Bombe e missili russi senio tregua sulla Cecenig

Bombe e missili russi senio tregua sulla Cecenig L'attacco più sanguinoso a Vedeno, nel mirino dei caccia tutta la regione al confine con il Daghestan Bombe e missili russi senio tregua sulla Cecenig Prosegue la caccia a Basaiev: colpiti due villaggi, 50 le vittime GROZNY In Cecenia anche ieri è stata una tempesta di missili e bombe sui luoghi dove potrebbe trovarsi Shamil Basaiev, il capo guerrigliero diventato per Mosca il «ricercato numero uno». Cosi si spiega il bombardamento su Vedeno, il suo villaggio natale che sorge a pochi chilometri dal confine con il Daghestan. A Vedeno, nel 1995, un missile russo uccise la moglie e un figlio del guerrigliero. Sempre lì, nel corso del conflitto combattuto tra il 1994 e il 1996, sono morti altri dieci parenti del comandante ceceno. Secondo i separatisti, nell'attacco di ieri contro il suo villaggio, 23 civih sono stati uccisi dall'esplosione di un missile caduto tra le case. I russi non confermano nè queste vittime nè i 163 che hanno perso la vita, sempre secondo Grozny, nei bombardamenti delle ultime 24 ore in tutta la Cecenia. Il Nord della repubblica ribelle è occupato da più di una settimana dalla truppe russe; nel mirino dei caccia di Mosca c'è ora tutta la Cecenia Sudorientale, la zona di massima popolarità di Basaiev: si tratta di una regione montuosa che si trova al confine con il Daghestan. Proprio di fronte a Vedeno, dall'altra parte del confine, vive la piccola minoranza dei ceceni del Daghestan, quella che i separatisti cercavano di far sollevare contro Mosca nelle incursioni dell'agosto scorso. Da una parte all'altra del confine, il capo dei guerriglieri si sente come a casa. Anche la strage di tre giorni fa a Grozny - poche decine di vittime secondo i russi, circa 300 secondo i ceceni - pare sia stata provocata dalla caccia a Basaiev. Era giunta la notizia di una riunione nel centro di Grozny di leader politici e di guerriglieri cui prendeva parte anche lui, hanno scritto i giornali russi. Evidentemente si conosceva anche il palazzo dove si doveva svolgere la riunione. Sono stati lanciati i missili, il palazzo è stato mancato, gli ordigni hanno fatto vittime tra quelli che si trovavano sulla piazza, secondo questa ricostruzione. Ieri sono cadute bombe anche sull'importante centro di Shali e nel piccolo villaggio di Serzhen Yurt dove - secondo fonti dei secessionisti - ci sono stati altri 27 morti, tra cui nove bambini! Le truppe federali, intanto, continuano per il secondo giorno consecutivo a bloccare tutte le strade verso l'Inguscezia e non lasciano più una via di fuga a migliaia di persone che cercano di allontarsi da Grozny. Più di 160.000 persone sono già fuggite. Il segretario di stato americano Madeleine Albright, da Nairobi, ha manifestato preoccupazione per quanto sta accadendo nel Caucaso. [Ansa! Miliziani ceceni su un blindato

Persone citate: Basaiev, Madeleine Albright, Shamil Basaiev