Il nuovo Ulivo apre In snuda al D'Alema bis di Guido Tiberga

Il nuovo Ulivo apre In snuda al D'Alema bis | Documento congiunto di Ds, Verdi, Ppi, Asinelio e Dini. Cossutta soddisfatto, Boselli verso il no Il nuovo Ulivo apre In snuda al D'Alema bis Cossiga attacca ipopolari: venduti per trenta denari Guido Tiberga ROMA «Mi hanno schifato...». Lo sfogo di Clemente Mastella, intorno alle tre del pomeriggio, fotografa bene lo spirito del contingente non-ulivista della maggioranza. Almeno a quell'ora: in serata, dopo il lungo vertice che ha riunito i prodiani della prima ora (allargati a Lamberto Dini, con non pochi mugugni nella pattuglia di Rinnovamento), il clima è profondamente diverso. Cossutta è entusiasta, Mastella usa termini prudenti, ma di sostanziale apertura. Così l'idea del «governo rinnovato», precipitosamente accantonata la notte prima, torna a essere una soluzione «possibile», come recita il documento finale dei neo-ulivisti. Forse addirittura probabile. Il compito di leggere alle telecamere il calibratissimo testo della nota neo-ulivista, frutto di tre ore abbondanti di faccia a faccia all'hotel Bologna, spetta a Grazia Francescato, la nuova leader dei Verdi al debutto con le alchimie della politica. Sono più o meno le 19, quando i cinque rifondatori annunciano al mondo che l'Ulivo del '96 è morto e che sta per nascerne un altro, dai contorni ancora da definire ma comunque «più larghi»: che non rappresentino «la riproduzione meccanica dell'esperienza» di tre anni fa. «Siamo riusciti a far ripartire una grande idea - dirà più tardi Veltroni a Telemontecarlo -. Si apre ora una fase politica nuova, con l'obiettivo di chiudere la legislatura senza altre turbolenze. Il premier? Il documento parla chiaro: è Massimo D'Alema». Veltroni, Francescato, Castagnetti, Parisi e Dini - che pure aveva lasciato la compagnia in anticipo - sanzionano formalmente il rilancio dell'alleanza. Ora, spiega il documento, si dovrà formare «un nuovo Comitato promotore»; incaricato di cementare l'esistente ma anche di «aprire una fase di dialogo e di convergenza con altre forze». Seguono due riferimenti al governo, quello «rinnovato» da far nascere al più presto, e quello futuro che uscirà dalle prossime elezioni: il Comitato, insiste la nota, dovrà definire le «regole interne» del nuovo Ulivo, a partire da «quelle che riguardano la scelta del candidato premier alle prossime politiche». Una concessione ai Democratici, che da tempo insistono per le primarie. «E' un documento scritto su nostra filigrana», commentano soddisfatti i vertici dell'Asinelio: «La strada è quella giusta - precisa Rino Piscitello -. Restano da valutare i passi che verranno...... Tra gli alleati della maggioranza, le prime reazioni sono positive. Armando Cossutta «condivide l'appello» e «sostiene la necessità di un governo rinnovato». Clemen¬ te Mastella saluta con favore «la conclusione di una fase politica». Enrico Boselli - pressato da popolari e diessini che considerano cruciale la scelta dello Sdì - promette una risposta per oggi. Una risposta che potrebbe affiancarsi al secco «no» di Francesco Cossiga. L'ex Capo dello Stato prima ha lanciato un appello ai popolari perché «non disperdano la loro identità in un progetto pseudo-politico indefinito e indistinto». Poi ha sfoderato il sarcasmo: «1 trenta denari di Giuda erano una ricchezza immensa rispetto ai quattro soldi per i quali vengono vendute la vostra identità e la vostra storia». Infine ha alzato il piccone sul documento dei cinque, con un significativo accenno al passato per quelli che (come lui) «hanno fatto» parte della coalizione: «11 documento non l'ho letto, avevo altro da fare - dice Cossiga -. Leggerò invece con interesse le proposte di D'Alema, quando le sottoporrà a quelle forze che hanno fatto parte della maggioranza e che lo hanno sorretto, senza escludere, nonostante il loro pervicace atteggiamento contrario, gli amici asinelli del partito democratico...». Sul fronte dei popolari, la carica di Cossiga sembra non aprire brecce. Il segretario Castagnetti invita l'ex Presidente a leggere il testo «con serenità», e insiste sul punto che più gli preme: «L'iniziativa è aperta a tutte le componenti su base paritaria», dice il leader del Ppi. Un ottimismo non condiviso dai centristi d'opposizione. «Quelli sono naufraghi - li irride Pieferdinando Casini -. Discutono da settimane, e non si sono accorti che i moderati stanno da un'altra parte. Lii nostra». | Walter Veltroni, Pierluigi Castagnetti, Lamberto Dini, Grazia Francescato e Arturo Parisi durante il vertice di ieri L'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga

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