La destra xenofoba trionfa nelle urne svizzere

La destra xenofoba trionfa nelle urne svizzere L'Udc è diventato primo partito grazie a un programma populista che lancia l'allarme sull'immigrazione La destra xenofoba trionfa nelle urne svizzere Saltangglie, i regolano i governi elvetici BERNA Trionfa la destra populista e nazionalista in Svizzera, uno dei Paesi più ricchi del mondo. Guadagnando terreno oltre ogni previsione il partito dell'Unione democratica del centro (Udc), secondo le ultime proiezioni, si è imposto a scapito dei socialisti e dei democristiani nelle elezioni federali di ieri per il rinnovo del Parlamento. L'Udc, in numero di voti, sarebbe ora la prima forza politica del Paese: per le sue dimensioni la svolta a destra dell'elettorato non ha precedenti nella tranquillità della storia politica svizzera. Essa ricorda la recente vittoria del nazionalista austriaco Joerg Haider, ma soprattutto rischia di segnare il tramonto della coalizione quadripartita - la cosiddetta «formula magica» - al governo da 40 anni. Anche la mitica stabilità politica elvetica sembra in bilico. L'Udc era il più piccolo dei quattro partiti al potere, dietro a socialisti (Ps), radicali (Prd) e democristiani (Pdc). E alla luce dei primi risultati, Christoph Blocher, il leader cari- smatico dell'ala destra dell'Udc, ha fatto sapere che se le proiezioni saranno confermate il suo partito chiederà una seconda poltrona ministerale nel governo di sette membri. «Possiamo parlare di terremoto politico», ha esultato. Le proiezioni attribuiscono all' Udc il 23 per cento dei voti (14,9 nelle ultime legislative del 1995), un balzo mai registrato nella storia delle elozioni foderali. Seguono il Ps con il 22 per cento (21,8 nel 1995), il Prd con il 20 (20,2) e il Pdc con il 15(16,8). Tradotte in seggi alla Camera dei deputati (200) l'Udc ne ottiene 44 (contro i 29 del 19951, dietro al Ps (46, meno 8) e al Prd (45, stabile) ma davanti al Pdc (30, mono quat¬ tro). Al Senato la situazione è più stabile. L'Udc, che a sorpresa ha conquistato voti anche a Ginevra ed in altro regioni della Svizzera di lingua francese, è il partito in cui si sta sempre più imponendo l'ala isolazionista del no all'Europa e all'Onu e per una politica severa nei confronti di rifugiati e stranie¬ ri. È ») partito della riduzione delle tasso che difende i valori tradizionali della Svizzera: federalismo, neutralità e democrazia dirotta. Por Blocher, deputalo zurighese e ricco imprenditore, gli elettori hanno approvato «la politica chiara dell'Udc». Delusa e sorpresa per l'esito dello scrutinio la presidente del Partito socialista (che i sondaggi davano per vincente), Ursula Koch ha ipotizzalo una modifica della formula magica (due ministri Ps, duo Pdc. due Prd e un Udc) e forse il passaggio all'opposizione dei socialisti. Non ha escluso di dimettersi. L'Udc comunque contesta l'etichetta di paitito di estrema destra e Blocher denuncia i facili paragoni tra lui e il vittorioso leader dei nazionalisti austriaci Joerg Haider. Ma Blocher ha recentemente occupalo le primo pagine dei quotidiani elvetici per gli elogi da lui fatti ad un libro del «negazionista» svizzero Juergen Graf. La presidente del partito socialdemocratico, Ursula Koch, non ha nascosto di essere «molto delusa». [e. st.] li politico industriale contrario all'adesione all'Unione Europea e alle Nazioni Unite Glorifica la neutralità ed il federalismo Christoph Blocher (a destra) con il leader ufficiale dell'Udc Ueli Maurer

Luoghi citati: Berna, Europa, Ginevra, Svizzera