MARILYN

MARILYN Ecco gli appunti inediti della donna più desiderata del mondo: vanno all'asta con gioielli, lingerie, oggetti MARILYN Leparole ritrovate Fabio Sindici Pensieri spezzati. Frasi che quasi non si fermano sulla carta, ma sembrano pronte a volare via dalle pagine non appena si comincia a leggerle. Frammenti dell'icona Marilyn. Romantica: «He kisses her vastly», egli la bacia immensamente. La nota di Marilyn Monroe è alla fine del copione di «Facciamo l'amore», film del 1961, sul cui set esplose la passione per il macho languido Yves Montand. La traduzione non rende, come in poesia. Impegnata: «Che cosa c'è di sbagliato nel partito Democratico che sta lasciando vincere Nixon?» si chiede nella pausa tra due ciak, durante la campagna presidenziale tra Nixon e Kennedy. Cupa: «Se devo uccidere me stessa lo farò». Enigmatica: «Chi devi essere per chiedere, chi credi di essere per rimanere delusa» traccia con grafia veloce sull'invito di «Happy birthday Mr. Presidenti), la festa di compleanno di John Fitzgerald Kennedy nel 1962. Viene da chiedersi: l'icona abbagliante e fragilissima era già l'amante del presidente? Formano un diario in frantumi (e in gran parte inedito), i numerosi e sorprendenti autografi che saranno battuti il 27 e 28 ottobre a New York da Christie's nella grande asta dedicata alla donna più desiderata del secolo. Insieme a vestiti di gala (c'è quello che Marilyn indossò mentre cantava «Buon compleanno» a John Kennedy), lingerie meno sexy di quel che si immaginava, gioielli, fotografie intime e ufficiali, pantofole di piume e vetro, pezzi d'arredamento preziosi, <■?!.*> tt i & •> pellicce fastose (ironia dei tempi, il ricavato finanziera il Wwf), andranno al miglior offerente anche i pensieri e i pezzetti di vita di Norma Jean Baker! Scritti brevissimi, da tre parole a tre righe, versi, sfoghi, dubbi, flashes esistenziali, di cui pubblichiamo alcuni brani qui sotto. C'è una poesia dolorosa dimenticata tra le pagine di un libro che inizia con «una lacrima appesa sopra la mia birra che non posso lasciar cadere» e chiude, drammatica: «Ogni cosa che sento ferisce!». Ci sono riflessioni scarabocchiate su biglietti d'invito ai parties. All'interno di una scatola per il trucco è stato ritrovato un foglietto con la bozza di un discorso di ringraziamento per un premio. L'incipit è sperduto e luminoso: «Vorrei ringraziarvi. Ma che ci faccio qui?». La maggioranza dei frammenti si trova però sui copioni dei suoi film: Marilyn riempiva i margini e gli spazi bianchi di note fitte. Si tratta spesso di annotazioni di lavoro, esortazioni a se stessa, commenti alle battute, Ma anche appunti di vita quotidiana, intuizioni, divagazioni. Il materiale della finzione si mischia a volte in maniera inestricabile a quello della realtà. Copioni e note autografe a margine coprono gli ultimi anni di vita della star Monroe. Le sceneggiature annotate dei primi film, da «Giungla d'asfalto» a «Eva contro Eva», da «Niagara» a «Gli uomini preferiscono le bionde» sono andate perdute. Vanno invece all'asta gli script di «A qualcuno piace caldo», «Facciamo l'amore», «Gli Sbandati», «Bus Stop», «Something got to give», l'uitimo film, mai portato a termine. Sono gli anni del successo planetario e della depressione. Delle passioni e delusioni d'amore, delle relazioni pericolose con John e Robert Kennedy. I «pensierini» di Marilyn non spiegano, aprono però spiragli improvvisi. «Le parole sono su un filo sottile» scrive sul copione de «Gli sbandati». Ma anche: «A tavola con mio marito non riuscivo a rilassarmi per la prima volta...». Il marito è Arthur Miller, che l'aveva accompagnata sul set. La crisi è in arrivo. Alla battuta del suo personaggio Roslyn, «Non volevo bambini, non con lui...», l'attrice aggiunge la nota personale «Come con J.D.» (probabilmente Joe Di Maggio). E ancora, criptica: «Lo sforzo nasce dalla volontà di ciascuno». Sulle pagine di «Facciamo l'amore» Marilyn passa dalle tecniche di recitazione e rilassamento («Non correre sui silenzi, le scene sono fatte di silenzi» e «Non intensamente/ conduce solo a tensioni/relax») a Giovanna D'Arco, forse un progetto per un film. E i riferimenti a Montand: non si capisce se all'attore o all'uomo. «Sono inibita - O Dio, dice lei. Y.M. è lì per lei». Sulla copertina, fa da pendant il numero del suo psicanalista di Beverly Hills. E a chi sarà dedicata la misteriosa frase scrit¬ ta con calUgrafia accurata: «Egli non mi ama», trovata su un foglio di taccuino con le sue iniziali? Ma non c'è solo la giovane donna tormentata e fragile. Nelle note si rintraccia il metodo meticoloso di lavoro, perfezionato all'Actor's studio. E sul copione di «Something got to give», per il quale combatté a lungo con i produttori, si scopre la diva assertiva e decisa. E' caustica sulle battute di alcuni personaggi. Scrive: «Non è divertente». Obietta: «Come può dire una cosa del genere a questo punto - troppo presto? Butta via quello che deve dire dopo. No!». Aggiunge battute «politiche» alla sceneggiatura. Accanto a una che recita: «Kennedy. Oh...davvero... quale dei Kennedy?», Monroe verga secca: «Inespressiva». Tra frasi d'amore e di smarrimento, di lavoro e depressione, emerge la personalità segreta dell'attrice arrimento, emerge l'attrice e e e i l Marilyn Monroe; nella foto piccola, a sinistra, l'attrice partecipa al famoso compleanno diJFK ei oa vergogno/ devo dice Lee (Strazione/devo dirlo a «Ricordiamo che è frigida - sappiamo tutti che cosa Kinsey ha scoperto a proposito Marilyn Monroe; nella foto piccola, a sinistra, l'attrice partecipa al famoso compleanno diJFK

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