Piazza San Marco si alzerà di 35 centimetri Lavori per 100 miliardi contro l'acqua alta

Piazza San Marco si alzerà di 35 centimetri Lavori per 100 miliardi contro l'acqua alta VENEZIA : SFIDA TECNOLOGICA Piazza San Marco si alzerà di 35 centimetri Lavori per 100 miliardi contro l'acqua alta VENEZIA e l'acqua alta, nuovo capitolo. Accantonato il maxi-progetto dolio pp.rnrou mobili alle bocche di pórt • lolla laguna (il "Mose" che ili fatti -.correre fiumi di parole e di inchiostro), l'ingegneria idraulica va in soccorso della città co;i un progetto meno colossale ma di estrema delicatezza, Si tratta infatti di riplasmare il suolo di piazza San Marco, un luogo unico al inondo per i valori artistici e monumentali. Perciò le tecnologie piti sofisticate si accompagneranno nell'intervento alle metodologie proprie del restauro conservativo di un'opera d'arte. Onesto il principio ispiratore del progetto approvato lincili giorni fa dal Comitato Tecnico del Magistrato alle Acquo e affidato al Consorzio Venezia Nuova. Tecnicamente il progetto si definisco "Difesa dell'insula di San Marco dall'acqua alta", elove per "insula" s'intende un complesso di edifici delimitato da canali. Quella di San Marco ò l'insula più bassa della città. La piazza ò mediamente a 85 centimetri sullo zero medio al mareografo di Punta della Salute, il pavimento della Basilica è al di sopra del metro, ma il nartece (cioè l'atrio che precede l'intorno della chiesa) è a soli CO centimetri. Le cronache scientifiche hanno più volte riferito come le acque alte allaghino Venezia con frequenza sempre maggiore a causa di un complesso di eventi, primo fra i quali l'effetto congiunto delia subsidenza del suolo e dell'eustatismo del mare, cioè l'abbassamento del terreno e l'innalzamento del livello medio dell'Adriatico: in un secolo lo sprofondamento relativo è stato di 23 centimetri. Ecco perché piazza San Marco può essere allagata anche cinquanta volte l'anno, mentre nell'atric della Basilica il prezioso mosaico pavimentale in marmi a motivi geometrici risalente all'XI-XII secolo finisce sotto le acque salmastre duecento volte l'anno. Si tratta, dunque, di "rialzare" il suolo della piazza di quel tanto che basta a isolarla dalle maree medio-alte: tali sono considerate per convenzione quelle fino ad un metro al di sopra dello zero al mareografo. Contro le acque alte superiori al metro (cosiddette eccezionali, anche se si verificano orma in media sette volte l'anno) non c'è per ora rimedio. Il progetto prevede dunque che il pavimento della piazza sia portato ad una quota più alta, fino ad un massimo di 35 centimetri nell'area del Molo, la parte di piazza che si affaccia al bacino di San Marco. Ma questo è uno solo degli aspetti di un intervento tecnicamente tanto articolato, quanto complesso è il fenomeno delle acque alte. Per capirlo, vai la pena di considerare che l'allagamento avviene su tre fronti: per sormonto, per rigurgito dai condotti e per filtrazione dal sottosuolo. Per contrastare il primo si farà, appunto, il rialzo della pavimentazione. Per opporsi al secondo, dovranno esseri chiusi definitivamente i vecchi e malandati cunicoli che corrono nel sottosuolo della piazza per smaltire in laguna le acque piovane: saranno sostituiti con nuove condotte in polietilene ad alta densità, collegate ad una centrale di pompaggio sistemata nei Giardinetti Reali, capace di sollevare le acque ad una quota superiore a +100 prima di smaltirle in laguna in presenza di maree comprese fra +60 e +100. Per contrastare infine il fenomeno dell'infiltrazione, la piazza andrà "impermeabilizzata": la si dovrà disselciare gradualmente e isolarla con una mantellata di bentoni- te compressa fra due strati di sabbia. Sotto la membrana correranno le condotte per lo smaltimento delle acque piovane, collegate alle forine della piazza e alla stazione di smaltimento. Al di sopra verranno posti dei piccoli tubi di drenaggio che convoglieranno le minime quantità di acqua eventualmente filtrate attraverso le pietre della pavimentazione. Infine si dovranno rideporre queste ultime, i "masegni", nello stesso ordine in cui si trovano ora. Le reti dei servizi (acqua, luce, gas, telefono) saranno ricondotte in un unico cunicolo, costruito in pesante calcestruzzo con barite. Un altro problema di portata cospicua è la difesa dei piani terra degli edifici che circondano la piazza. Secondo i casi, verranno innalzate le soglie e le pavimentazioni interne, e si arginerà l'infiltrazione con provvedimenti tecnici diversi a seconda degli edifici: vasche di tenuta, membrane impermeabili e quant'altro propone la più avanzata ingegneria idraulica. Si tratta di intervenire su 42 unità immobiliari, per un totale di circa 1.500 metri quadrati. Infine, il problema, assai grave come s'è detto, del nartece della Basilica. Anche qui, si dovranno rimuovere i mosaici del pavimento, e creare uno strato di impermeabilizzazione. La sottopressione dell'acqua determinerebbe condizioni di pericolo per il pavimento quando raggiungesse un valore, in termini di colonna d'acqua, che superi il doppio dello spessore del pavimento stesso. Perciò verrà creata una soletta in calcestruzzo con barite di 23 centimetri, sovrastata da una guaina di bentonite preidratata. Verranno quindi rideposti i preziosi marmi del pavimento, che subiranno una sorta di smontaggio e rimontaggio di cui ognuno può immaginare l'estrema delicatezza. Il Consorzio Venezia Nuova conta di concludere l'intera operazione "Piazza San Marco" in quattro anni, con una spesa di cento miliardi. Si partirà fra pochi mesi con il primo stralcio: 18 miliardi destinati a interventi sul Molo. A meno che non si slitti di ben dodici mesi, per non creare intralcio ai turisti del Giubileo. Roberto Antonetto In un secolo lo sprofondamento è stato di 23 centimetri Si cercherà di riguadagnarne 35 L'atrio della Basilica subisce ormai allagamenti per 200 giorni l'anno delicatezza, Si tratta infatti di riplasmare il suolo di piazza San Marco, un luogo unico al nondo per i valori artistici e monumentali. Perciò le tecnoogie piti sofisticate si accompagneranno nell'intervento alle metodologie proprie del restauro conservativo di un'opera d'arte. Onesto il principio ispiratore del progetto approvato lincili giorni fa dal Comitato Tecnico del Magistrato alle Acquo e affidato al Consorzio Venezia Nuova. Tecnicamente il progetto si definisco "Difesa dell'insula di San Marco dall'acqua alta", elove per "insula" s'intende un complesso di edifici delimitato da canali. Quella di San Marco ò l'insula più bassa della città. La piazza ò mediamente a 85 centimetri sullo zero medio al mareografo di Punta della Salute, il pavimento della Basilica è al di sopra del metro, ma il nartece (cioè l'atrio che precede l'intorno della chiesa) è a soli CO centimetri. livello medio dell'Adriatico: in un secolo lo sprofondamento relativo è stato di 23 centimetri. Ecco perché piazza San Marco può essere allagata anche cinquanta volte l'anno, mentre nell'atric della Basilica il prezioso mosaico pavimentale in marmi a motivi geometrici risalente all'XI-XII secolo finisce sotto le acque salmastre duecento volte l'anno. Si tratta, dunque, di "rialzare" il suolo della piazza di quel tanto che basta a isolarla dalle maree medio-alte: tali sono considerate per convenzione quelle fino ad un metro al di sopra dello zero al mareografo. Contro le acque alte superiori al metro (cosiddette eccezionali, anche se si verificano orma in media sette volte l'anno) non c'è per ora rimedio. Il progetto prevede dunque che il pavimento della piazza sia portato ad una quota più alta, fino ad un massimo di 35 centimetri nell'area del Molo, la parte di piazza che si affaccia al psottosuolo. Per contrastare il primo si farà, appunto, il rialzo della pavimentazione. Per opporsi al secondo, dovranno esseri chiusi definitivamente i vecchi e malandati cunicoli che corrono nel sottosuolo della piazza per smaltire in laguna le acque piovane: saranno sostituiti con fenomeno dell'infiltrazione, la piazza andrà "impermeabilizzata": la si dovrà disselciare gradualmente e isolarla con una mantellata di bentoni- In un secolo lo sprofondamento è stato di 23 centimetri Si cercherà di riguadagnarne 35 L'atrio della Basilica subisce ormai allagamenti per 200 giorni l'anno ■r.rrr:*i (MI . ■i.V.BJmMs «V"'.*- ! fòli Sii I J-3 vi te ». qqmente filtrate attraverso le pietre della pavimentazione. Infine si dovranno rideporre queste ultime, i "masegni", nello stesso ordine in cui si trovano ora. Le reti dei servizi (acqua, luce, gas, telefono) saranno ricondotte in un unico cunicolo, costruito in pesante calcestruzzo con barite. Un altro problema di portata cospicua è la difesa dei piani terra degli edifici che circondano la piazza. Secondo i casi, verranno innalzate le soglie e le pavimentazioni interne, e si arginerà l'infiltrazione con provvedimenti tecnici diversi a seconda degli edifici: vasche di tenuta, membrane impermeabili e quant'altro propone la più avanzata ingegneria idraulica. Si tratta di intervenire su 42 unità immobiliari, per un totale di circa 1.500 metri quadrati. q gggre, in termini di colonna d'acqua, che superi il doppio dello spessore del pavimento stesso. Perciò verrà creata una soletta in calcestruzzo con barite di 23 centimetri, sovrastata da una guaina di bentonite preidratata. Verranno quindi rideposti i preziosi marmi del pavimento, che subiranno una sorta di smontaggio e rimontaggio di cui ognuno può immaginare l'estrema delicatezza. Il Consorzio Venezia Nuova conta di concludere l'intera operazione "Piazza San Marco" in quattro anni, con una spesa di cento miliardi. Si partirà fra pochi mesi con il primo stralcio: 18 miliardi destinati a interventi sul Molo. A meno che non si slitti di ben dodici mesi, per non creare intralcio ai turisti del Giubileo. Roberto Antonetto Stilatura delle Vasca connessure di tenuta murarie Smaltimento acque Membrana Tubo drenante Tubo fra caditoia e condotta principale

Persone citate: Roberto Antonetto

Luoghi citati: Venezia