TANTO RUMORE PER QUALCOSA di Paolo Passarini
TANTO RUMORE PER QUALCOSA TANTO RUMORE PER QUALCOSA Paolo Passarini MASSIMO D'Alema è stato costretto ieri sera a ordinare una brusca frenata del convoglio troppo prematuramente chiamato D'Alema-bis. Riunioni bilaterali, vertici collegiali, pourparler riservati, telefonate concitate, incidenti dell'ultima ora hanno rivelato l'impossibilità di ricucire in due e due quattro e a comando una maggioranza divisa e diffidente da ormai troppo tempo. La «stagione del nuovo Ulivo» è stata rinviata a tempi migliori, cancellata assieme agli annunci di una crisi pilotatissima. Adesso D'Alema dice che non ci sarà crisi, eppure una crisi ormai c'è stata. E può essere utile ricordarne la genesi. Questa crisi - anche se ora viene da sorridere a dirlo - è nata dall'affare Mitrokhin. E' stata quella vicenda a produrre il surriscaldamento del clima politico, che ha spinto prima Massimo D'Alema a scrivere una lettera appassionata a Francesco Cossiga, per calmarlo, e lo ha poi costretto a replicare con una lettera di passione reciproca ai prodiani per calmarli sull'apertura a Cossiga. Di lì la proposta di lanciare «una nuova stagione dell'Ulivo» e dare vita a un «governo rinnovato». La crisi non era nata su problemi chiari e definiti, oppure dietro l'impeto dei colpi dell'opposizione sull'affare Mitrokhin, che non a caso è scomparso assieme alla relativa commissione. Era il frutto dei malesseri della maggioranza. Se si vuole davvero aprire una crisi, con la Finanziaria alle porte, una certa turbolenza nei mercati e nelle Borse, le particolari difficoltà dell'economia italiana, l'alta disoccupazione, i crescenti ritardi istituzionali e strutturali dell'Italia rispetto al resto dell'Europa e le comprensibili preoccupazioni del Presidente Ciampi, almeno lo si faccia su problemi chiari e in modo trasparente e non per tentare di esorcizzare in una specie di rito voodoo problemi di sopravvivenza di frammenti politici. paopass@tin.it
Persone citate: Ciampi, Cossiga, D'alema, Francesco Cossiga, Mitrokhin
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