Il giustiziere di Doninelli: un ingenuo travolto dal caos di Lorenzo Mondo
Il giustiziere di Doninelli: un ingenuo travolto dal caos Il giustiziere di Doninelli: un ingenuo travolto dal caos ■RECENSIONE Lorenzo Mondo LUCA Doninelli si è fatto un punto d'onore - e l'espressione va presa nella sua letteralite - di rappresentare i lati sgradevoli della specie umana, di prelevarli dalla realtà e di immetterli in situazioni estreme, «eccessive». La sua propensione, a chi lo legge per la prima volta, potrebbe apparire perfino morbosa. Ma, al di là dei segnali che riceviamo dagli inferni quotidiani, non ci sfugge che Doninelli è attratto dal buio in quanto negazione di ima luce che dovrebbe esserci da qualche parte, se ne arrivano ancora intermittenti, delusivi barbagli. Prendo il suo ultimo romanzo, «La nuova era», e penso per analogia ai pioppi diritti che sembrano rispettare una misteriosa consegna nel brumoso paesaggio lombardo. Dove «stagna, come nebbia, qualsiasi strazio». Doninelli, se non vado errato, è uno di quei pioppi. Ma un segno distintivo della sua scrittura è anche la presenza forte, prepotente, della corporeità. Quanto più la carne è decaduta e avvilita, tanto più denuncia il senso di una profanazione, di una gloria colpevolmente destituita. L'aspra religiosità di Do- ■RECENLorMo IONE nzo do ninelli non sa prescindere dalla tenerezza e dal calore del corpo. E questo romanzo ce ne offre persuasive verifiche. Da che cosa nasce il legame tra il protagonista, un apprezzato docente di letteratura, e la sua allieva Chiara? Al momento, lo sorprendiamo infastidito da una madre demente che stenta a morire, insensibile ai problemi di una sorella meschina e sciatta, cinico davanti alle effusioni, che sospetta interessate, della sua assistente Marina. Chiara jli porta a leggere i suoi racconti e, insieme alla bellezza acerba della ragazza, sono quelle pagine infantili a catturarlo. A poco a poco si avverte che la banalità dei sentimenti, l'inseguimento di un dubbio principe azzurro, sono il suo unico bene, il fragile rivestimento di una storia devastante: confortata dalla paccottiglia misterica della «new age», gli influssi astrali, la dimensione cosmica, l'anima del mondo... Ma il mondo in cui realmente abita è segnato dal passaggio di una automobile nera che lascia una scia di musica martellante, da sinistre parate di motociclisti, dalle violente manifestazioni del selvaggio metropolitano. Il corpo sconciamente tatuato di Chiara è la prova definitiva della sua servitù. Doninelli affronta questa materia con sarca¬ smo e repulsione ma senza negarsi un soffio di perplessità. Come rivela la storia del «principe azzurro», che è tra l'altro un modello di icastica concisione: «Era finito in prigione già due volte. Suo padre aveva gli occhi tristi e non parlava mai, sua madre portava sempre il grembiule». Il professore crede di onorare la sua vita priva di senso vendicando l'ultima, bestiale offesa patita da Chiara. Vendicando anche la sua letteratura ornata che non trova posto per il disumano. Risponde cioè all'orrore che lo circonda improvvisandosi giustiziere. Per scoprire alla fine che è stato travolto dalla stupida Chiara, innocente e torbida, che è stato usato dallo stesso caos che pretendeva di affrontare. Capisce che non aveva titoli per assumere quella nobile parte. Gli sembra anzi che nella «nuova era» non si diano più delitti e castighi come in Dostoevskij, «il più grande romanziere della storia», perché ora torti e ragioni si confondono. Per dare e avere giustizia ci vuole una superiore consapevolezza, una norma e una responsabilità morale ampiamente condivise. Non bastano i sussulti epidermici di anime morte. A questo punto, s'intende, alle riflessioni del professore si sovrappongono quelle, inconcluse, dell'autore, il suo rovello, la ricerca scabra di una «dignità» che riscatti il mondo offeso. «La nuova era»: un professore crede di onorare ia sua vita priva di senso vendicando la bestiale offesa ricevuta da un'allieva Luca Doninelli La nuova era Garzanti, pp. 160, L. 22.000 ROMANZO
Persone citate: Doninelli, Dostoevskij, Luca Doninelli
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