D'Ambrosio: sì al differimento della pena
D'Ambrosio: sì al differimento della pena Il procuratore capo: non si è mai dato un parere contrario per gravi problemi di salute D'Ambrosio: sì al differimento della pena «Craxi torni pure a Milano» MILANO «L'esecuzione di una pena può essere differita se deve essere eseguita contro chi s trova in condizioni di gravi infermità fisica». Così recita il nostro codice penale, all'articolo 147. E a questa possibilità per Bettino Craxi la procura di Milano non si opporrebbe affatto. Anzi. Dico Gerardo D'Ambrosio, procuratore capo di Milano: «La decisione su una richiesta di questo genere spetterebbe al tribunale di sorveglianza. Noi dovremmo dare solo un parere. E non si ò mai dato un parere contrario in caso di gravi e documentate esigenze di salute. E quindi anche nel caso di Bettino Craxi ci comporteremmo allo stesso modo, soprattutto se decidesse di venire a Milano a curarsi». Dunque un via libera dalla procura all'arrivo dell'ex segretario del partito socialista da uomo temporaneamente libero. E le parole di D'Ambrosio vengono immediatamente apprezzate dai legali di Craxi, che invoco, poche ore prima sombravano sdegnosamente respingere l'ipotesi. «Bottino Craxi o tornerà in Italia da uomo libero o non tornerà. Non vogliamo piet.i- smi»: questo diceva l'avvocato Giannino Guiso ieri mattina. E la possibilità di ricorrere alla sospensione della pena era ben presento, ma giudicata impraticabile: «Non la vogliamo, come non vogliamo salvacondotti. 'l'ulte cose che lo stesso Craxi ha sempre rifiutato. Deve essere riconosciuto cho è stato vittima di ingiusti processi e gli dove ossoro restituita la libertà. O si riconosco elio ò stato vittima di una persecuzione giudi- ziaria, oppure non tornerà in Italia». Drastico anche il no ad un'altra ipotesi prospettata da D'Ambrosio: ossia quella della sospensione della pena dopo la presentazione della richiesta di grazia. «Una domanda in tal senso al Presidente della Repubblica - spiega infatti D'Ambrosio - può provocare un rinvio dell'esecuzione della pena». «Non credo possiamo presentare la domanda - diceva Enzo Lo Giudice, l'altro lega¬ lo di Craxi - ci sono -àncora molti procedimenti che non sono arrivati a sentenza definitiva. E in ogni caso lui è stato sempre molto determinato nel respingere tutte le ipotesi giuridiche diverse dall'unica cosa che gli interessa: tornare in Italia da uomo libero». Le parole di D'Ambrosio che si intersecano in queste ore con un fitto scambio telefonico tra gli avvocati e i familiari di Craxi in Tunisia fanno però cambiare drastica¬ mente tono a Guiso e Lo Giudice. «Un fatto nuovo, di eccezionale importanza, che modifica i rapporti con la procura di Milano»; così, nel pomeriggio, il commento dei due legali. Ci sono, ammettono, «una serie di ostacoli da superare» e occorre «studiare tecnicamente le forme di un percorso giuridico possibile». Ma resta l'importanza della dichiarazione del procuratore capo di Milano, che incassa dai due avvocati sentite paro¬ le di stima: «Si dimostra dicono - l'alto senso giuridico di questo magistrato che ha sottolineato come le esigenze di salute siano prioritarie rispetto alle esigenze di giustizia». I legali ringraziano, ma Bettino Craxi farà altrettanto? Gli basterà questo «clima nuovo» per rivarcare l'italico confine? I suoi avvocati vivamente lo consigliano: «Dovrebbe mettere anche lui al primo posto il diritto alla salute». [s. mar.] Gerardo D'Ambrosio capo della Procura milanese
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