Il Vaticano non paga Pai qua alFAtea di Francesco Bullo

Il Vaticano non paga Pai qua alFAtea Il caso sarà affrontato dal ministero degli Esteri. L'ex municipalizzata diventa multi-utility Il Vaticano non paga Pai qua alFAtea E' moroso per 44 miliardi Francesco Bullo ROMA L'Acea cambia look e si trasforma in una multi-utility. L'azienda leader in Italia per la gestione di servizi pubblici locali a rete (il 51% del Comune di Roma), ha varato un piano di riassetto che prevede la costituzione di una holding a cui faranno capo le società operative divise per aree di business: energia, idrico-ambientale, telecomunicazioni, servizi e tecnologia. Lo ha deciso l'assemblea degli azionisti riunita ieri in via ordinaria e straordinaria. Inoltre, tra le principali decisioni prese sotto la presidenza di Fulvio Vento, ci sono un prestito obbligazionario per un importo massimo di 250 milioni di euro (circa 484 miliardi di lire) e un «buy-back», cioè l'acquisto di azioni proprie, fino a 30 miliardi di lire ed eventualmente destinabile in parte ad una stock-option a favore del management. Il prestito obbligazionario verrà lanciato sull'euromereato soprattutto con lo scopo di rimborsare i debiti a breve nei confronti del Comune di Roma, che a! 30 giugno scorso ammontavano a circa 337 miliardi di lire. La durata del Finanziamento ò di dieci anni, mentre il tasso non è stato predeterminato: l'emissione verrà fatta alle migliori condizioni possibili. Ma in tema di debiti e crediti dai bilanci esaminati ieri emerge un'altra curiosità: il Vaticano si presenta moroso per poco più di 44 miliardi di lire nei confronti dell'Acea, somma legata alla fornitura di acqua. Di questi però, 39 miliardi 844 milioni e una manciata di spiccioli, sono soldi da girare al Comune di Roma. Si tratta di canoni relativi alla depurazione ed allontanamento delle acque reflue. Titolare di questo servizio, fino alla fine del '97 è stato il Comune di Roma. Perciò nel bilancio della Acea, questi crediti vantati nei confronti del Vaticano sono bilanciati da una corrispondente posizione di debito verso il Comune di Roma. Il giorno che la Città del Vaticano pagherà, questa partita credito-debito si annullerà. Per il momento la Città del Vaticano, quale Stato sovrano, ritiene inapplicabili questi canoni. «Questa storia - ha detto al termine dell'assemblea il presidente Vento - nasce con i Patti Lateranensi e per noi ovviamente nasce con Acea Spa. Abbiamo più volte sollecitato che attraverso i contatti tra lo Stato italiano e quello Vaticano si arrivi ad una soluzione». La questione, ha sottolineato l'amministratore delegato Paolo Cuccia, «è all'attenzione del ministro degli Esteri». Tornando all'assemblea, in sede ordinaria è stato deliberato lo scorporo del ramo idrico, destinato a confluire nella società «Acea Ato2». Si è inoltre preso atto dei dati di bilancio relativi al primo semestre, peraltro già noti. In particolare, l'utile netto si attesta a circa 90,5 miliardi di lire, con un aumento del 28,85% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Per quanto riguarda l'intero esercizio '99, il presidente Vento si è detto ottimista, sottolineando che «allo stato attuale non sussistono elementi per dubitare del raggiungimento dei risultati previsti, anzi il budget potrebbe essere addirittura migliorato». A quando l'acquisto della rete Enel di Roma? «Non è stato possibile parlare ancora di prezzo -ha risposto Paolo Cuccia- in quanto resta da quantificare 1' offerta effettiva da parte dell' ente elettrico». Ed ha aggiunto che «le idee sono chiare per quanto riguarda 1' attivo, ma esiste invece incertezza per quanto riguarda i costi che verranno caricati su questa operazione; occorre cioè tenere conto degli oneri amministrativi e collegati al personale». Ma le recenti polemiche? «Da partp nostra non c' è nessuna intenzione di fare polemiche. Si tratta solo di applicare la legge e noi abbiamo sempre manifestato la massima collaborazione». L'amministratore delegato di Acea ha ricordato poi che da alcune settimane è entrato nella fase operativa il tavolo negoziale con 1' Enel: «Sono estremamente convinto che si comincerà presto ad entrare nella fase operativa». E nel settore delle telecomunicazioni come vi muoverete? «Il nostro obiettivo è quello di raggiungere il 10% del mercato romano della telefonia fissa nei prossimi 5 anni» ha risposto l'amministratore delegato dall'Acea, Paolo Cuccia, ed ha concluso confermando l'intenzione della società di candidarsi anche nel mercato della telefonia mobile e preannunciando per i prossimi giorni la «nomina del management» che guiderà la joint-venture a maggioranza Acea che l'azienda ha recentemente costituito con la spagnola Telefonica. La società vara un prestito obbligazionario per 484 miliardi Paolo Cuccia: nostro obiettivo è il 10% del mercato romano della telefonia fìssa Per mancanza di spazio non è possibile pubblicare la pagina 'Agricoltura-. Ce ne scusiamo con i lettori Il Cupolone di San Pietro Il Vaticano è accusato di non pagare l'acqua alla romana Acea l'ex municipalizzzata che sta diventando una multi-utility

Persone citate: Fulvio Vento, Paolo Cuccia, Vento

Luoghi citati: Città Del Vaticano, Comune Di Roma, Italia, Roma