«Pio XII: colpe uguali nazisti e comunisti»

«Pio XII: colpe uguali nazisti e comunisti» Lettera top secret «Pio XII: colpe uguali nazisti e comunisti» NEW YORK Il Papa Pio XII faceva di tutt'erba un fascio tra nazisti e bolscevichi. Dagli archivi nazionali americani, dove è rimasta sepolta per 57 anni, è venuta alla luce una lettera «top secret» che getta nuova luce sul pensiero di papa Pacelli. Emergerebbe che Pio XII riteneva esagerate le notizie delle atrocità perpetrate dai tedeschi contro gli ebrei e che non avrebbe potuto denunciare i nazisti senza criticare l'Unione Sovietica. E' la nuova ombra che si allunga sulla figura di Papa Pacelli, dopo l'accesa polemica sul suo presunto antisemitismo scoppiata con il libro di John Cornwell «Il Papa di Hitler». Il documento è un messaggio strettamente confidenziale dell' allora incaricato d'affari in Vaticano Harold Tittmann ai colleghi del Dipartimento di Stato. Tittmann analizza l'omelia natalizia pronunciata dal pontefice nel 1942 e riporta di aver appreso dallo stesso Pontefice che questi non si era sentito di menzionare per nome i nazisti come responsabili di atrocità «senza menzionare a questo proposito anche i bolscevichi», cosa questa che, a giudizio del Papa, «non avrebbe fatto piacere agli Alleati». Tittmann aveva fatto rapporto a Washington dopo esser stato ricevuto in udienza dal Papa il 30 dicembre 1942. Gli Stati Uniti all'epoca erano da un anno in guerra. Il diplomatico e il pontefice erano stati chiusi in colloquio per 40 minuti durante i quali Pio XII indusse il diplomatico a credere «che pensava che le notizie di atrocità diffuse dagli Alleati fossero esagerate per questioni di propaganda». La lettera «top secret» va a rinfocolare le polemiche già sollevate dal giornalista britannico Cornwell. Nel suo libro Cornwell, sulla base di documenti dell'archivio se greto Vaticano e del quartier generale dei Gesuiti a Roma, afferma che Pio XII aiutò Hitler nella con quista dèi potere. Altri documenti consultati da Cornwell rivelerebbe ro che il futuro papa si era convinto che gli stessi ebrei erano stati causa del loro infelice destino e che un intervento a loro favore avreb be avuto il solo risultato di portare la Chiesa in un'alleanza con le forze nemiche del cattolicesimo. Il messaggio confidenziale di Tittmann sembra andare nella stessa direzio ne: nell'incontro con il diplomatico il Papa apparve sorpreso quando questi gli disse che molta gente aveva giudicato troppo vago e indiretto il discorso di Natale, in cui il Pontefice aveva denunciato l'ucci sione di persone «a causa della razza e della nazionalità». Il diplomatico, scrive nel rapporto che Pio XII si era dichiarato pronto a condannare pubblicamente gli Alleati se essi avessero tentato di bombardare Roma, affermando anche di temere che le notizie sulle atrocità commesse dai tedeschi avessero un fonda mento. Tuttavia, osservava l'inviato del governo americano, «mi indusse a credere che era convinto che tali notizie fossero in qualche modo esagerate da intenti propagandistici», (st. c

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