Linda e il brigadiere, la vita oltre la Koll di Fulvia Caprara

Linda e il brigadiere, la vita oltre la Koll Tra indagini e nostalgia, le riprese della terza parte della fortunata fiction Rai Linda e il brigadiere, la vita oltre la Koll Manfredi: la nuova è più brava Fulvia Caprara ROMA Nino Manfredi non è tipo da giri di parole e a chi insiste per un suo paragone tra Claudia Koll, protagonista delle prime due serie di "Linda e il brigadiere», e Caterina Deregibus, la giovane attrice chi; prenderà il suo posto nella terza, risponde senza false diplomazie: «Questa è più bella e anche più brava, perché é pili preparata, viene dal teatro. Intendiamoci, anche la Koll era inoli 0 attenta, si portava sempre dietro l'istruttore che le spiegava ..'ime impugnare le armi, mi chiedeva continuamente consigli, questa qui, invece, non mi chiede mai niente». La figlia dell'attore, Roberta, che; firma il cast, del terzo ciclo in lavorazione da quest'estate, cerca invano di frenare la sincerità paterna, trascinando il «brigadiere Fogliami» davanti a un plotone di fotografi. Ma ormai quel che è detto è detto e della Koll, passata in casa Mediusot per interpretare l'anatomopatologo protagonista di «Indagini al microscopio», non resta che il ricordo tristi; della scomparsa, circostanza inventala dagli sceneggiatori per giustificare la sua assenza da «Linda» numero tre. «Abbiamo dovuto trasformare una difficoltà in un'opportunità - spiega il regista Alberto Simone che ha preso il posto di Gianfrancesco l.azotti : la perdita della figlia Linda, morta eroicamente in un conflitto a fuoco, motiva e favorisce l'entrata in scena e nella vita del brigadiere della nuova Linda. Tra lei e Manfredi si instaura un'intosa forte, sono due esseri umani che hanno sofferto profondamente e che adesso si scoprono utili uno all'altra». Se Fogliarli ha perso la figlia, la ragazza che vuole a tutti i costi aiutarlo nelle indagini e diventare un'infallibile poliziotta non ha pili i genitóri, vittime di un incidenti; stradale. Il padre,guarda caso, era commissario di polizia, e cosi tutto torna. Oltre al nuovo acquisto Deregibus (26 anni, nata a Casale Monferrato da madre etiope e padre italiano, cresciuta alla scuola di Luca Ronconi), la nuova serie, in onda su Raiuno nel prossimo anno, vanta un ingaggio prestigioso, quello di Franca Valeri, che nel film è Olga, la madri; invadente ed eccentrica del vicequestore Pierre Torrigiani (Michael Reale), fidanzato della Linda defunta. «Sono una donna frivola - spiega l'attrice -, superficiale, appassionata del gioco e decisamente poco materna. Su quello che fa mio figlio ho sempre da ridire, però mi appassiono ai casi e, con le mie intuizioni, lo aiuto a risolverli». Il personaggio di Olga irrompe nella serie alla seconda puntata quando, dopo vent'anni di vita in Argentina, ormai vedova, la signora rientra in Italia con l'obiettivo di recuperare un vecchio debito contratto al tavolò verde. Solo alla l'ine dell'episodio si scoprirà che la giocatricc ò la madre del serioso Torrigiani. I-Ira dai tempi di «Criinen», indimenticabile commedia di Mario Camerini basata su due elementi di racconto, gioco d'azzardo e polizia, utilizzati anche nel film tv, che Nino Manfredi e Franca Valeri non lavoravano fianco a fianco: «Lei è la più brava di tutte sentenzia l'attore -, va a braccio, improvvisa, e mi tocca andarle dietro. Peccalo che non sia mai voluta scappare con me: ama i cani e una volta mi ha detto "tu non sei un cane", così niente da fare». Felice di lavorare con Manfredi, amico di vecchia data di cui si dichiara «gran¬ de ammiratrice», Valeri è anche particolarmente contenta di recitare insieme con attori giovani: «Le nuove leve vanno sostenute, è per questo che ho istituito un concorso per cantanti emergen- ti. Lavorare con i giovani è piacevole, non ti scontri con difetti inespugnabili come quelli degli adulti. E poi è giusto che sia così: ho imparato talmente tanto, da ragazza, recitando al fianco di Eduardo e di De Sica». La serie, basata su un'idea originale di Giorgio Mariuzzo e Giancarlo Del Re, poi sviluppata dal regista, dalla produttrice Lorraine De Selle Du Real, da Dido Catelli, Cecilia Calvi, Massimo Torre, è girata negli studi di Cinecittà e, in questi giorni, tra le pareti ovattate di un centro di benessere immerso nel verde della campagna romana. Quanto all'atmosfera del racconto, il regista Simone dice di guardare molto «alla commedia all'italiana, quella che usa il sorriso come lente attraverso cui osservare le realtà più amare». Manfredi riassume il concetto in latino: «Castigat ridendo mores», e annuisce ascoltando le ragioni per cui, tra tante attrici disponibili, ne è stata scelta una italo-etiope: «Volevamo restituire al pubblico l'immagine di un Paese reaje - dice il regista -: Caterina lurnel suo Dnaja scoria dell'incóntro d'amore tra persone di luoghi diversi e rappresenta quindi, anche nelle vicende del film tv, un esempio di civil tà». L'attore approva la staffetta: «Con Caterina Deregibus va bene è più bella e anche più preparata» A sinistra Caterina Deregibus, la nuova Linda, un'attrice di origine etiope, cresciuta alla scuola di Ronconi; accanto, Franca Valeri, altra «new entry»

Luoghi citati: Argentina, Casale Monferrato, Italia, Roma