Il giorno del giudizio di Cristiano Chiavegato

Il giorno del giudizio Stamane a Parigi si discute l'appello del team di Maranello contro la squalifica di Irvine e Schumacher a Sepang Il giorno del giudizio Cristiano Chiavegato inviato a parigi Place Concorde ò un centro vitale, da dui partono gli ampi vialoni che conducono alle porte principali di Parigi. Passaggi dai nomi che profumano di leggenda. Ma por la Ferrari questi tuffi nella storia sono dettagli marginali. La scuderia di Maranello si trova di fronte; a un crocevia che ha tre direzioni possibili: Inferno, Purgatorio 0 Paradiso. Ci siamo, è giunto il giorno del giudizio, E una battaglia difficile. Stamane dalle 9,30, nell'austera sede della Federazione francese, dove ancora impera il vecchio e funambolico Jean Mario Balestre, presiderite del Senal.o della Federazione Intemazionale, i rappresentanti della Ferrari dovranno convincere il Tribunalé d'Appello della Pia a cambiare la pesantissima sanzione subita in Malesia. La speranza ò che venga cancellata l'esclusione dalla classifica di Irvine e Schumacher. Una squalifica che, Se confermata, consacrerà (.' stavolta senza più appigli - la vittoria nel mondiale piloti di Mika Hakkinen e in quello costruttori del team McLaren-Mercedes. Jaan Todi., Ross Brawn e tre legali dovranno spiegare ai cinque magistrati designati i motivi per cui ritengono clic i provvedimenti presi dai commissari sportivi di Sepang siano eccessivi, quindi da annullare. O almeno (la rivedere. Di qui li; tre possibilità: Inferno, dove bruciare per sempre se il giudizio non cambie rà, Purgatorio qualora si optasse per un compromesso salomonico (punti tolti ai piloti o alla squadra, ma non ad entrambi), Paradiso nel caso lo argomentazioni delle Ferrari convincessero i magistrati ad annullare completamente l'operato dei verificatori tecnici di domenica scorsa. L'oggetto del contendere è ovviamente l'ormai reclamizza rissimo deflettore laterale che l'ineffabile Jo Bauer, delegato .alle misurazioni delle vetture, ha bollato come irregolare per una «strozzatura» di 10 millimetri non prevista sul disegno originale. Su questo «processo» vige il riserbo più assoluto. Quella del silenzio è una sfida nella sfida, una parola sbagliata, secondo i legali cii entrambe le fazioni, potrebbe compromettere la linea politica. Luca Montezemolo, presidente della Ferrari, intervistato ieri a Bologna non ha concnsso deroghe: «Ho molte cose da dire, ma non posso farlo sino a quando non arriverà il momento opportuno». Qui a Pari gi non si è riusciti a sapere nemmeno òhi sono i magistrati prescelti, né l'esatta procedura secondo la quale verrà portato avanti il dibattimento. Si sa che la tesi della Ferrari verrà «presentata» dall'avvocato Rosario Alessi, in qualità di presidente dell'Aci, e che poi la palla passerà ai due avvocati di Maranello, Henry Peter e Jean Pierre Martcl. Dovrebbero esserci anche personaggi autorevolissimi della McLaren e della Mercedes, da interrogare eventualmente come testimoni. Attesi managers della Stewart, dirotta interessata per via dei punti guadagnati con l'avanzamento in classifica di Herbert e Barrichello. In questo clima da 007, con movimenti segreti delle parti, nascono come al solito li; voci più disparate. All'improvviso si è diffusa l'indiscrezione che la Ferrari avrebbe richiamato Irvine dalla vacanze a Hong Kong per fornire alcune prove ai giudici. Il pilota irlandese, interpellato al telefono mentre dormiva, ha risposto: «Se c'è bisogno siamo pronti, 10 ore di jet. e arriviamo». Un'altra informazione incontrollata riguarderebbe una deposizione a favore di Maranello da parte di Patrick Head, responsabile tecnico della Williams. Quest'ultimo non è mai stato particolarmente amichevole con la Ferrari, ma lunedì aveva sostenuto apertamente che la punizione è troppo dura e anche ingiusta. Poi ci sarebbe anche speranze di «incastrare» Jo Bauer con testimonianze che potrebbero dimostrare quanto il suo operato non sia stato in realtà cosi limpido come avrebbe dovuto. Insomma, si dice tutto e il contrario di tutto, anche che la sentenza verrà inesorabilmente confermata, perchè «la legge va rispettata e i deflettori erano fuori misura». Ogni sorpresa è possibile. Si è scoperto, intanto, come qualcuno abbia potuto rilevare le esatte forme dell'appendice aerodinamica. Una piccola fotocamera digitale sulla griglia di partenza al Nuerburgring in mano a uno spione, qualche scatto mirato bene e poi un accurato lavoro al computer per decifrare ogni minimo particolare. Ma l'operazione è riuscita perfettamente? Lo sapremo domani mattina alle 11, nella conferenza stampa convocata da Maz Mosley presidente della Fia, che fornirà la sentenza e le relative motivazioni. La difesa delle Rosse: pena sproporzionata e vizi nei controlli Montezemolo gioca due jolly: «Avrei molte cose da dire» Domani la sentenza cosa r successo Dopo il trionfo nel GP di Malesia (1° Irvine, 2° Schumacher) i due piloti della Ferrari sono stati squalificati per una irregolarità delle Rosse. I deflettori aerodinamici sono risultati inferiori di 10 millimetri alla misura consentita. Mika Hakkinen (3" a Sepang) e la McLaren hanno vinto a tavolino il Mondiale piloti e costruttori, rendendo inutile il GP del Giappone (31 ottobre). cosa può* succedi!» Il tribunale Fia può annullare, diminuire o aumentare la penalità, in base all'art. 189 dei Codice Sportivo internazionale. Le ipotesi: 1) conferma della squalifica di Irvine-Schumacher e della Ferrari; 2) riabilitazione dei piloti con ripristino dell'ordine d'arrivo e squalifica confermata soltanto per la Scuderia; 3) annullamento delle sanzioni; 4) annullamento delle squalifiche e multa alla Scuderia. LA tesi difensiva f giuristi di Maranello, hanno basato la loro tesi difensiva su due elementi essenziali: sproporzione tra "reato" (la negligenza è stata ammessa dalla Scuderia) e pena e irregolarità nelle procedure di controllo. I tecnici della Ferrari dimostreranno che I deflettori non hanno procurato vantaggio alle vetture sul piano delle prestazioni. E ricorderanno che in tutti i precedenti controlli i deflettori non erano stati ritenuti irregolari. la giuria Sono 5 i magistrati che stamane esamineranno il ricorso della Ferrari. La Fia non ha reso note le loro generalità: non ci saranno tedeschi, inglesi e italiani. Maranello si avvarrà dei seguenti difensori: Rosario Alessi (in qualità di presidente dell'Automobile Club), Henry Peter, Jean Pierre Marte! e Roberto Causo. Sentenza domani alle 11. GLI SCHIERAMSBNTI A favore della tési di Maranello si sono pronunciati, sebbene non in forma ufficiale, ma con interviste: Bernie Ecclestone (presidente dell'Associazione F.1) e Patrick Head (responsabile tecnico Williams). Contrari: Max Mosley (presidente FIA), Niki Lauda (consulente Mercedes), Clay Regazzoni (exferrarista), Norberg Haug (Mercedes).