L'ultima chance dell'O'Dell nero di Andrea Di Robilant

L'ultima chance dell'O'Dell nero La Pennsylvania conferma la condanna anche se pende un nuovo ricorso L'ultima chance dell'O'Dell nero Abu-Jamal «Munita» a un passo dalla morte Andrea di Robilant corrispondente da WASHINGTON La notte del 9 dicembre 1981 Mumia Abu-Jamal, un'ex Pantera nera che lavorava come tassista, girava per le strade di Filadelfia quando vide un agente di polizia che pestava suo fratello. Si precipitò fuori dalla macchina. Seguì una sparatoria e l'agente venne colpito a morte. Oggi, dopo 18 anni trascorsi nel braccio della morte a professare la sua innocenza, Abu-Jamal si trova ad un passo dalla fine. 11 governatore della Pennsylvania Tom Ridge ha confermato l'ordine per la sua esecuzione. A meno di sorprese dell'ultira'ora - gli avvocati hanno presento un ennesimo ricorso la settimana scorsa - l'ex esponente delle Pantere nere morirà per iniezione letale il 2 dicembre. Sul caso del 45 enne Abu-Jamal - meglio conosciuto come Mumia - si vanno concentrando in questi giorni gli sforzi del movimento abolizionista americano. La sua storia è diventata negli anni una «cause célèbre» grazie anche alla sua abilità di comunicatore - da giovane faceva il giornalista radiofonico. I suoi sostenitori vanno da Paul Newman al premio Nobel Desmond Tutu. In Europa, la sua bandiera è stata raccolta soprattutto a Parigi e a Roma (Nessuno Tocchi Caino e partiti di sinistra) con una determinazione che ricorda la difesa di Joseph O'Dell nel 1997. Cosa successe la notte del 9 dicembre del 1981? L'agente di polizia Daniel Faulkner fermò il fratello di Abu-Jamal, William Cook, perché aveva commesso un'infrazione. Gli ordinò di uscire dalla macchina e lo stese sul cofano a braccia e gambe divaricate. Cook si ribellò con la forza e Faulkner lo picchè a sangue con la sua torcia. In quel momento - Fu un caso? Era stato attirato in una trappola? - Abu-Jamal passò di lì al volante del suo taxi. Vide la scena e corse in soccorso del fratello. Quel che successe dopo non è chiaro. Chi aprì il fuoco per primo? Come morì l'agente Faulkner? L'accusa ha sempre sostenuto che Abu-Jamal uccise il poliziotto. La difesa insiste che ad uccidere l'agente fu qualcun altro - un killer mai identificato che riuscì a dileguarsi - e che l'ex Pantera nera venne incastrata perché aveva denunciato la brutalità della polizia nei suoi reportage alla radio. Il processo si concluse rapidamente nel 1982. La pena capitale venne decisa in meno di cinque ore. Ma dubbi sulla regolarità del processo emersero subito, alimentati anche dal sospetto di una vendetta a sfondo razzista da parte della polizia. Di appello in appello gli avvocati sono riusciti a rimandare l'esecuzione. Ma è soprattutto dal 1995, dopo la pubblicazione di un lungo reportage sul caso AbuJamal da parte di Stuart Taylor nella rivista The American Lawyer, che il clamore in favore di un nuovo processo si è fatto davvero sentire. Taylor, noto cronista giudiziario (successivamente ebbe un ruolo importante nel portare alla luce il caso Paula Jones), dimostrò che l'accu:,a aveva ottenuto false testimonianze, aveva presentato alla corte una confessione fasulla e che numerosi agenti di polizia avevano mentito sotto giuramento. A prescindere dall'innocenza o dalla colpevolezza di Abu-Jamal, concluse Taylor, il processo fu uno scandalo. L'articolo di Taylor ha avuto un ruolo importante nel convincere molti osservatori per nulla teneri nei confronti di Abu-Ja¬ mal che il processo vada effettivamente rifatto. «Non c'è bisogno di credere nell'innocenza di Mumia per pensare che egli sia stato incastrato dalla polizia», ha scritto Sheryl McCarthy, una giornalista convinta che Abu-Jamal abbia effettivamente sparato all'agente. «Sappiamo che errori clamorosi vengono compiuti». Dal 1970 ad oggi, sostiene il Death Penalty Information Center, 82 condannati a morte sono stati scarcerati dopo una revisione del loro processo. La Corte suprema non è voluta intervenire spiegando che il caso Abu-Jamal non è di sua competenza. Ora rimane in piedi l'ultimo ricorso presentato dagli avvocati la settimana scorsa alla corte federale di Filadelfia. Léonard Weinglass, il legale di Abu-Jamal, ha denunciato il governatore Ridge per aver firmato l'ordine di esecuzione pur sapendo che era in corso un ultimo appello. «Ridge vuole giustiziare Abu-Jamal in fretta, prima che siano presentate tutte le prove in sua difesa. Ma da quando in qua le motivazioni politiche di uomo hanno la precedenza sul diritto ad un processo equo, soprattutto quando è in ballo una vita umana?». Risposta di Tini Reaves, portavoce del governatore Ridge: «Weinglass sente rumore di complotto ad ogni ticchettìo della lancetta». E' stato riconosciuto colpevole dell'omicidio di un poliziotto ma la vicenda ha ancora molti lati oscuri e il processo fu irregolare Una recente foto di Abu-Jamal «Mumia» Condannato per l'omicidio di un poliziotto, sarà giustiziato il 2 dicembre. Gli resta l'ultima tenue speranza di un ricorso pendente presso la Corte di Filadelfia

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