Hakkinen: «Penso a Suzuka »
Hakkinen: «Penso a Suzuka » Critici i dirigenti Mercedes, che ammettono di aver segnalato l'irregolarità ai commissari in Malesia Hakkinen: «Penso a Suzuka » La McLaren: brutto giorno per lo sport BERLINO Mika Hakkinen, che ha visto sfumare il suo secondo titolo di campione del mondo di Formula Uno, ha accolto con apparente tranquillità la decisione della Fia, una scelta che lo ha privato del successo nella gara in Malesia e quindi della matematica vittoria del suo secondo titolo iridato. «I fatti della scorsa settimana ora sono acqua passata e 10 sto, come al solito, concentrandomi sulla prossima gara», ha detto. «Sto pensando al gran premio in Giappone e farò del mio meglio per vincere la gara e 11 campionato del mondo», ha commentato. Decisamente più dure le reazioni del suo team. Da Berlino Norbert Haug, direttore sportivo della Mercedes, la casa tedesca che con la McLaren contonde il titolo mondiale alla scuderia di Maranello, si è detto '«sbalordito» e «irritato» per la sentenza assolutoria nei confronti della Ferrari: «Siamo sorpresi - ha aggiunto -, ma dobbiamo accettare la sentenza, anche se essa per noi e per una larga parte dello sport automobilistico resta incomprensibile e solleva tanti interrogativi». Haug ha aggiunto che la McLaren-Mercedes conserva ancora intatte le suo possibilità di conquistare il mondiale nell' ultima gara di Suzuka, in Giappone. «Spero che la giustizia potrà alla fine ancora trionfano), ha detto. Nel calore del momento, Haug ha poi anche ammesso che in Malesia sono stati i meccanici della McLaren a rivelare ai commissari di gara le presunte irregolarità delle Ferrari. Una dichiarazione che contrasta completamente con la linea di «innocenza» tenuta dalla squadra fino a oggi. «I nostri meccanici erano diventati sospettosi», ha dichiarato il capo della Mercedes corse. Per Ron Dennis, direttore del la McLaren, «il peso commerciale» della Ferrari ha influenzato la decisione dei giudici della Fia. Dennis non si e detto deluso per la decisione dei giudici della Federazione internazionale dell' automobile né «particolarmente sorpreso», ma poi ha avuto parole dure per la loro sentenza. «È, al di là di ogni altra cosa, un brutto giorno per lo sport», ha detto in una conferenza stampa a Woking. «Quello che è successo veramente è che, dietro un'attenta revisione delle nostre regole, che sono molto precise e dettagliate, è stato trovato un modo... per dare ragione a questo appello», ha commentato Dennis. «Tutti vogliono vedere una gara avvincente in Giappone. Ma credo che il prezzo da pagare per quest'unica corsa sia troppo grande», ha aggiunto. Il direttore della McLaren ha poi affermato che ò ridicolo dire che il sistema utilizzato per misurare i deflettori delle rosse non sia sofisticato: «Un equipaggiamento che costa molti milioni di dollari, che è stato usato nel passato e probabilmente lo sarà nel futuro, improvvisamente è stato messo in discussione». L'apparecchio, ha ricordato il manager McLaren, «utilizza il laser» ed è in grado di rilevare variazioni di decimi di millimetri. Dennis ha quindi anche messo in discussione il fatto che i deflettori non abbiano aiutato le Ferrari a migliorare le loro prestazioni. «Credo che sia abbastanza ipocrita dire che non abbiano influito, perchè quella è una zona aereodinamicamente critica: questo è il motivo per cui quei pezzi vengono coperti ogni volta che le macchine si fermano». Ron Dennis è stato duro anche con i giudici della Fia: «Hanno ucciso il diritto. Adesso non resta che vedere in che modo ogni scuderia può reinterpretare le norme». Mika Hakkinen con l'altro pilota della McLaren-Mercedes David Coulthard
Persone citate: Formula, Haug, Mercedes David Coulthard, Mika Hakkinen, Norbert Haug, Ron Dennis
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