! privati tirano l'Italia dei profitti di Zeni

! privati tirano l'Italia dei profitti All'Eni i guadagni più elevati, all'Ili il fatturato più alto. La Borsa traina le finanziarie che aumentano i ricavi del 178% ! privati tirano l'Italia dei profitti Rapporto Mediobanca: il '98 anno boom per gli utili Armando Zeni MILANO Una volta nell'inferno dei grandi buchi neri c'erano Tiri, l'Italsider,. insomma quello che un tempo erano i carrozzoni pubblici, adesso ci sono le Poste che pubbliche restano pur essendo diventate spa. In fondo, vista da questa angolazione (dopo la new entry delle Pt nell'annuale classifica delle Principali società italiane dell'ufficio studi di Mediobanca), l'Italia che produce sembra sempre la stessa: il pubblico che continua a perdere quattrini (1,36 miliardi di euro le Poste, 1,25 le Ferrovie, 1,241'Alitalia), il privato che macina utili. Vero. Ma una (gradita) novità c'è, eccome, in quest'ultima classifica Mediobanca basata sui dati di bilancio 1998 ed è proprio l'incremento forte dei profitti (per tutti tranne che per le finanziarie di partecipazione che, si sa, recepiranno i profitti delle partecipate tra un anno) grazie all'anno boom e al taglio netto dei tassi d'interesse (che ha consentito la riduzione dei debiti), anno d'oro per le società industriali e ancor più per le finanziarie di intermediazione (hanno aumentato del 178% i profitti grazie ai record della Borsa), per le banche (hanno moltiplicato per cinque i loro utili rispetto al '97) e per le assicurazioni. Regina «rossa», si diceva, le l'oste col un deficit che è quasi un quarto dell'intero fatturato. Regina «nera», nel senso di utile di bilancio, l'Eni che nel '98 ha guadagnato 2,32 miliardi di euro (su un fatturato di 28,3), più di Enel (2,21 miliardi di utile), Telecom (1,97 miliardi), Iri (1,71) a riprova che anche un'ex carozzone dopo le cessioni e una sana gestione può riservare gradite sorprese all'azionista Stato. E poi i big del fatturato che è poi l'elenco delle sette grandi imprese del paese, le sette sorelle: prima Tifi coi suoi 48,7 miliardi di fatturato, seconda l'Eni (28,3 miliardi), terza Telecom (23,8), quarta Enel (20 miliardi di euro), quinta Tiri (15,9), sesta Comparì. (13,2), settime le Poste (5,8) che, entrata per la prima volta in classifica, scalza dall'Olimpo delle top seven niente meno che la Pirelli (5,7 miliardi di fatturato). Succede. Cos'i come, per la cronaca, al nono posto c'è la Fininvest (5,2 miliardi di euro), al decimo la Parmalat (5 miliardi) che nel '98 ha fatto un bel balzo arrivando dalla quindicesima posizione del '97. Ma anche ((ili, in questo che è il Gotha di fatto dell'industria madc in Italy, a parti; l'ingresso delle Poste, le conferme abbondano: per esempio che dopo la Comparì, (alias Montedison, Fondiaria, Eridania, Edison) si fatica a trovare colossi sopra i 10 miliardi di euro, che sfiorino cioè i 20mila miliardi di fatturato. Niente di nuovo sotto il sole, ahimè. E se è vero che nel rapporto utili-fat turato si distingue l'Unilever, cultura multinazionale, i cui 845 milioni di curo guadagnati sono ben il 37% del fatturato (contro, per fare un confronto, 1*8,2% della gallina dalle uova d'oro Eni), altrettanto vero è che i movimenti in bu e in giù non sono sconvolgimenti: detto della Parmalat salita dal quindicesimo al decimo posto, non resta che segnalare le performance dell'Esselunga che ha conquistato la posizione 22 (era alla 27) e della Mercedes Italia (da 36 a 27) controbilanciate (in negativo) dagli scivoloni di Hdp (dalla casella 17 alla 21 ) e della Gim scesa al trentunesimo posta dal ventiquattresimo. Mn quel che emerge è un altro dato di fondo e cioè che in un anno da record i miracoli delle piccole e medie imprese si sono confermati solo in parte. Segno di una tendenza costante in questa parte vitale dell'industria, a conduzione familiare, che si mostra abilissima a sfruttare certe nicchie di mercato, guadagnando cifre enormi nel breve periodo, ma non sempre capace di mantenere forti ritmi di crescita coniugando dinamismo alla capacità di fare il salto nella grande dimensione, Ecco perchè nel '98 si sono confermate solo due piccolemedie imprese presenti nella classifica '97, la Soft Line e la Fis. Il resto è ripiombato nell'anonimato. Quanto a dinamismo, invece, piccolo (e medio) resta rempre il meglio con impennate annue del fatturato superiori al 20%. Qualche nome tra questi superdinamici? Eccoli Nuova Solmine di Grosseto, Giuliani, Nicoletti di Matera, Cavit di Trento, Gildemeister, San Paolo Periodici, Class editori, Pagnossin, Buffetti, Snai, Sol, Umbra cuscinetti, Italfannaco, Fruttagel. Attendere un anno per sapere chi resterà, nei bilanci '99, in classifica. Auguri. Unilever è la regina quanto a rapporto fra risultati e affari I piccoli in difficoltà Umberto Agnelli vicepresidente dell'lfi e. a destra, Vittorio Moscato amministratore delegato dell'Eni CHI 6UIDA LA CLASSIFICA FATTURATO 98 28.340.S72 Malfa 23.8M.911 Enel ir Compari Poste Pirelli fininvost Parmalat Esso^alici, FATTURATO 97 46.070*661 31.388.230 22341.704 20.048.794 19.S24.896 12.624.272 LA CLASSIFICA (IN MIGLIAIA DI EURO) DELLE PRIME 15 SOCIETÀ PER FATTURATO 5.948.584 3.677.6 S.203.1 9»

Persone citate: Giuliani, Nicoletti, S72 Malfa, Soft, Umberto Agnelli, Vittorio Moscato

Luoghi citati: Grosseto, Italia, Matera, Olimpo, San Paolo, Trento