La sfida dell'etilometro per il popolo della notte di Marco Neirotti

La sfida dell'etilometro per il popolo della notte Un week-end con la polizia stradale sulla statale Adriatica a caccia degli indisciplinati al volante La sfida dell'etilometro per il popolo della notte reportage Marco Neirotti inviato a RIMiNI AVANTI, avanti, così, ancora. Non ci siamo. Da capo, inspira bone, soffia. Avanti, ancora. Non va». Alle cinque del mattino, nel buio, sulla statale clic taglia Rimini, Riccione, Misano e Cattolica, la voce del poliziotto sembra quella di un allenatore che sprona l'atleta. Giocano, invece, la sfida dell'etilometro. Discoteche e alcool, oppure anfetamine, ecstasy, cocaina, lsd, poi incidenti, vittime, scampati disastri. Un week-end con la Polizia stradale di Rimini conferma il legame tra notti brave o soltanto disordinate e rischi di viaggio, ma svela un fenomeno allargato, dove la notte da sballo ò un «dovere», una collana di bevute, il megalocale una punta d'iceberg. Parenti che stanno male e chiedono aiuto, attacchi d'asma, overdosi di mentine per cammuffare l'alito, presunte o vere deviazioni del setto nasale («devo dormire con tre cuscini»): tutto è buono per scamparla. Ma il rifiuto del test è di per sé atto d'accusa, r. la battaglia ha le sue tappe: confidare nella comprensione, impietosire con l'idea di mesi senza lavoro, adirarsi, inveire quando un carro attrezzi porta via l'auto. C'è anche stupore; Ma spiega il comandante del distaccamento di Rùmini, vicequestore Vincenzo Diaferìa: «L'ebbrezza è un momento in cui ci si sente forti, sicuri. Ma sono ridotti riflessi, visibilità laterale. A cento all'ora si percorrono trenta metri in un secondo. Con una persona dai riflessi rallentati, può essere un bel disastro. In altre parole: chi guida, beva al massimo due bicchieri a pasto. Perché il resto è rischio». Ma la Stradalo non fa una caccia a pioggia. Guarda al traffico e ai movimenti dell'auto: incidente, velocità, sbandale gratuite. Non e un campione casuale, quello dei controlli, è intervento dopo segnali (l'alito, i movimenti, l'eccitazione o il rimbambimento). Stiamo tra Rimini sud e Riccione, con due pattuglie dotate di etilometro e di Drugwipe, strumento che attraverso il sudore percepisce la presenza di sostanze eccitanti come lo anfetamine. Il Drugwipe non ha valore legale, ma «annuncia» e consente di chioderò il controllo in ospedale. Fermi in un'area spaziosa. Giovani rumoreggiano, provocano, perché siamo di fronte a uno dei locali aperti 24 ore:-qui una birra costa 3 mila lire, contro le 15 in discoteca. Per questo i gestori dei megalocali insistono: bevono prima c dopo, da noi costa troppo. E le pasticche? Ecco il popolo della strada che ondeggia, preme acceleratori, litiga con lo sterzo. Arrivano lanciati, superano la colonna. Si fermano in prossimità di un semaforo. Un uomo e una donna. Lei esordisce con affettuosa apprensione: «Stava portando a casa me che non sto bene». Un'ambulanza? Lei replica che non ce bisogno, che lui correva per evitare che gli vomitasse in auto. Ma por non vomitare in auto è meglio fermarsi sul ciglio, correre peggiora le cose. Lei riconosce che «anno il loro dovere», che sarà pagata la multa, purché li facciano andare. Etilometro, valori alti, «un cocktail in discoteca». Il tono cambia. Lei, dura: «Così lo rovinate, la patente gli serve per lavorare». Lui: «Ho tre figli e se faccio un gesto assurdo sarà per colpa vostra». Appallottola il verbale e lo caccia in borsa, se ne vanno a piedi mentre arriva il carro attrezzi. Cittadino svizzero. Piomba deciso, supera la colonna. Sta andando a Misano, dice, per una gara, è stato in discoteca e vuole riposare. Gli sembra impossibile l'idea che non soltanto a Misano ci andrà in taxi, ma che non potrà nemmeno correre. Altro straniero, albanese in regola: ammette che la patente italiana gli era già stata sospesa, che l'avevano sorpreso a guidare senza, che gliel'hanno ritirata. Ma esibisce quella albanese. Gli prendono quella. In cinque in auto. Occhi lucidi, gesti rapidi e secchi nonostante il tentativo di controllarli. Verbale al guidatore, si «misurano» gli altri quattro, ce ne fosse uno cui affidare auto e guida. Tutti superiori al limite: non rischiano nulla, ma si torna a piedi. Un week end tranquillo, sedici sospensioni. E' così la notte di Rimini o Riccione. Le discoteche sono concentrate fra le due città. Quella per i più adulti, quella più trasgressiva, quella con le ragazze che ti seguono nei grandi alberghi, quelle con le pasticche, quelle con musica martellante. E pizzerie e pub. Nel '98 la Stradale ha accertato 850 casi di ebbrezza, concentrati nei week-end. Nei primi nove mesi di quest'anno sono stati 309, con oltre metà nella fascia oraria tra le 4 e le 6 e la percentuale maggiore di guidatori fra i 23 e ì 32 anni. Sono intervenuti su 648 incidenti, dei quali 13 mortali, 470 feriti (per oltre 700 persone ferite) e il momento orario più alto è ancora quello fra le 4 e le 7. Ma fuori dalle statistiche, che accade in strada? In discoteca e nei pub si avvertono: «Sulla statale 16 ci sono i puffi». E i puffi, le divise blu, lo sanno. Perciò si spostano, si dividono, tra strada a mare e grande arteria. L'impasticcato lo si riconosce da pupille, gesti, sudorazione. Quello che ha bevuto non viene cercato nel mazzo, a caso («in certe sere d'estate qui si va a passo d'uomo»), bensì dalla guida: volate improvvise, una striscia bianca che per il guidatore sembra disegnata a serpentina. E' un colpo d'occhio. Tutti confermano la discoteca e tutti hanno «bevuto una birra». Secondo il dottor Diaferìa ci sono molti ragazzi che da questa serata traggono, se non un insegnamento, uno stimolo positivo: «Se non cadevano in questo controllo, li avremmo ritrovati in ben altre condizioni». Una repressione preventiva? E' probabile, ma i recidivi sono molti. Uno l'hanno raggiunto a mezzogiorno mentre zigzagava ormai lento verso il palo di un semaforo. S'è fermato e si è appisolato: era dall'una di notte che non si concedeva tregua. Qui non fa paura la notte. Anzi, il traffico, il movimento sono consolatori. Fanno paura certi missili lanciati con il senso di onnipotenza, certe auto che confondono sinistra e destra. Non c'è uno scenario apocalittico di massacri, di follia comune. C'è il test di ima società concentrata nel divertirsi ad ogni costo, dove si beve o ci si impasticca perché «si deve» vivere quel week-end. Qui rileggi, in pattuglia con la Stradale, brani di un libro poco letterario ma di potente impatto sociologico nel quale Einaudi ha raccolto i sabato sera narrati per un concorso del Premio Grinzane Cavour: traspariva spesso il «dover» rispetto al «voler». Infatti, quando escono dall'abitacolo, le notti del divertimento e della sfida sono notti di solitudini, stupori, incredulità profonde di fronte a domani. «Tra le 4 e le 6 si registra la percentuale più alta di casi d'ebbrezza» Nella foto a sinistra, un agente della polizia Stradale sottopone un giovane guidatore alla prova dell'etilometro, a destra, una coppia di giovani in discoteca

Persone citate: Einaudi, Occhi, Vincenzo Diaferìa