Genitori poliziotti in una media di Bari

Genitori poliziotti in una media di Bari Bari, la preside della «Melo» coinvolge mamme e papà per vigilare su 20 studenti «terribili» Genitori poliziotti in una media di Bari «L'unica soluzione visto che non si può espellere chi disturba» BARI Sedie che volano dalle finestre, un ragazzo scaraventato contro un vetro, una compagna segregata in bagno, piccole estorsioni nei confronti di amici di classe, qualche spinello trovato nei bagni e ragazzini che girano tra i banchi armati con taglierini: sono gli ultimi episodi avvenuti nella scuola media inferiore Melo di Bari che hanno indotto la preside e i genitori ad avviare nell'istituto «l'autogestione della vigilanza». Si tratta, in pratica, di vere e proprie ronde fatte da mamme e da papà: i genitori fanno turni di vigilanza nella scuola di due o tre ore ciascuno per due volte alla settimana. La «pattuglia» controlla soprattutto il primo piano, quello dove sono le due sezioni della prima media che quest'anno concentrano un alto numero di alunni difficili, ragazzini con atteggiamenti da piccoli boss e che tentano di spadroneggiare durante le lezioni. La scuola - distante solo un centinaio di metri dal Tribunale - è frequentata quest'anno da 160 alunni 190 adulti seguono corsi di formazione nel pomeriggio): 20 sono quelli «terribili». «La criminalità - afferma la preside, Felicia Musicò - è un problema di questa città e di questo quartiere. Che cosa dobbiamo fare? Espellere i soggetti che disturbano? Ciò è in contraddizione con l'ordinamento il quale ci dice che bisogna dare formazione a tutti. Il nostro non è eroismo». «C'è molta tensione tra i genitori, molta preoccupazione, tanta ansia»; è quello che ha notato il presidente del tribunale dei minorenni di Bari, Franco Occhiogrosso, al termine di un incontro che si è tenuto ieri nella scuola media Melo. Il giudice ha incontrato docenti, mamme e papà che si sono assunti il compito di sorvegliare l'interno della scuola, rappresentanti della circoscrizione e alunni. E proi i -o mentre l'incontro era in corso alcuni genitori si sono accapigliati 'ra di loro all'esterno della scuola perché i loro figli erano venuti alle mani nell'istituto. «Se si cerca di costruire - Sa detto Occhiogrosso - bisogna che gli adulti evitino di rinfacciarsi colpe e responsabilità». «Le scuole - sottolinea Occhiogrosso - sono lo specchio della invivibilità dei quartieri. L'augurio è che si possa rendere vivibili i quartieri, farsi tutti carico di migliorare la qualità della vita». Nel corso dell' incontro la dottoressa Anna De Vanna, dell'ufficio per la mediazione civile e penale che opera presso gli uffici giudiziari minorili, ha proposto un tavolo di lavoro tra preside, docenti, genitori, rappresentanti della circoscrizione, magistrati e, eventualmente, alunni per individuare le iniziative da intraprendere. Un primo incontro è previsto per lunedì prossimo, nella scuola media, [s. t.l

Persone citate: Anna De Vanna, Felicia Musicò, Franco Occhiogrosso, Melo, Occhiogrosso

Luoghi citati: Bari