Libero l'italiano rapito in Colombia

Libero l'italiano rapito in Colombia «Mi hanno trattato bene. Non vedo l'ora di riabbracciare moglie e figlie» Libero l'italiano rapito in Colombia La guerriglia lo rilascia dopo 15 mesi di prigionia BOGOTA «Sto abbastanza bene. Certo c'è la tensione nervosa, ma col tempo...» Dopo 15 mesi di prigionia l'ingegnere Marco Tentorio, dell'Impre- gilo, è stato liberato dall'Esercito di liberazione nazionale della Colombia, un gruppo che controlla vaste zone nei centro del Paese. Dirigeva la costruzione di un tunnel nei pressi di Medellin quando, il 16 maggio del '98, fu rapito dai guerriglieri e portato in montagna. «L'ho trovato in ottime condizioni - ci dice l'ambasciatore italiano a Bogotà, Felice Scauso -. E' una persona molto solida, di tempra tale da aver superato bene questa prova». Liberato sabato mattina, Tentorio, 42 anni, ha subito telefonato a Civate, in provincia di Lecco, parlando con la moglie Lourdes, messicana, con le sue due bambine (5 e 7 anni) e con la madre Maria. L'ingegnere, che prima di tornare in Italia dovrà rispondere agli inquirenti colombiani sulla sua lunga detenzione, è ora ospite dell'ambasciatore Scauso, che per prima cosa gli ha fatto trovare una agognatissima cena italiana a base di pasta al sugo. Ingegnere, ne aveva bisogno? «Capirà, ho mangiato riso per 15 mesi, ora non fatemelo più vedere: voglio fare una cura di pasta». Come l'hanno trattata i guerriglieri? «Bene, molto bene. Il momento brutto è stato quando mi hanno rapito. Per i primi due giorni mi hanno tenuto ammanettato, poi, arrivati in montagna, mi hanno seguito con attenzione, mi chiedevano sempre se avessi bisogno di qualcosa. Due volte, su mia richiesta, mi hanno fatto visitare dai loro medici, che hanno attribuito i miei disturbi, vertigini e affanno, alla tensione nervosa». Sono così ben organizzali? «E' un'organizzazione solida; militarmente molto forte, ed hanno lo idee chiare». Quali erano le condizioni della prigionia? «Mi hanno costruito una capanna con tronchi di palma, come il letto, il cui materassiìio col tempo è diventato una sottiletta. C'era sempre una guardia armata all'ingrosso, che mi seguiva ovunque». Cosa ha provato quando ha saputo cho sarebbe stato liberato? «Ero contento, certo, anche se nelle ultime settimane la liberazione ora già stata rinviata diverse volto, perché non c'orano lo necessarie condizioni di sicurezza. Vedo, quando si è prigionieri si pensa tanto alla liberazione che, quando arriva il momento, ci si accorge di non ossero cosi felici. Forse mi devo abituare all'idea, corto sono ancora molto teso». Le cose camini T,ini m quando riabbraccerà i suoi cari? «Senz'altro, ma sono un po' preoccupato per le mie bambine, Non mi vedono da un anno e mozzo, od hanno un'età in cui si cambia molto in fretta. Non so come si sentiranno, ho un po' paura della loro reazione». If.sq.l «Dormivo in una capanna di tronchi e da mangiare mi davano soltanto riso» L'ingegnere italiano Mario Tentorio con la moglie Lourdes e le loro due bambine, in una foto precedente il rapimento

Persone citate: Ingegnere, Marco Tentorio, Mario Tentorio, Medellin, Tentorio

Luoghi citati: Bogotà, Civate, Colombia, Italia, Lecco