UNIONE CULTURALE: LE RADICI E LEALI

UNIONE CULTURALE: LE RADICI E LEALI LA STAGIONE SI APRE MERCOLEDÌ' 27 UNIONE CULTURALE: LE RADICI E LEALI Un ciclo su Franco Antonicelli egli incontri dedicati al teatro LE radici e le ali» potrebbe essere il titolo della nuova stagione dell'Unione Culturale che comincia con un ciclo dedicato a Franco Antonicelli a venticinque anni dalla sua scomparsa: le radici del cuore che ricordano il fondatore dell'Unione, le radici dell'intelletto che propongono una seria riflessione sul teatro contemporaneo, le ali che voghamo mettere al nostro futuro e che hanno fatto lavorare i ragazzi di via Cesare Battisti con le scuole superiori della nostra regione, dando vita a nuove proposte di incontro e dibattito. Perché siamo ancora qui ad aspettarci che dalla discussione nasca un mondo migliore, confrontando le incertezze della democrazia di fine millennio con le certezze morali che danno vita alla politica del primo Dopoguerra. Certezze rappresentate non solo da Antonicelli, a cui vengono dedicate tre serate (il 27 ottobre per analizzarlo come organizzatore di cultura, con Isola, Revelh e Gambarotta; 1*8 novembre per svelarne i requisiti di letterato, con D'Orsi, Guglielminetti e Calcagno; il 12 novembre per ricordare l'uomo politico, con De Luna, Dolino, Novelli e Giorgina Arian I*vi), ma anche da Piero Calamandrei, figura proposta dall'omonimo liceo di Crescentino in un incontro che si terrà nel mese di dicembre (la data è ancora da definire). La seconda scuola a proporre in novembre una serie di incontri - dibattiti è il Liceo Mazzarello di Torino, che vuol far riscoprire la bellezza di visitare un museo; è in quest'ambito che studenti e semplici ascoltatori dotati di mattinata libera potranno incontrare Vittorio Marchis sul tema «Muse e musei» e Anna Pironti, che parlerà dell'esperienza di didattica museale del Castello di Rivoli. Ma l'altra grande passione radicale dei ragazzi dell'Unione, il teatro, prende in chiusura di '99 grande spazio, com'era lecito attendersi, il 28 ottobre discutendo con Claudio Remondi, il 4 novembre con Carlo Quartucci e IT 1 novembre con Fernando Taviani e Rober¬ to Tessari, Gigi Livio ricorderà la nascita, in un felice 1959, del teatro di contraddizione. Fine del palcoscenico come luogo di esclusiva performance istrionica, luogo di messa in gioco del corpo e del ruolo del pubblico, da Carmelo Bene, allora ventidueenne, al magico Beckett. Di cui si compiono i dieci anni della morte: anch'essi debitamente ricordati, nel mese di dicembre, da Paolo Bertinetti e Rino Sudano. Grazie all'Unione per tenerci vispo l'intelletto e la memoria. (Nella foto, Antonicelli durante un comizio in piazza San Carlo) Paolo Verri

Luoghi citati: Crescentino, Rivoli, Torino