«Azione Cattolica, ti meriti Zucchero» di Raffaella Silipo

«Azione Cattolica, ti meriti Zucchero» Duro attacco dell1 «Osservatore» contro una raccolta di canzoni «per nulla cristiane» «Azione Cattolica, ti meriti Zucchero» Raffaella Silipo GRUPPO di ragazzi cattolici con chitarra. Davanti a una tenda al campeggio estivo di Ac, sul treno la domenica sera di ritomo dall'uscita con gli Scout, al Meeting di Rimini con CI. Sono tantissimi, in Italia, gli «under venti» che frequentano un'associazione cattolica e cantano insieme. Cosa cantano? Proprio come i loro coetanei «non associati», una miscellanea di hit d'epoca e del momento, preferibilmente italiani (gli anglosassoni meglio ascoltarli, nessuno sa le parole e dopo l'incipit si scivola nell'inevitabile coro di «la la la») da Venditti a Zucchero, fino agli 883 e a Nek. Lo sanno tutti, non lo sapeva l'sOsservatore Remano», almeno fino a ieri, quando ha preso visione di «Cantiamo insieme», ampia raccolta (377 testi) di brani pubblicata dall'Ave, la casa editrice dell'Azione Cattolica. Apriti cielo. Perchè alcuni autori, cattolici non sono affatto e il quotidiano vaticano, «spiazzato ed esterrefatto», ne scrive oggi un durissimo corsivo. «Forse ha ragione Zucchero - attacca Giampaolo Mattei - evidentemente l'ignoranza e la maleducazione pagano. Lui prende in giro i cattolici, condisce tutto con volgarità, e alcuni suoi brani sono indicati come educativi». Il riferimento è al famoso ritornello «Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall'Azione Cattolica» (non presente però in raccolta). Ma 1'«Osservatore» ricorda anche «un Venditti d'annata: "Non fermare ti prego le mie mani sulle tuo cosce tese, chiuse come le Chiese quando ti vuoi confessare"». O «un autore come Bertoli che orgogliosamente si definisce "ateo e anticattolico" e canta versi certo poco cristiani, per esempio sull'aborto». Le parole «incrimina- te» (neanche queste nel libro) sono «Adesso quando i medici di turno/ rifiuteranno di esserti d'aiuto/ perchè venne un polacco ad insegnare/che è più cristiano imporsi col rifiuto...» Portatrici non di peccato, ma di stupidità, sarebbero invece «Ti amo» ( 1977) di Uniherto Tozzi che «vanta intuizioni geniali come: "Apri la porta a un guerriero di carta igienica" o ì brani degli 883, veri campioni del vuoto ben rappresentato da "Sei un mito". Perchè seguire un clichè che oltre tutto fa acqua da tutte le parti? - conclude Mattei - Se è un "punto di riferimento per una nuova sensibilità tra i giovani cattolici", si deve constatare tristcmenle che la cultura del nulla ha stravinto». Del resto tra Ac e il Valicano l'amore è sempre stalo litigarello: la più grande organizzazione ecclesiale italiana (oltre mezzo milione di iscritti) pareva troppo poco integralista, tropi» vicina «al mondo civile», fin anco un po' sovversiva. Ultimamente i contrasti si orano smussati, oggi Zucchero riporta l'epoca del «muro contro muro». Cosi, al duro attacco dell'«Osservatore», Ac replica con un altrettanto duro silenzio. Uualcuno, in modo informale, si limita a far notare clic in «Cantiamo insieme» non è raccolto alcun testo condannato e che i cantautori non vanno giudicati in base a testi particolari. Nel mondo dell'associazionismo giovanile, la solidarietà è tutta per i canterini di Ac. «Tozzi, gli 883, Venditti e Bertoli? Certo che li cantiamo, perchè piacciono ai ragazzi e li aiutano a stare insieme - spiega Daniele Katnondetta, capo scout -. Li cantiamo perchè si basano su accordi facili, a volte i testi non sono capolavori, ma sono ciò che i ragazzi amano. Certo, il processo educativo è im'altra cosa». «Ramazzotti mi piace e lo ascolto volentieri - concorda un prete responsabile dei groppi giovanili - ma bisogna distinguere tra canti per aggregare e canti per pregare». «Cantiamo lutto - taglia corto un altro capo scout, Corrado De Rossi Re - e non c'è proprio niente di male». Ed è proprio la solidarietà tra gruppi tradizionalmente in competizione, a dare alla vicenda un sapore più di scontro generazionale che politico. Una sorta di lite tra genitori e figli sull'orecchino. Con tanto di ciliegina sulla torta, l'intervento di Claudia Mori. «Zucchero non è forse un esempio nel senso più alto del termine, ma gli esempi non sempre provengono da dove uno se li aspetta e non è detto che non si possa imparare dai cantanti». Che abbia in mente qualcuno? Nel libro di testi Venditti «osé» Bertoli «abortista» gli 883 e Tozzi «simboli del vuoto» Zucchero Fornaciari

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