Irvine: «Si riapre un sogno»

Irvine: «Si riapre un sogno» Irvine: «Si riapre un sogno» E Schumacher è pronto afargli da scudiero TOKYO Erano le sei del pomeriggio nella capitale giapponese ed Eddie Irvine stava facendo un riposino nella sua camera d'albergo, prima di andare a cena e poi in una delle più belle discoteche della città, quando è squillato il telefono. Al pilota irlandese era già stato preannunciato che la storia si stava mettendo bene, che le possibilità di riguadagnare i punti cancellati in Malesia salivano come un barometro quando la pressione si innalza. «Abbiamo vinto», ha urlato una voce roca dall'Italia. «E' fantastico! - ha risposto Eddie, quasi commosso - . E' un grande trionfo per tutta la squadra. Soprattutto perché non mi sarebbe piaciuto che la Ferrari potesse essere considerata fuorilegge con i regolamenti. In questa maniera ci è stato restituito un risultato ampiamente meritato in gara domenica scorsa. Ora penso solo all'ultima corsa in Giappone, fra pochi giorni. Per portare questi titoli, piloti e costruttori, alla Ferrari». Irvine poi si è allargato in promesse: «In queste ore starò bravissimo. Mi alleno, cerco di riposarmi. Non c'è nulla di meglio che arrivare ad una prova decisiva con il morale alle stelle. E io sono veramente in grande forma, convinto di poter centrare gli obiettivi. Sul pianepsicologico i nostri avversari debbono essere a terra. Almeno, lo spero. E' chiaro che non mi faccio illusioni. Vincere sarà dura. Hakkinen, Coulthard, la McLaren e la Mercedes non ci lasceranno di sicuro la strada spianata. Ma non abbiamo dimostrato di essere forti, di avere innestato la sesta marcia. Sono ottimista. Ed è ovvio che conto sull'appoggio della squdra e di Schumacher. Michael era stato straordinario a Sepang, più di quanto non osassi sperare. Ora sono sicuro che avrò tutto il suo appoggio. Ed è questa la nostra forza, insieme con la compattezza del team e l'appoggio veramente incredibile del presidente Luca Montezemolo. Sono certo che se potesse salirebbe persino lui sulle vetture per aiutarci. Dopo, magari, andremo a fare un giretto insieme. Vedremo chi si prende paura...». Euforico, scatenato Irvine. Più pacata la reazione di Schumi che era rientrato con la moglie Corinna nella sua villa di Vufflens in Svizzera, pronto a ripartire per il Giappone. Il tedesco, in viaggio, ha parlato poco, ma ha espresso comun- que tutta la sua soddisfazione; «Sono molto, molto felice della decisione che è stata presa a Parigi. Farò il possibile perchè in Giappone si abbia lo stesso successo avuto in Malesia. A Suzuka possiamo ripeterci. Quella del Tribunale d'Appello è stata la corretta presa di posizione per l'automobilismo. Ora il Mondiale si deciderà in pista, come è giusto, come avrebbe dovuto essere sin dall'inizio. E la Ferrari ha la possibilità di aggiudicarsi entrambi i titoli. Per quanto mi riguarda aiuterò Irvine e la squadra». Più articolate le risposte di Willy Weber, manager del pilota tedesco. «Posso confermare ha dichiarato - che Michael si dedicherà al team e al compa- gno di squadra. Ha già dimostrato a Sepang, in un momento per lui particolarmente difficile, al rientro in pista dopo oltre tre mesi di inattività, la sua bravura e la dedizione per gli altri. Per quanto riguarda la sentenza del Tribunale, quella che ò stata presa era l'unica strada giusta. Sapevamo che i deflettori erano nei limiti della tolleran- za. E' l'unica cosa che conta. A essere sincero, in un primo tempo avevo anche temuto il peggio perché non sapevo come la Ferrari sarebbe riuscita a dimostrare la conformità dei deflettori, Sono stati molto bravi in tutto». Intanto, dopo l'annuncio del la Fia e il ritorno in vetta alla classifica di Irvine, i bookmakers inglesi, hanno modificato le quote. Hakkinen resta il favorito nella corsa per il titolo nelle scommesse, ma viene dato quasi alla pari, 11 a 8. L'irlandese che prima del successo in Malesia era dato 4 a 1, ora è salito a 8/15, cioè si vince quasi il doppio di quanto si punta. Fra gli scommettori più felici per la sentenza di Parigi una signora inglese: aveva messo un mese fa sul piatto 10 mila sterline (oltre 30 milioni di lire) all'agenzia William Hill, se Eddie dovesse conquistare domenica il titolo, riceverà 150 milioni. Ma la commessa vera, effettuata all'inizio della stagione, quando le quote erano ben diverse, l'ha fatta l'ing. Luca Baldisseri. Il tecnico della Ferrari aveva speso un milione. Le percentuali allora sul nome del pilota di Dublino di 100 a 1. Qualora Irvine centrasse l'obiettivo il fiducioso Baldisseri ne riceverà 100. come vincere un piccolo Totocalcio. Non per nulla l'altra sera a Parigi continua vano ad arrivale telefonate dal Giappone dove ormai si trova la squadra corse della Ferrari. Era proprio lui, Baldisseri, che chiedeva con voce pietosa: ce la facciamo? Per il momento gli è andata bene. Fra gli ex piloti che hanno commentato la storia, Niki Lauda si è detto sconcertato, giudicando la sentenza poco comprensibile, ma da rispettare. Controcorente, per una volta, Clay Regazzoni, da sempre ipercritico con la Ferran: «Sono prima di tutto contento per Irvine - ha dichiarato il ticinese - e poi perchè i giudici dando ragione a Maranello hanno anche affibbiato uno schiaffo alla Fia. Sono vent'anni che contesto le regole e la commissione tecnica della FI. Che soddisfazione», le. ch.I Avvisato per telefono mentre si trovava a Tokyo, l'irlandese ha commentato: «E' un grande trionfo per tutta la squadra Il morale è alle stelle» Il tedesco felice «Ne sono sicuro domenica a Suzuka potremo ripeterci» Michael Schumacher, a sinistra, e sotto il grande rivale Mika Hakkinen A destra, un Eddie Irvine sorridente e fiducioso: ha saputo al telefono che il verdetto è stato favorevole e che la sua testimonianza a Parigi è risultata preziosa