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Non disturbiamo i giovani I AdiO.d.B. Non disturbiamo i giovani CHIARISSIMO Del Buono, io posso sbagliare a non vedere la parte diritta della medaglia, ma tutto è avvenuto e la delusione è ancora più amara dal momento che a rimanere delusi sono proprio quelli che da 40 anni portavano la tessera del Pei, ora Ds. Sono cambiati i musicanti ma non la musica, che è analoga a quella che sentivamo quando a suonare erano i «musicanti» dei vecchi centrosinistra di Forlani, di Andreotti, di De Mita, di Craxi e di quanti altri mai prima e dopo. E così i poveri sono diventati più poveri e i ricchi più ricchi di prima. In buona sostanza con l'avvento dell'era postcomunista gli italiani non hanno visto nessun cambiamento, solo ritardi che penalizzano, condannandole all'emarginazionc, fasce di popolazione con redditi che non garantiscono il minimo, mentre la voragine del debito pubblico penalizza pesantemente le piccole e medie industrie. E poi c'è ancora quel milione di posti di lavoro un tempo contestato a Berlusconi e oggi promesso da D'Alema. E che dire infine dei ritardi su problema della giustizia e dell'ordine pubblico? La giustizia eccessivamente lenta diventa ingiustizia. Pasquale Grillo GENTILE Signor Grillo, sfrondo abbondantemente il suo «editoriale» perché davvero c'è il rischio di invadere altri territori. Ma non manco di complimentarmi: le sue osservazioni sono senz'altro esatte, e non si potrebbe obiettare nulla ai suoi ragionamenti salvo che, approvando, mi viene non il sospetto ma il desiderio che si introduca qualcosa di nuovo. Cosa potrebbe essere? Mi vengono in mente, purtroppo, le cose da non fare, che non dovremmo aver fatto, ed è amaro, amarissimo. Meglio di no, stare attenti ora che ormai siamo in tanti vecchi, bisogna stare buoni, non disturbare le nuove generazioni. Hanno tante cose da pensare e da rimediare, siamo sinceri, non lasciamo loro una grande eredità. Oreste del Buono