La Formula Uno sarà quotata in Borsa di Fabio Galvano

La Formula Uno sarà quotata in Borsa L'istituto tedesco ha già comprato il 12,5% ed è pronto a pagare 2366 miliardi per avere metà del «circo» La Formula Uno sarà quotata in Borsa Ecclestone vende il 50per cento a Deutsche Bank Fabio Galvano corrispondente da LONDRA Il «patron» della Formula Uno, Bernie Ecclestone, cede la metà del suo «circo» alla banca d'investimenti Morgan Grenfell Private Equity, emanazione della Deutsche Bank; e fra gli acquirenti delle quote che a sua volta la banca intende collocare in vista di una quotazione in Borsa potrebbe esserci il gruppo Benetton, attraverso la finanziaria 21 Investimenti che controlla con la famiglia Bonomi. Dopo due anni di mosse e contromosse, per ora frenate dal braccio di ferro con Bruxelles che contesta i suoi metodi, Ecclestone sembra così in procinto di coronare il suo sogno e di portare in Borsa le quattro ruote. Sicuramente incasserà una valanga di soldi: 1,3 miliardi di dollari, secondo il «Financial Times», ossia 2366 miliardi di lire, la metà del valore complessivo di quella «gallina dalle uova d'oro» che sta per vivere sul circuito di Suzuka un'emozionante fine di stagione. Le prime indiscrezioni erano state pubblicate ieri mattina dal quotidiano finanziario inglese, secondo cui Morgan Grenfell avrebbe già rilevato il 12,5% della della Formula One Administration (Foa), pagata 325 milioni di dollari ossia 591 miliardi di lire; e avrebbe un'opzione per un altro 37,5% valutato 975 milioni di dollari (1775 miliardi di lire). Nel pomeriggio, in un breve comunicato, la Morgan Grenfell ha confermato l'accordo per acquisire fino al 50%, precisando che inviterà altri investitori a entrare nell'affare e che punta al collocamento in Borsa. Qui entra in gioco la Benetton; anzi la 21 Investimenti, clie era già stata interpellata dalla Morgan Grenfell per l'acquisto di una quota della Piaggio. Ma la finanziaria, dopo avere svolto una fase esplorativa, aveva poi accantonato l'iniziativa. Ora le cose appaiono più promettenti, anche1 perchè Benetton ha un interesse diretto nella Formula Uno, dove compete con una sua squadra. Ieri a Milano la 21 Investimenti ha precisato di «essere stata contattata dalla Morgan Grenfell per la sottoscrizione di una partecipazione di minoranza nella società che acquisirà una quota della FI (Foa Group)». La società ha tuttavia rilevato che «i colloqui sono in una fase conoscitiva»; e ha smentito «di avere assunto alcuna decisione». «La 21 Investimenti prosegue la nota - al momento ha all'esame altre importanti opportunità in settori diversi, e come normalmente avviene sul mercato solo alcune fra queste arriveranno alla fase conclusiva». , «Se si farà, sarà una piccola quota», ha precisato ieri Gilberto Benetton, presidente di Edizioni Holding, entrando nella sede dell'Iri dove firmerà il contratto per l'acquisizione del 30% di Autostrade: «Se ne sta oLvdvldmdildSmstmtitrt occupando mio nipote». La mossa viene giudicata a Londra un passo importante verso la quotazione in Borsa della Foa; ma è anche la prima volta che al «circo» della Formula Uno viene dato un prezzo, decisamente più generoso (2,6 miliardi di dollari, 4732 miliardi di lire) di quanto fosse stato indicato in passato. «La Formula Uno - ha commentato uno dei direttori di Morgan Grenfell, Scott Lanphere - è il primo marchio mondiale in campo sportivo. Attrae più telespettatori di qualsiasi altro avvenimento che si svolga annualmente. Inoltre quasi tutti i suoi introiti sono regolati contrattualmente, il che rende la sua redditività della migliore qualità fra tutti i business che io conosco». La banca d'investimenti, che ha un portafoglio attualmente valutato 9 miliardi di dollari (oltre 16 mila miliardi di lire) non ha voluto confermare ieri ma neppure ha smentito - i valori dell'operazione citati dal «Financial Times». Ha tuttavia confermato che i timori per l'azione di Bruxelles nei confronti della Foa sono reali, ma che il gioco vale la candela. L'Unione europea aveva sollevato obiezioni per il monopolio che la Foa ha sui diritti televisivi: a giugno la Commissione europea aveva affermato che i contratti televisivi di Ecclestone violano le norme di concorrenza comunitarie e aveva intimato che essi fossero rinegoziati. E' una scure che pende sul «circo»; ora interessato non soltanto all'esito di Suzuka, ma anche ai pressanti interrogativi sui nomi dei soci che, oltre a Benetton, potrebbero entrare nella formazione Morgan Grenfell e spartire con il «patron» 67 anni e reduce da un infarto la gestione della Formula Uno. GIRO D'AFFARI GLOBALE ANNUO della Formula One Administration: 7000 miliardi Spese annue complessive di una scuderia top: 480 miliardi Investimenti annui di un top-sponsor per una scuderia di vertice: 400 miliardi monoposto al top: 2 miliardi Guadagno annuo del pilota più pagato (compresi sponsor personali): 70 miliardi Stipendio annuo di un progettista di valore: 5 miliardi Stipendio annuo di un direttore tecnico: 1-3 miliardi Stipendio annuo medio d! un meccanico: Stipendiò annuo medio dì un ingegnere di pista: milioni 930 fonti fia e foa ORGANIZZAZIONE E TV: introiti organizzatori di un GP importante: 25 miliardi Diritti tv annui medi di seconda fascia (ad esempio quelli ceduti alla Rai fino al 2002): 48 miliardi Diritti tv digitale di prima fascia per anno: 220 miliardi Emittenti nazionali che trasmettono la RI : 200 Spese di produzione tv digitale per anno: 50 miliardi Spettatori televisivi a stagione secondo la Fio: 50 miliardi x FORMULA 1, \MmTIMIUl MILIARDI

Luoghi citati: Bruxelles, Londra, Milano