NEL PAESE DEI CD TAROCCATI

NEL PAESE DEI CD TAROCCATI NEL PAESE DEI CD TAROCCATI Giovanna Favro TRACOLLO o quasi della classica, musicassette in calo, il resto del mercato stagnante: con un aumento di pezzi venduti che però non fa salire il fatturato, perché non si tratta di album, di ed a 40 mila lire l'uno, ma di «singoli» a basso costo, da 15-20 mila lire. Sono alcuni dei dati arrivati dalla Fimi, la Federazione musicale industria italiana, al convegno cui ieri sera avrebbe dovuto partecipare, a «Musica 2000», il ministro Bersani. Tema: «E' possibile una politica industriale per la discografia?» Gli operatori del settore hanno messo sul tavolo un mare di problemi: dalla valanga di dischi-pirata che invade il Paese, quarto al mondo per la produzione di cassette e ed «taroccati», alla richiesta, arrivata dal presidente dei negozianti di dischi aderenti alla Confesercenti, Nerina Vieri, di far scendere l'Iva sui prodotti musicali «dal 20 al 4%, come per i libri, considerando finalmente la musica come un prodotto culturale: i ed hanno un costo insostenibile, soprattutto per i più giovani». Nel primo semestre di quest'anno sono stati venduti oltre 27 milioni di dischi, per un fatturato di 354 miliardi. Rispetto al '98, il 4% di scontrini battuti in più, ma con fatturali in aumento di appena il 2%, perchè a lievitare sono stati soprattutto i singoli, cresciuti addirittura del 52,9%, rispetto a un meno 15% di smercio di musicassette. Va bene la musica italiana (51% del fatturato), tiene il settore «stranieri» (44%), mentre piange la classica, che ha perso il 15% delle vendite rispetto al primo semestre del '98. «Complessivamente - ha detto Enzo Mazza, presidente della Federazione contro la pirateria musicale - il panorama è brutto, il mercato è fermo. Colpa anche della pirateria. Un disco venduto su 4 è illegale, e nel Mezzogiorno la percentuale sale al 50%». Assente il ministro, al convegno è giunta una sua lettera: «1 problemi sono tanti ha scritto Bersani -, compresa la facilità di scaricare dalla rete, gratis o quasi, moltissimi prodotti musicali. E l'uso delle reti telematiche consente di saltare addirittura la catena della produzione, facendo sparire gli intermediari. Lo sviluppo, in questocampo, è un treno che non si ferma. Quello che possiamo fare è costuirgli dei buoni binari».

Persone citate: Bersani, Enzo Mazza, Giovanna Favro, Nerina Vieri