la variabile che determina la quota da pagare. Oggi ò la dimensione dell'alloggio in cui si vive o del negozio in cui si lavora. Dal 2000, invece, la variabile sarà la quantità dei rifiuti prodotti. A fissare la tariffa, quindi, saranno il numero delle persone che vivono in un appartamento o il genere di attività commerciale che si svolge. E' evidente, ad esempio, che un verduriere sporca pivi di un gioielliere. O che chi vive solo produce meno rifiuti di chi abita insieme a consorte e figli. «La verità è che non si tratta di una novità vera e propria - replica il sindaco di Collegno -. E' dal 96, infatti, che ai single viene applicata una riduzione della tassa raccolta rifiuti». Oltre Collegno, in effetti, altre città come Torino, Rivoli e Grugliasco hanno ridotto la tassa del 20 o del 30 per cento per chi vive solo. «Uno sconto che è poi stato recuperato infondendo la tassa rifiuti ai commercianti ambulanti» ricorda Um¬ berto D'Ottavio. E aggiunge: «La diversa quantificazione dell'imposta, in definitiva, non può essere utilizzato come prestesto per chiedere il pagamento del 10 per cento di Iva». Una percentuale che non è certo da buttare via, se si pensa che nella sola Collegno consisterebbe in mezzo miliardo in più per la società che si occupa di raccogliere e smaltire la spazzatura. Risparmiare sull'Iva, dunque, sarebbe proprio un bel colpo. Ma davvero l'esenzione Iva è una strada percorribile? O non si tratterà, invece, della solita provocazione destinata a finire nel vuoto? «Io credo che l'obiettivo sia perseguibile - dichiara D'Ottavio -. Certo non posso farcela da solo. Ho bisogno dell'appoggio degli altri sindaci». E come pensa di ottenerlo? «Attraverso l'Anci. Durante la prossima assemblea nazionale dei Comuni, che si svolgerà a Catania il 18 novembe, avanzerò la mia proposta». E poi? «Poi chiederò all'Anci di farsi portavoce dell'iniziativa presso il governo. Il tempo non manca, abbiamo due mesi a disposizione. L'importante è che a Roma si decidano ad ascoltarci». . ' . * '„... .' ''fi ' fi" -.'rìf- Grosse novità in arrivo per tutti i cittadini: la tassa sui rifiuti scomparirà per lasciare posto alla tariffa, una novità che costerà al contribuente il 10 per cento in più di Iva E da gennaio tutti . i centri della provincia dovranno dotarsi di un piano per la raccolta differenziata