ROCK ITALIANO, COME STAI? di Luca Morino

ROCK ITALIANO, COME STAI? ROCK ITALIANO, COME STAI? Finito il tempo dei facili entusiasmi facciamo il punto. E un po'd'autocritica Lm MAN giurato! Li ho visti " in Torino, convenuti dal I monte e dal piano!». Così, molto più o meno, racconteremo un giorno ai nostri nipoti questa sorta di Stati Generali del Rock Italiano, in programma a Musica 2000 venerdì 22. Io ci scherzo ma l'incontro è uno dei pochi, veri eventi della manifestazione e una cosa anche che da noi non si era mai vista. I musicisti italiani dei Sessanta si incontravano ai Cantagiri e al massimo bevevano una birra insieme; c'era poca consapevolezza e poco spazio per gestirsi da sé. Quelli del «progressive» e dintorni suonavano insieme ai festival ma si guardavano un po' storto l'un l'altro; e comunque, anche lì, non c'erano grandi opportunità e magari anche voglie di programmare una strategia oltre il momento. I musicisti Anni 80, bé, quello è un discorso molto facile: lì nella storia del rock tricolore c'è un avallamento, anzi, un buco profondo, i nomi erano pochissimi e tirava un'ariacria da ultimo atto. E' stato solo con i '90 che il movimento ha preso forza e corpo, è diventato importante, ha trovato numeri, consensi, occasioni. I musicisti si conoscono, capita che siano amici, si scambiano idee e si sentono, se non una «grande famiglia», un gruppo con intenti e finalità in comune. Ecco il perché di questi Stati Generali, E' un passo fondamentale, quasi necessario, che segna la fine di un periodo, quello degli entusiasmi, delle speranze teoriche e, se vogliamo, delle facili aperture di credito. Per anni il movimento è fiorito selvaggiamente, con molta rapidità. Partiva da zero, trovava grandi spazi davanti, travolgeva anche i dubbi e le resistenze dei discografici. Sapete come sono fatti quei signori. Vanno tutti dritti per una strada e poi, quando qualcosa accade nella via di fianco, ale, tutti alla rincorsa di quel «qualcosa», anche a costo di tornare indietro o fare giri strani. I discografici che ali inizio dei Novanta tagliavano le gambe a chiunque parlasse di rock (cantato in italiano, per giunta!) sono gli stessi che quattro anni dopo pontificavano sulla necessità di una via italiana alla nuova musica e fondavano improbabili e traballanti etichette «a tema». E mica solo loro: anche i manager, anche i padroni della musica «on the road», tutti alla rincorsa di quel carro che era partito a razzo sotto il loro naso. Ora quel tempo glorioso e un po' folle è finito. La «via italiana» non è più l'ultimo trend, i grafici non tracciano crescite esponenziali ma segnalano piuttosto la presenza di forti linee di resistenza. C'è un po' di stanchezza in giro, molti dubbi, e quindi davvero la necessità di fare il punto. Bene ha fatto Manuel Agnelli degli Afterhours a porsi il problema e ascolteremo tutti con attenzione l'analisi sua e degli altri coinvolti (altri articoli a pagina 59). Spero che sia la meno rituale possibile, che non contenga facili riferimenti all'«associazionismo» e neanche generiche lamentele: non è di blues che ha bisogno la scena italiana ma di schiettezza e di scelte consapevoli, dritte e mirate com'è nella filosofia originale del rock. La grande carovana insieme di cui sento parlare, una sorta di «Lollapalooza» italiana, può essere un bel modo di portare in giro il problema anche se certo non è una soluzione. Il «che fare» è molto lavoro di squadra e anche lavoro su di sé, autocritico, autostimolante. E poi c'è il nuovo mondo dopo Internet, il mercato della musica che cambia e diventa chissà cosa mettendo al centro della scena proprio i musicisti. Ecco, se il rock italiano sfruttasse l'opportunità, se riuscisse a infilarsi in questo paesaggio in divenire, inventandosi protagonista e non soggetto passivo... Riccardo Bertoncelli Venerdì 22 ottobre alle ore 17 a «The Globe» incontro «La nuova musica italiana» con Manuel Agnelli (Afterhours), Mauro Giovanardi (La Crus), Cristiano Godano (Marlene Kuntz), Luca Morino (Mau Mau), Raiss (Almamegretta). Coordina Alberto Campo. Luca Morino dei Mau Mau partecipa all'incontro

Persone citate: Alberto Campo, Cristiano Godano, Luca Morino, Manuel Agnelli, Marlene Kuntz, Mauro Giovanardi, Riccardo Bertoncelli, Rock Italiano

Luoghi citati: Torino