Zidane prende per mano la Jave di scorta di Fabio Vergnano

Zidane prende per mano la Jave di scorta À Sofìa, la squadra di Ancelotti perde subito Bachimi (espulso), lotta e s'impone alla grande Zidane prende per mano la Jave di scorta Kovacevic, che doppietta Fabio Vergnano inviato a SOFIA Qualità e quantità: ecco la Juventus che vuole Ancelotti e che dopo Roma, nonostante l'uomo in meno, Bachini espulso al 15', riesce a trovare subito la continuità e i tempi giusti. La pilotano verso la netta vittoria nel secondo turno di Coppa Uefa uno Zidane stellare, i numeri di Esnaider, i gol di Kovacevic, sempre più a suo agio sul palcoscenico europeo. Ancelotti si fida della rosa e infatti, come nel primo turno contro i ciprioti dell'Omonia, smonta e rimonta la squadra, ricavandone una formazione comunque equilibrata in cui spicca la novità assoluta del tandem d'attacco EsnaiderKovacevic. A casa Del Piero e Tacchinardi, in panchina Inzaghi e Ferrara, l'allenatore punta sulla freschezza e sulla voglia di fare passerella di chi gioca poco o nulla. Difesa con Birindelli e Tudor; a centrocampo, spazio a Bachini e Oliseli, quest'ultimo fermo dal 26 settembre, quando s'infortunò a Lecce. Il piccolo stadio di Sofia è una polveriera. Anche qui gli ultras sono tanti e minacciosi. Partenza a razzo dei bulgari, che non creano pericoli veri, ma tengono la Juve sempre sotto tiro. La partita, delicata, diventa delicatissima nei giro di un quarto d'ora, in seguito all'espulsione di Bachini, vittima dell'eccessiva fiscalità dell'arbitro, che gli rifila una doppia ammonizione nello spazio di pochi minuti. Ancelotti rivede al volo l'assetto della difesa: Tudor slitta da sinistra al centro, al fianco di Monterò, Pessotto scivola da destra a sinistra: un po' difensore, un po' centrocampista. La Juve resta più che mai in partita, contende metro su metro all'avversario, raddoppia le energie, sblocca il risultato al 23'. Così: Zidane, a tratti incontenibile, salta tre avversari e smista a Esnaider: l'argentino (domenica prenderà i compiti di Zizou a Bari) finta il tiro e serve Oliseh, che da una ventina di metri esplode un gran destro che s'infila alla sinistra di Ivankov, il portiere-goleador. Bel¬ l'azione. La Juve pare non patire l'inferiorità numerica e argina, seppure con qualche affanno, le disordinate sortite del Levski. Splendido Esnaider nel tenere palla, implacabile Monterò nelle chiusure. Tudor lamenta le croniche amnesie, ma si riprende bene alla distanza. Dal 3-4-1 -2 al 4-4-1 : Kovacevic resta quasi sempre isolato, butta via qualche pallone, ma non molla. Alla fine, «vincerà» lui. La riscossa del Levski è guidata dall'esterno di destra Stankon, dall'attaccante ivoriano Yoffou, ma soprattutto dal centrocampista Alexandrov, molto difficile da arginare e bravissimo, al 28', nel fregare l'amletico Tudor e nello scoccare un destraccio che Van der Sar respinge di pugno. Che i connotati della Juve ance- lottiana siano cambiati, lo si desume dal vibrante avvio della ripresa. I bianconeri hanno subito la baionetta in canna e all'8' raddoppiano. Parte Conte da centrocampo, allarga verso Esnaider, che imbecca al bacio Kovacevic: tocco a porta vuota, gol facile facile. Tempo un minuto, e la partita ritorna rocambolescamente in bilico. Come al solito ci pensa Alexandrov a stimolare Yoffou, che fila come una saetta e insacca di destrezza. Il Levski si rianima, la Juve ne patisce gli ardori belluini. L'alleggerimento della pressione è ancora affidato a Zidane ed Esnaider. Al 22', i bulgari sfiorano il pareggio con B. Ivanov, che manca la deviazione di testa. Lo stadio ribolle, una biglia di ferro sfiora Esnaider. Il finale è marchiato dal furore dei blu alla caccia del pareggio. Anche Pagin viene cacciato per doppia ammonizione. La Juve non ci sta. Si sporge dal davanzale, stuzzica l'avversario. Al 39', Zambrotta timbra un palo clamoroso e, sul rimbalzo, Kovacevic non inquadra la porta. Si riscatta, Darko, a un soffio dalla fine, raccogliendo un sontuoso invito di Zidane e siglando di sinistro, complice Ivankov, il sesto gol di Coppa. Raggiante Ancelotti: «Nonostante l'handicap di Bachini espulso in maniera sconcertante, abbiamo retto bene, pur con qualche attimo di sbandamento. Grandi tutti, ma più di tutti Zidane, Esnaider e Kovacevic». La Juve di scorta non è stata una Juve di scarto. Su assist di Zidane. Darko Kovacevic realizza il terzo gol della Juventus a Sofia

Luoghi citati: Bari, Lecce, Roma, Sofia