Scandalo e miracolo di Gabriele Ferraris

Scandalo e miracolo Scandalo e miracolo Gabriele Ferraris* OCCORRE ohe gli scandali accadano. E sarà sembrato scandaloso, a qualcuno, che l'altra sera il popolo degli Africa Unite trasformasse l'austero e splendente Auditorium del Lingotto in una dance hall calda e bizzarra, mentre sul palco Bunna e compagni predicavano il loro verbo in levare. Occorre che gli scandali accadano, perché dallo scandalo può venire il miracolo. O addirittura due, come l'altra sera. Africa Unite, la reggae band per eccellenza, in concerto con l'orchestra d'archi della Scuola di perfezionamento musicale di Saluzzo: pare una bestemmia, o quantomeno un rischio. Rischio che i kids, godutisi gli Africa, subissassero di fischi i malcapitati orchestrali. E invece no: quando Bunna saluta e cede il palco a violini e voloncelli, gli accaldati danzerini tornano spettatori sedenti, ed ascoltano, dapprima con educato sospetto: l'orchestra suona un ipnotico, trascinante «Exodus», e il direttore, Vittorio Muò, si rivela frontman di consumata abilità. Cranio raso, svolazzante pastrano, clarinetto elettrificato, quel direttore d'una orchestra classica conquista la platea, e alla fine l'applauso arriva, e non soltanto di cortesia. Primo miracolo. Ma la sfida vera comincia adesso, quando Africa e orchestra, insieme, affrontano quattro canzoni della band: gli archi, ininfluenti in «Non sei sola», compiono il secondo miracolo trasfigurando «Il Partigiano Johnny». Il crescendo dei violini è ammaliante, aggiunge fascino ed epicità al brano, esaltandone l'andamento suadente: e dal pubblico parte un'ovazione a scena aperta. Trionfo, che conforta i musici nell'affrontare la prova più ardua: «Pobtics», nella trascrizione di Marco Robino, diventa un esperimento post-schoenberghiano, con le voci degli Africa, Mada e Bunna, a duettare/rappare sul contrappunto isterico dei violini. Sembra una mission impossibile, Bunna e Mada sono in evidente stato di tensione, e pure il maestro Muò appare meno baldanzoso. Poi la musica e le parole s'incontrano, ed è magia, 'crìtico di rock

Persone citate: Marco Robino

Luoghi citati: Africa, Africa Unite, Mada, Saluzzo