COME VOLEVASI DIMOSTRARE di Luigi La Spina

COME VOLEVASI DIMOSTRARE COME VOLEVASI DIMOSTRARE Luigi La Spina C.V.D., come volevasi dimostrare. Così si scriveva, una volta, dopo la soluzione dei problemi scolastici che travagliavano la nostra gioventù. E così si potrebbe dire per il prevedibilissimo sbocco della prima crisi virtuale della politica italiana. Una settimana, in apparenza, folle e scandita da contraddittori annunci sui giornali, ma che, invece, è corsa sui binari di un collaudato copione. Tanto rumore avrà come conseguenza concreta solo un rimpasto, se davvero si riuscirà a farlo. Tutto come prima, allora? Non proprio: in politica, come nella vita di tutti noi del resto, il film non torna indietro. Il passato conta e modifica irreversibilmente il futuro. Questi giorni, se ne sono accorti tutti, hanno cambiato la grammatica della politica italiana: D'Alema, infatti, era «il» candidato del centro sinistra per la prossima legislatura; ora e diventato «un» candidato. Le parole del documento sottoscritto dai leader dell'Ulivo ieri sono, a questo proposito, assai eloquenti. Gli alleati dei Ds nella maggioranza hanno incominciato a manifestare esplicitamente un sospetto che, negli ultimi tempi, si è ingigantito, cioè quello che l'attuale premier non sia il candidato con maggiori possibilità di vittoria contro Berlusconi. Un sospetto certamente ingeneroso nei confronti del presidente del Consiglio che cela, forse, un timore più inconfessabile. Se, a dispetto delle cassandre, D'Alema dovesse, invece, riuscire a sconfiggere il leader del Polo sarebbe davvero un bene anche per le sorti dei gruppi che, fuori e dentro l'Ulivo, affiancano i diessini nel governo? Se il capo dei postcomunisti italiani venisse eletto in una consultazione popolare, infatti, tante speranze, o illusioni, dei molti aspiranti alla eredità centrista della politica italiana sarebbero ingloriosamente infrante.

Persone citate: Berlusconi, D'alema